Torna Musei in Festa a Venezia !

Torna l’iniziativa “Musei in Festa 2025”, che offre ai residenti dei 44 comuni della Città Metropolitana di Venezia e di Mogliano Veneto l’opportunità di accedere gratuitamente ai Musei Civici di Venezia in specifiche giornate: domenica 12 gennaio, giovedì 6 febbraio, domenica 16 marzo, domenica 13 aprile, giovedì 8 maggio e giovedì 5 giugno 2025.

I 44 Comuni sono: Annone Veneto, Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Caorle, Cavallino-Treporti, Cavarzere, Ceggia, Chioggia, Cinto Caomaggiore, Cona, Concordia Sagittaria, Dolo, Eraclea, Fiesso d’Artico, Fossalta di Piave, Fossalta di Portogruaro, Fossò, Gruaro, Jesolo, Marcon, Martellago, Meolo, Mira, Mirano, Musile di Piave, Noale, Noventa di Piave, Pianiga, Portogruaro, Pramaggiore, Quarto d’Altino, Salzano, San Donà di Piave, San Michele al Tagliamento, San Stino di Livenza, Santa Maria di Sala, Scorzè, Spinea, Stra, Teglio Veneto, Torre di Mosto, Venezia, Vigonovo. L’entrata gratuita è estesa anche ai residenti del Comune di Mogliano Veneto.

Ecco una panoramica dei musei coinvolti nell’iniziativa, con una breve spiegazione su ciascuno:

  • Palazzo Ducale: Un capolavoro dell’architettura gotica, questo palazzo è stato il centro del potere della Repubblica di Venezia. Ospita opere d’arte di grande valore e affreschi di artisti rinomati.
  • Museo di Palazzo Mocenigo: Dedicato alla storia del costume e del tessuto, con percorsi che esplorano anche l’arte del profumo e le tradizioni veneziane legate alla moda.
  • Museo Correr: Situato in Piazza San Marco, il museo offre una panoramica sulla storia della città e delle sue istituzioni attraverso una vasta collezione di arte e oggetti storici.
  • Galleria Internazionale d’Arte Moderna a Ca’ Pesaro: Espone importanti opere d’arte moderna, con lavori di artisti come Klimt, Chagall e Kandinsky, oltre a una sezione dedicata all’arte orientale.
  • Museo del Vetro di Murano: Situato a Murano, il museo racconta la storia e l’evoluzione dell’arte vetraria veneziana, con pezzi che spaziano dall’epoca romana ai giorni nostri.
  • Museo del Merletto: Situato a Burano, celebra l’antica tradizione del merletto veneziano, con esemplari storici e dimostrazioni delle tecniche artigianali.
  • Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue: Un viaggio attraverso la biodiversità e l’evoluzione della vita sulla Terra, con esposizioni interattive.
  • Museo Fortuny: Ospitato nel gotico Palazzo Pesaro degli Orfei, era l’atelier di Mariano Fortuny e oggi espone le sue creazioni e mostre temporanee di arte contemporanea.
  • Casa di Carlo Goldoni: La dimora del celebre drammaturgo veneziano offre uno sguardo sulla vita e le opere del padre della commedia italiana.
  • Museo Archeologico Nazionale: Custodisce reperti che raccontano la storia antica di Venezia e delle civiltà che l’hanno influenzata, con una collezione che include oggetti donati dal cardinale Domenico Grimani.
  • Biblioteca Nazionale Marciana: Progettata da Jacopo Sansovino, è una delle più importanti biblioteche italiane. Custodisce un patrimonio librario straordinario, con circa 1.000.000 volumi, 13.000 manoscritti e oltre 2.800 incunaboli. La biblioteca è famosa per le sue sale monumentali decorate e per opere come il “Breviario Grimani” e il “Mappamondo” di Fra Mauro

Mostre Visibili

Durante “Musei in Festa”, non è necessaria la prenotazione per accedere ai musei. Le mostre specifiche possono variare nel tempo; pertanto, è consigliabile controllare i dettagli aggiornati sui siti ufficiali dei musei per scoprire eventuali esposizioni temporanee o eventi speciali in corso durante le date dell’iniziativa.

Perché Partecipare

Partecipare a “Musei in Festa” non è solo un modo per accedere gratuitamente a importanti istituzioni culturali, ma anche un’opportunità per immergersi nella storia e nella cultura veneziana. L’evento promuove un senso di comunità, incoraggiando i residenti a esplorare il patrimonio locale e a scoprire nuovi aspetti della loro città. Inoltre, l’accesso gratuito ai musei rappresenta un incentivo per le famiglie e i giovani a partecipare attivamente alla vita culturale della regione. In sintesi, “Musei in Festa 2025” è un evento da non perdere per chi desidera scoprire o riscoprire la bellezza dei musei veneziani in un’atmosfera festosa e inclusiva.

Marco Polo a palazzo Ducale

Finalmente sono andato a vedere la mostra su Marco Polo inaugurata a Palazzo Ducale Venerdì scorso. Prima di cominciare a descrivervi questa bellissima mostra, vi invito cortesemente a leggervi per bene questa pagina del sito web della Fondazione Musei Civici di Venezia: https://palazzoducale.visitmuve.it/it/pianifica-la-tua-visita/biglietti/ In quanto ci sono diverse tipologie di biglietto, e vi consiglio caldamente, di chiamare prima e farvi dare qualche informazione, o di passare per la biglietteria.

La mostra è localizzata dentro a Palazzo Ducale di Venezia, nell’area degli appartamenti privati del doge, luogo dove si sono tenute in passato, le altre stupende mostre di successo. All’ingresso della mostra ci saluta un’opera del famoso artista Lorenzo Quinn, che rappresenta il viaggiatore Veneziano. Sul piedestallo e anche sulla didascalia a muro è presente un QR code, da inquadrare con la telecamera del proprio cellulare / tablet, che consente di capire meglio l’opera. Vi lascio il link di questo grande artista https://www.soulsofvenice.com/souls-of-venice-4/ e vi ricordo che a breve, altre sue opere saranno visibili presso il meraviglioso museo di Ca’ Rezzonico https://carezzonico.visitmuve.it/it/mostre/mostre-in-corso/lorenzo-quinn-anime-di-venezia-souls-of-venice/2024/03/20187/mostra-lorenzo-quinn/ Non perdetevela !!

La mostra copre circa 10 sale, ognuna con una specifica area relativa a Marco Polo: Armenia, Mongolia, Iran, Cina, India, Korean ect. dove possiamo trovare di tutto, dalle mappe dove ci mostra tutte le sue tappe, e non solo; mappe originali dell’epoca, come il mappamondo borgiano, un planisfero di Tolomeo II, un astrolabio, il testamento redatto dal notaio Giovanni Giustinian, ceramiche, bassorilievi, manoscritti originali, vangeli, bibbie del 12/13 secolo, libri in lingua francese del milione, monete, tessuti e molto altro ancora.

https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Polo#/media/File:Travels_of_Marco_Polo_it.svg

Ma chi era Marco Polo ? Marco Polo nacque a Venezia nel 1254, in una famiglia di mercanti già orientata verso l’Est. Poco si sa della sua infanzia, ma la sua vita prese una svolta significativa all’età di 15 anni. Suo padre Niccolò e suo zio Matteo, già impegnati in commerci con l’Oriente, partirono per un lungo viaggio. Sorprendentemente, il giovane Marco li accompagnò. Questo viaggio segnò il destino di Marco Polo. Si trattava di un percorso lungo e pericoloso, la famosa Via della Seta, che collegava l’Europa all’Asia. Attraversarono deserti, montagne e steppe, impiegando ben tre anni e mezzo prima di giungere alla corte del sovrano mongolo Kublai Khan in Cina. Kublai Khan, impressionato dall’intelligenza e dall’intraprendenza di Marco, lo prese al suo servizio. Per ben 17 anni, Marco Polo viaggiò in lungo e in largo per l’immenso impero mongolo. Visitò città come Pechino, Hangzhou e Quanzhou, immergendosi in culture diverse e osservando meraviglie. Nel 1292, finalmente, Marco Polo fece ritorno a Venezia. Il viaggio di ritorno durò due anni e lo portò attraverso l’India, il Medio Oriente e l’Europa. Al suo arrivo a Venezia, era ormai un uomo adulto, ricco e famoso per le sue avventure orientali. Durante la sua prigionia dopo una battaglia navale (probabilmente la battaglia della Curzola), Marco Polo dettò le sue esperienze di viaggio a uno scrittore: Rustichello da Pisa. Nacque così “Il Milione”, un libro che descriveva in modo dettagliato le terre lontane visitate, le culture incontrate e le meraviglie dell’Oriente. Il Milione ebbe un successo immediato, aprendo gli occhi dell’Europa su un mondo sconosciuto e stimolando la curiosità per l’Est. Marco Polo morì a Venezia nel 1324. Nonostante alcuni dubbi sulla veridicità di alcuni racconti nel Milione, la sua eredità è indiscutibile. È considerato uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi. Il suo viaggio aprì nuove rotte commerciali e contribuì a diffondere la conoscenza dell’Oriente in Europa. Il Milione rimane un’opera letteraria fondamentale e una fonte di ispirazione per viaggiatori e avventurieri ancora oggi.

Che altro dire ancora ? Io invito tutta la cittadinanza e i visitatori stranieri presenti in città , a visitare questa bellissima mostra, e per approfondire di più la storia di questo famoso mercante Veneziano, consiglio di restare sintonizzati sul sito della Fondazione Musei Civici di Venezia per la prossima grande mostra presente a Palazzo Mocenigo : https://mocenigo.visitmuve.it/it/mostre/mostre-in-corso/marco-polo-i-costumi-di-enrico-sabbatini/2024/01/20455/mostra-marco-polo-i-costumi-di-enrico-sabbatini/ e inoltre, potete rivedere le vecchie puntate del sceneggiato di Marco Polo, quello della Rai, con Ken Marshall, su Rai Play: https://www.raiplay.it/programmi/marcopolo

Marco Polo at the Doge’s Palace in Venice !

I finally went to see the Marco Polo exhibition inaugurated at Palazzo Ducale last Friday. Before starting to describe this beautiful exhibition, I kindly invite you to carefully read this page on the website of the Fondazione Musei Civici di Venezia: https://palazzoducale.visitmuve.it/it/pianifica-la-tua-visita/biglietti/ As there are different types of tickets, and I strongly advise you to call first and have them give you some information, or to go to the ticket office.

The exhibition is located inside the Doge’s Palace of Venice in the area of the Doge’s private apartments, the place where other wonderful, successful exhibitions were held in the past. At the entrance to the exhibition we are greeted by a work by the famous artist Lorenzo Quinn, representing the Venetian traveller. On the pedestal and also on the caption on the wall there is a QR code, to be framed with the camera of your mobile phone / tablet, which allows you to better understand the work. I leave you the link of this great artist https://www.soulsofvenice.com/souls-of-venice-4 / and I remind you that soon, other of his works will be visible at the wonderful Ca’ Rezzonico museum https://carezzonico.visitmuve.it/it/mostre/mostre-in-corso/ lorenzo-quinn-anime-di-venezia-souls-of-venice/2024/03/20187/mostra-lorenzo-quinn/ Don’t miss it!!

The exhibition is “illustrated” in approximately 10 rooms, each one covering a specific area of Marco Polo’s journey: Armenia, Mongolia, Iran, China, India, Korean ect. where we can find everything, from maps where it shows us all its stages, and not only that; original maps of the time, such as the Borgian globe, a planisphere of Ptolemy II, an astrolabe, the will drawn up by the notary Giovanni Giustinian, ceramics, bas-reliefs, original manuscripts, gospels, 12/13 century Bibles, millions of French-language books, coins, fabrics and much more.

https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Polo#/media/File:Travels_of_Marco_Polo_it.svg

But who was Marco Polo? Marco Polo was born in Venice in 1254, into a family of merchants already oriented towards the East. Little is known about his childhood, but his life took a significant turn at the age of 15. His father Niccolò and his uncle Matteo, already engaged in trade with the East, left for a long journey. Surprisingly, young Marco accompanied them. This journey marked the fate of Marco Polo. It was a long and dangerous route, the famous Silk Road, which connected Europe to Asia. They crossed deserts, mountains and steppes, taking three and a half years to reach the court of the Mongol ruler Kublai Khan in China. Kublai Khan, impressed by Marco’s intelligence and resourcefulness, took him into his service. For 17 years, Marco Polo traveled far and wide across the immense Mongol empire. He visited cities such as Beijing, Hangzhou and Quanzhou, immersing himself in different cultures and observing wonders. In 1292, Marco Polo finally returned to Venice. The return journey took two years and took him through India, the Middle East and Europe. Upon his arrival in Venice, he was now an adult man, rich and famous for his oriental adventures. During his imprisonment after a naval battle, Marco Polo dictated his travel experiences to a writer: “Rustichello da Pisa”. Thus “Il Milione” was born, a book that described in detail the distant lands visited, the cultures encountered and the wonders of the East. Il Milione was an immediate success, opening Europe’s eyes to an unknown world and stimulating curiosity about the East. Marco Polo died in Venice in 1324. Despite some doubts about the veracity of some stories in the Milione, his legacy is indisputable. He is considered one of the greatest explorers of all time. His voyage opened new trade routes and helped spread knowledge of the East to Europe. Il Milione remains a fundamental literary work and a source of inspiration for travelers and adventurers today.

What else can I say? I invite all citizens and foreign visitors present in the city to visit this beautiful exhibition, and to learn more about the history of this famous Venetian merchant, I recommend staying tuned to the website of the Civic Museums Foundation of Venice for the next major exhibition in Mocenigo Palace : https://mocenigo.visitmuve.it/it/mostre/mostre-in-corso/marco-polo-i-costumi-di-enrico-sabbatini/ 2024/01/20455/mostra-marco-polo-i-costumi-di-enrico-sabbatini/ and also, you can watch the old episodes of Marco Polo’s drama, the one from Rai, with Ken Marshall, on Rai Play: https://www.raiplay.it/programmi/marcopolo

Mostra di Carpaccio a Palazzo Ducale

For the English translation please scroll down the page, thank you !

Questo articolo è privo di fotografie, in quanto vige all’interno della mostra il divieto di fotografare.

La mostra di Vittore Carpaccio, dopo aver visitato la National Gallery of Art of Washington, dove è stata visibile per parecchio tempo, finalmente approda a Venezia, grazie allo sforzo collettivo tra il museo sopra menzionato e la Fondazione di Musei Civici di Venezia, dove è stata aperta al pubblico il 18 marzo e finirà dopo pochi mesi, ovvero il 18 giugno. La mostra è stata collocata negli appartamenti del Doge, ed è visibile tutti i giorni nei consueti orari d’apertura del Palazzo (si prega di tenere conto del cambio d’orari che avverrà tra pochi giorni).

Per accedere alla mostra, bisogno salire sulla loggia, e ci si troverà al bivio, dove si salirà su per la scala d’oro, o nel giro turistico di Palazzo Ducale, o alla mostra. Dopo pochi scalini, si girà sulla destra, e subito compare l’entrata, dove ci verrà controllato il biglietto, e ci verranno illustrati le procedure adottate per la visita.

Vittore Carpaccio (Venezia, 1465 circa – Capodistria, 1525/1526), ​​è stato un pittore italiano, cittadino della Repubblica di Venezia. Fu uno dei protagonisti delle produzioni veneziane dei Teleri a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento, e diventa forse il miglior testimone della vita, dei costumi e dell’aspetto straordinario della Serenissima in quegli anni.

In questa mostra, avremo modo di ammirare, non solo i suoi quadri, ma anche i disegni, opere che normalmente non possiamo vedere, perché vengono da musei di altri paesi, ecco perché raccomando a tutti, di andare a vedere questa mostra, questa è un’opportunità rara, da cogliere subito al volo !

Tra le sue opere più famose, possiamo vedere:

  • Cacciando in laguna
  • Le due dame
  • Il ritratto del Doge Leonardo Loredan
  • Salvator Mundi
  • Il Leone di S. Marco
  • San Giorno che uccide il drago
  • e tanti altri ancora.

Parliamo dell’ultimo quadro menzionato nella lista, (mi dispiace di non poter pubblicare la foto per farvi capire meglio la spiegazione): San Giorgio uccide il drago la leggenda narra che per placare un terribile drago, il cui alito velenoso avrebbe causato epidemie e morte, gli abitanti della città di Selene in Libia, dovevano sacrificargli una o due pecore ogni giorno. Dopo tanto tempo ormai le pecore scarseggiavano e i Seleniti sono costretti a servire al mostro, Giovani uomini o fanciulle, che vengono sorteggiati, prima tra i popolani, e poi tra i nobili. Un triste giorno, venne il turno della figlia del re e lui tentò di tutto per salvarla da una sorte crudele, offrendo oro ai suoi sudditi, argento e anche parte del regno, ma il popolo rifiutò, e la fanciulla in abito regale si recò allo stagno dove viveva il drago. San Giorgio, il cavaliere errante la incontrò in questo luogo desolato, piangendo da sola. Venuto a conoscenza di questa storia crudele, il santo le promise aiuto in nome di Cristo, e ben presto affrontò il drago con la sua lancia, ferendolo. Il santo non uccise subito il drago, ma lo portò nella città di Selene e lo legò alla cintura con la fascia della giovane principessa ormai salva, solo quando tutti gli abitanti si convertirono a Cristo, e furono battezzati, San Giorgio, uccide il drago, e riparte alla ricerca di nuove avventure.

Cerchiamo di analizzare il quadro: Il santo dai folti riccioli biondi, è vestito di una lucente armatura. Le sue gambe sono ben piantate nelle staffe. Il peso di tutto il suo corpo è concentrato in avanti. La vista del mostruoso drago, sembra non intimidire il santo, ma invece si nota, che il suo cavallo, ha la testa girata di lato, quasi non sopportasse di guardarlo. Lo scontro fra di loro sembra rappresentare l’eterna lotta tra il bene e il male. Nel cristianesimo, il drago come il serpente, è un simbolo del male, di Satana stesso, non è inusuale illustrare quindi San Giorgio o l’Arcangelo Michele distruggere i draghi, sin dalla antica mitologia greco-romana. E’ interessante notare, che in un altro contesto, il drago è associato non al male, ma al bene, infatti nell’antica Cina, il drago era associato ad nuvole nel cielo, eventi soprannaturali, che portano pioggia e fortuna. Viene anche associato / descritto per la nascita di Gaozu, uno dei più eminenti imperatori della Cina, fondatore della dinastia Han, nelle cronache storiche cinesi del I secolo a.C. I draghi fecero la loro comparsa anche nella cosmologia cinese, nei quattro punti cardinali, c’è il drago azzurro che indica l’est, mentre al centro c’è il drago giallo da cui deriva l’associazione con imperatore stesso, il drago è simbolo personale dell’imperatore, mentre per l’imperatrice è la fenice. Il drago corrisponde alla forza maschile Yang ed è spesso rappresentato insieme alla fenice come principio femminile ying, per indicare l’equilibrio.

Ritornando al nostro quadro, sulla destra, la figura della principessa in apprensione per l’imminente scontro. San Giorgio dopo aver sconfitto il malvagio drago, convince la principessa a legare l’animale con la sua cintura verginale, un gesto che sta a simboleggiare, la vittoria sul peccato e alla esaltazione della Cristiana virtù coniugale. La figura della principessa viene posizionata nel piccolo angolo sulla destra, in un atteggiamento, quasi religioso e/o di meditazione, mentre sullo sfondo dietro di lei, si intravedono simboli di salvezza, quali l’albero frondoso, il sentiero che conduce alla chiesa, e la nave con vele spiegate.

Nella parte bassa del quadro, ai piedi del drago, si osserva un suolo arido e petroso, disseminato dai macabri resti delle vittime del drago, teschi, ossa, corpi mutilati, e tutt’intorno si presenta un corteo di rettili, di ogni genere, come simbolo del male.

Potrei parlare ancora di questo quadro ma mi fermo qui. Magari nei prossimi articoli parlerò di qualche altro quadro presente nella mostra. Come ho detto sopra, questa è una mostra che presenta al pubblico delle opere a cui difficilmente si potrebbero vedere, per cui vale la pena, di andare a vedere. Unica nota dolente, è che non si possano assolutamente fare foto, nemmeno senza flash. Per cui spegnete il cellulare e godetevi la mostra !

Sito Ufficiale della mostra di Carpaccio a Palazzo Ducale

Exhibition of Vittorio Carpaccio at Palazzo Ducale

This article does not include photographs, as photography is prohibited within the exhibition.

The Vittore Carpaccio exhibition, after having visited the National Gallery of Art of Washington, where it was visible for a long time, finally arrives in Venice, thanks to the collective effort between the aforementioned museum and the Foundation of Civic Museums of Venice, where it is was opened to the public on 18 March and will end after a few months, i.e. on 18 June. The exhibition has been located in the Doge’s apartments, and can be seen every day during the usual opening hours of the Palace (please note the change in opening hours which will take place in a few days).

To access the exhibition, you need to go up to the “loggia”, and you will find yourself at the crossroads, where you will go up the golden staircase, either on the tour of the Doge’s Palace, or at the exhibition. After a few steps, turn right, and the entrance immediately appears, where the ticket will be checked, and the procedures chosen for the visit will be explained to us.

Vittore Carpaccio (Venice, circa 1465 – Capodistria, 1525/1526), ​​was an Italian painter, citizen of the Republic of Venice. He was one of the protagonists of the Venetian productions of the Teleri between the fifteenth and sixteenth centuries, and perhaps becomes the best witness to the life, customs and extraordinary appearance of the Serenissima in those years.

In this exhibition, we will be able to admire not only his paintings, but also his drawings, works that we normally cannot see, because they come from museums in other countries, that’s why I recommend everyone to go and see this exhibition, this is a rare opportunity, to be seized immediately!

Among his most famous works, we can see:

  • Hunting in the lagoon
  • The two ladies
  • The portrait of Doge Leonardo Loredan
  • Salvator Mundi
  • The Lion of St. Mark
  • St. George slaying the dragon
  • and many more.

Let’s talk about the last painting mentioned in the list, (I’m sorry I can’t publish the photo to make you understand the explanation better): St. George kills the dragon, legend has it that, to appease a terrible dragon, whose poisonous breath would cause epidemics and death, the inhabitants of the city of Selene in Libya, had to sacrifice one or two sheep to him every day. After a long time now the sheep were scarce and the Selenites were forced to serve the monster, young men or girls, who were drawn by lot, first among the common people, and then among the nobles. One sad day, the turn of the king’s daughter came and he tried everything to save her from a cruel fate, offering his subjects gold, silver and even part of the kingdom, but the people refused, and the girl in royal dress went to the pond where the dragon lived. Saint George, the knight errant met her in this desolate place, weeping alone. Having learned of this cruel story, the saint promised her help in the name of Christ, and soon faced the dragon with his spear, wounding him. The saint did not immediately kill the dragon, but brought it to the city of Selene and tied it to her belt with the sash of the now saved young princess, only when all the inhabitants converted to Christ and were baptized, Saint George kills the dragon, and sets off again in search of new adventures.

Let’s try to analyze the picture: The saint with thick blond curls is dressed in shiny armor. His legs are planted firmly in the stirrups. His entire body weight is focused forward. The sight of the monstrous dragon does not seem to intimidate the saint, but instead, we can see that his horse has its head turned to the side, as if it could not bear to look at him. The clash between them seems to represent the eternal struggle between good and evil. In Christianity, the dragon, like the serpent, is a symbol of evil, of Satan himself, so it is not unusual to illustrate Saint George or the Archangel Michael destroying dragons, since ancient Greek – Roman mythology. It is interesting to note that in another context, the dragon is associated not with evil, but with good, in fact in ancient China, the dragon was associated with clouds in the sky, supernatural events, which bring rain and luck. It is also associated / described for the birth of Gaozu, one of the most prominent emperors of China, founder of the Han dynasty, in the Chinese historical chronicles of the 1st century BC. Dragons also made their appearance in Chinese cosmology, in the four cardinal points, there is the blue dragon which indicates the east, while in the center there is the yellow dragon from which the association with the emperor himself, the dragon is personal symbol of the emperor, while for the empress it is the phoenix. The dragon corresponds to the male Yang force and is often represented together with the phoenix as the female ying principle, to indicate balance.

Returning to our picture, on the right, the figure of the princess apprehensive about the imminent clash. St. George after defeating the evil dragon, convinces the princess to tie the animal with her virginal belt, a gesture that symbolizes the victory over sin and the exaltation of Christian conjugal virtue. The figure of the princess is positioned in the small corner on the right, in an almost religious and/or meditative attitude, while in the background behind her, symbols of salvation can be glimpsed, such as the leafy tree, the path leading to the church and the ship with full sail.

In the lower part of the picture, at the feet of the dragon, we observe an arid and stony ground, scattered with the macabre remains of the victims of the dragon, skulls, bones, mutilated bodies, and all around there is a procession of reptiles of all kinds, as a symbol of evil .

I could still talk about this picture for hours no end but I’ll stop now. Maybe in the next articles I will talk about some other painting in the exhibition. As I said above, this is an exhibition that presents the public with works that are unlikely to be seen, so it is worth going to see. The only sore point is that you absolutely cannot take pictures, even without a flash. So turn off your cell phone and enjoy the show!

Official site of the Carpaccio exhibition at Palazzo Ducale

Muve contemporaneo 2022

For the English translation, please scroll down the page, thank you !

La quinta edizione della rassegna Fondazione MUVE connette l’arte contemporanea alle sedi museali e alle collezioni della città Veneziana, con Anselm Kiefer a Palazzo Ducale, Afro Basaldella e Raqib Shaw alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro e molte altre.

TONY CRAGG SILICON DIOXIDE

Dal 3 dicembre 2021 al 21 agosto 2022 Murano, Museo del Vetro.

Vengono presentate un grande numero di opere, alcune delle quali mai viste prima. Con sei assemblaggi, opere storiche di grandi dimensioni in cui Cragg appone oggetti e aggrega piccoli gruppi di cose, la mostra ripercorre anche le fasi più importanti della carriera dell’artista inglese. La visione estetica di Cragg e la sua capacità fondamentale e unica di comunicare attraverso il vetro, mezzo con il quale ha sempre saputo evidenziare queste geometrie particolari, sono riprodotte con precisione in questa grande mostra.

Anselm Kiefer

Dal 26 marzo al 29 ottobre 2022 Venezia, Palazzo Ducale – Sala dello Scrutinio

Con Anselm Kiefer l’arte contemporanea entra a Palazzo Ducale, con l’esposizione forse più importante della quinta edizione di MUVE Contemporaneo, rassegna biennale della Fondazione Musei Civici di Venezia che riflette sulla relazione dell’arte di oggi con i musei. Legata alle celebrazioni per i 1600 anni della storia di Venezia, la tanto attesa installazione di Kiefer, uno fra i massimi esponenti viventi, sarà allestita con un interessante particolare: il titolo infatti, è stato preso dagli scritti del filosofo veneziano Andrea Emo: Questi scritti, questi appunti quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce. Il ciclo di dipinti creati appositamente per Palazzo Ducale tra il 2020 e il 2021, è concentrato nello spazio e nella magnificenza della Sala dello Scrutinio, in un confronto con le trentatré tele monumentali del soffitto e con la valenza eroica dell’intero ciclo decorativo del Palazzo, quasi a sottolineare il ruolo dell’arte contemporanea nelle meditazioni sui temi universali, che trascende Venezia per aprirsi a visioni filosofiche sempre attuali.

AFRO 1950-1970 Dall’Italia all’America e ritorno / From Italy to America and Back

21 aprile – 23 ottobre 2022 Venezia, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna

Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna nell’ambito di MUVE Contemporaneo presenta Afro 1950-1970 Dall’Italia all’America e ritorno / From Italy to America and Back, mostra dedicata a uno dei grandi protagonisti della pittura italiana del secondo Novecento. Grazie alla collaborazione con l’Archivio Afro, Ca’ Pesaro vuole rendere omaggio ad un grande artista. Con 45 capolavori, insieme ad alcuni selezionati disegni e a materiali ritrovati in archivio, la Galleria Internazionale d’Arte Moderna intende presentare al pubblico, gli più importanti anni della produzione di Afro.

Es-senze

Dal 21 aprile al 27 novembre 2022 Venezia, Museo di Palazzo Mocenigo

Essendo Palazzo Mocenigo un museo dedicato anche alla storia del profumo a Venezia, Es-senze, ha trovato la sua giusta collocazione per narrare un’altra parte della rassegna MUVE Contemporaneo. Dodici installazioni olfattive, distribuite nelle sale al primo piano di Palazzo Mocenigo, danno vita a un inedito percorso di visita museale multisensoriale, nel quale ci si può immergersi virtualmente nelle riflessioni, nei pensieri degli artisti, cosa che si era solito fare ma in altra forma, quali la plastica, la pittura, la grafica, ect. E, come se l’arte vista tramite il profumo, le opere della mostra avvolgeranno il visitatore in una coinvolgente diversità di fragranze dai toni altrettanto eterogenei, tanti quante sono le emozioni che riescono ad evocare. Gli artisti in mostra sono: Mircea Cantor, Mateusz Chorobski, Jason Dodge, Bruna Esposito, Eva Marisaldi, Florian Mermin, Giuseppe Penone, Paola Pivi, Namsal Siedlecki, Achraf Touloub, Nico Vascellari, Luca Vitone.

HUONG DODINH Ascension

Dal 23 aprile al 6 novembre 2022 Venezia, Museo Correr Sala delle Quattro Porte

Nell’ambito di MUVE Contemporaneo 2022, il Museo Correr ospita nella Sala delle Quattro Porte per la prima volta in Italia le opere di Huong Dodinh, Ascension. Artista Vietnamita di origine, parigina di adozione, Huong Dodinh studia all’Ecole des Beaux-Arts di Parigi,(1968). La sua prima grande mostra si è tenuta al Musée national des arts asiatiques – Guimet, a Parigi, nel 2021, insieme ad un altra più personale alla fiera d’arte Asia Now. Nel suo lavoro, Dodinh interroga i concetti di luce e linea. La composizione della linea è il centro, il fulcro della sua arte. L’installazione comprende 14 dipinti, ciascuno alto tre metri, collocati secondo uno schema triangolare. Negli ultimi otto anni, la Sala delle Quattro Porte ha accolto mostre di importanti artiste come Jenny Holzer, con “War Paintings”, e Shirin Neshat, con “The Home of My Eyes”: ne è risultato sempre un particolare e stimolante riflessione tra la Sala e le opere esposte e anche in questo caso, ci guida in una profonda meditazione su quanto sta accadendo.

Una interessante iniziativa, un’idea molto originale, che spero contagerà la maggior parte del pubblico a visitare tutte le sedi del MUVE ! Ogni musei è unico e spettacolare, vi invito a visitarli tutti !

Contemporary Muve 2022

The fifth edition of the MUVE Foundation review, connects contemporary art to the museums and collections of the Venetian city, with Anselm Kiefer at Palazzo Ducale, Afro Basaldella and Raqib Shaw at the International Gallery of Modern Art in Ca ‘Pesaro and many others.

TONY CRAGG SILICON DIOXIDE

Dal 3 dicembre 2021 al 21 agosto 2022 Murano, Museo del Vetro.

A large number of works are presented, some of which have never been seen before. With six assemblages, large historical works in which Cragg affixes objects and aggregates small groups of things, the exhibition also traces the most important phases of the English artist’s career. Cragg’s aesthetic vision and his fundamental and unique ability to communicate through glass, the way he has always been able to highlight these particular geometries, are reproduced with great precision in this beautiful exhibition.

Anselm Kiefer

Dal 26 marzo al 29 ottobre 2022 Venezia, Palazzo Ducale – Sala dello Scrutinio

With Anselm Kiefer, contemporary art enters the Doge’s Palace, with perhaps the most important exhibition of the fifth edition of MUVE contemporary, a biennial exhibition of the Venice Civic Museums Foundation that reflects on the relationship of today’s art with museums. Linked to the celebrations for the 1600 years of the history of Venice, the long-awaited installation by Kiefer, one of the greatest living exponents, will be set up with an interesting detail: the title, in fact, was taken from the writings of the Venetian philosopher Andrea Emo: These writings , these notes when burned, will finally give some light. The cycle of paintings created specifically for the Doge’s Palace between 2020 and 2021, is concentrated in the space and magnificence of the Scrutinio room, in a comparison with the thirty-three monumental canvases on the ceiling and with the heroic value of the entire decorative cycle of the Palazzo , as if to underline the role of contemporary art in meditations on universal themes, which transcends Venice to open up to ever-present philosophical visions.

AFRO 1950-1970 Dall’Italia all’America e ritorno / From Italy to America and Back

21 aprile – 23 ottobre 2022 Venezia, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna

Ca ‘Pesaro – International Gallery of Modern Art as part of MUVE contemporary presents Afro 1950-1970 From Italy to America and back, an exhibition dedicated to one of the great protagonists of Italian painting of the late twentieth century . Thanks to the collaboration with the Afro Archive, Ca ‘Pesaro wants to pay homage to a great artist. With 45 masterpieces, together with some selected drawings and materials found in the archive, the International Gallery of Modern Art intends to present to the public the most important years of Afro’s production.

Es-senze

Dal 21 aprile al 27 novembre 2022 Venezia, Museo di Palazzo Mocenigo

Since Palazzo Mocenigo is also a museum dedicated to the history of perfume in Venice, Es-senze has found its rightful place to tell another part of the MUVE contemporary review. Twelve olfactory installations, distributed in the rooms on the first floor of Palazzo Mocenigo, give life to an unprecedented multi-sensory museum tour, in which you can virtually immerse yourself in the reflections, in the thoughts of the artists, which was usually done but in another form. , such as plastics, painting, graphics, ect. You will see art seen through perfume, the works of the exhibition will envelop the visitor in an engaging diversity of fragrances with equally heterogeneous tones, as many as the emotions they are able to evoke. The artists on show are: Mircea Cantor, Mateusz Chorobski, Jason Dodge, Bruna Esposito, Eva Marisaldi, Florian Mermin, Giuseppe Penone, Paola Pivi, Namsal Siedlecki, Achraf Touloub, Nico Vascellari, Luca Vitone.

HUONG DODINH Ascension

Dal 23 aprile al 6 novembre 2022 Venezia, Museo Correr Sala delle Quattro Porte

As part of MUVE contemporary 2022, the Correr Museum hosts the works of Huong Dodinh, Ascension, for the first time in Italy in the Four Doors room. Vietnamese artist of origin, Parisian by adoption, Huong Dodinh studied at the Ecole des Beaux-Arts in Paris, (1968). Her first major exhibition was held at the Musée national des arts asiatiques – Guimet, in Paris, in 2021, along with another more personal one at the Asia Now art fair. In her work, Dodinh questions the concepts of light and line. The composition of the line is the center, the fulcrum of her art. The installation includes 14 paintings, each three meters high, placed in a triangular pattern. In the last eight years, the Four Doors room, has welcomed exhibitions by important artists such as Jenny Holzer, with “War Paintings”, and Shirin Neshat, with “The Home of My Eyes”: the result has always been a particular and stimulating reflection between the room, and the works on display, and also in this case, it guides us in a profound meditation on what is happening.

An interesting initiative, a very original idea, which I hope will attract the majority of the public to visit all the MUVE museums! Each museum is unique and spectacular, I invite you to visit them all!

Riaprono i musei di Venezia !!

Riaprono i musei di Venezia ! Visitiamoli, o facciamo uso delle visite esclusive su prenotazione. Facciamo ripartire il turismo e la nostra economia !!!

 

Qualità da leadership

For the English translation, please scroll down the page. Thank you !

 

Copia di Il capo incute paura; il leader ispira entusiasmo.” HARRY GORDON SELFRIDGE SR

Continua il mio blog sul mio passato da Operatore Museale, parlando questa volta, non tanto di me, ma di alcune persone chiave, che mi hanno impressionato molto e che ritengo, siano state le prime, a dimostrare le vere qualità da leader, in un tempo, quando ancora non si parlava di queste cose.

Un paio di mesi dopo la mostra di Tiziano a Palazzo Ducale, sempre intorno al 1990 / 1991,  io e altri colleghi fummo richiamati dalla nostra azienda (che adesso non esiste più), per un altro lavoro. Basta mostre temporanee, qui si parlava dell’itinerario permanente di Palazzo ducale. All’epoca il direttore del principale museo di Venezia, era l’architetto Umberto Franzoi. Nella mattinata, poco prima di cominciare a lavorare, egli volle incontrarci tutti, e ci convoco nel suo studio. Voleva conoscerci tutti, capire chi eravamo, in fin dei conti, gli operatori museali, erano , e saranno sempre l’immagine che rappresentano i musei nelle menti dei visitatori. Ci guardò uno a uno, e ci spiego brevemente quali erano le nostre mansioni, rispondendo alle nostre domande. Un comportamento singolare, ma positivo, e non fu neanche l’ultimo. Passò un paio di anni, forse, ero di turno nella sala del Senato, quando mi giunse voce, che stava arrivando il Direttore per un’ispezione a sorpresa, e purtroppo in quel momento, ero da solo, in quanto un mio collega, era indisposto, e si era assentato un attimo. Che fare, le sale erano piene ! Fu li, che diedi il meglio di me stesso, girando sala per sala, a velocità fulminea, controllando tutti i turisti, facendo loro capire che “no, non si possono fare foto” (all’epoca non si potevano farle), e “no signore, nemmeno senza flash” e ancora, pregando gentilmente una coppia, che non ci si poteva sedere per terra, spiegando dove si trovava il ponte dei sospiri, insomma, ero un turbine, ero simultaneamente in ogni luogo! Quando arrivo il direttore dopo avermi osservato per un po, mi si avvicinò, e mi diede un pugno sulla spalla, dicendo “bravo !” Crisi evitata ! Mi ricordo che mi spiegò brevemente gli autori dei dipinti sul soffitto, e poi se ne andò sorridendo verso le altre sale.

Per gestire te stesso, usa la testa; per gestire gli altri usa il cuore. (Eleanor Roosevelt)

Ma non fu l’unica persona ad avere quelle qualità. Moltissimi anni dopo (circa 2010), fui trasferito, nel bellissimo museo di Ca’ Rezzonico, ero al terzo piano, quando mi vedo arrivare un signore, che comincia a scattare foto a manetta. Gentilmente gli faccio osservare, che non si possono fare, ma poi mi viene detto che è il direttore del museo ! Lui sorridendo mi disse “tranquillo, hai fatto il tuo lavoro” Il Dott. Pedrocco, era una persona eccezionale, lui diceva spesso “ragazzi, se avete un problema, la porta del mio ufficio è sempre aperta!” ed non era una frase gettata là. Era quel genere di persona, con cui si poteva parlare di tutto, che se ti vedeva per strada, era sempre pronto ad offrirti un passaggio in auto.

A pochi anni di distanza, di servizio per la prima volta nel stupendo Palazzo Mocenigo, sono al primo piano nobile, e mentre passeggio per le stanze controllando che tutto sia a posto, dalle scale si avvicina una signora, che mi squadra e si presenta: “buongiorno sono la Dott.ssa C. S. vedo una persona nuova oggi, come si trova, bene ? I sui colleghi le hanno spiegato tutto ? ” E io rispondo, si tutto bene, e quando lei sorridendo se ne va, rimango li a pensare, da quale pianeta proviene, perché poche son le volte che un operatore museale, viene trattato così bene. E non sempre, si trovano persone così meravigliose.. alcune passano per le sale del museo, senza nemmeno dire “buongiorno”, passano avanti come se non ci fossimo. L’ultimo evento, successo di recente, (un paio di anni fa) vede un gruppetto di dirigenti, venuti ad ispezionare, delle sale soggette a restauro. Ricordo chiaramente, che a fine della loro visita, solo una ci auguro “buon lavoro a tutti !” il resto di loro, non proferì alcuna parola…

Un bravo leader può ottenere molto anche dagli uomini peggiori mentre un generale incapace riesce a demoralizzare persino le truppe migliori.
(John J Pershing)

Queste persone, queste loro qualità di leadership, lasciano un segno, un impressione, un ricordo destinato a perdurare, perché è grazie a persone come loro che un’azienda raggiunge il successo, una società può cambiare, l’essere umano, può raggiungere traguardi inaspettati. Per le persone che non ci sono più, porto dentro di me, un bellissimo ricordo, e per quelle che ancora ci sono, portano una speranza, che specialmente in periodi bui come questo del Covid-19, le cose possano cambiare in meglio.

Leadership quality

Copia di Il capo incute paura; il leader ispira entusiasmo.” HARRY GORDON SELFRIDGE SR (1)

Let’s continue my blog about my past as an attendant museum, talking this time, not so much about me, but about some key people, who have impressed me most and who I think were the first to show the true qualities of a leader, in a time, where the topic about the difference between a boss and a leader didn’t exist yet.

A couple of months after Tiziano’s exhibition at the Doge’s Palace, around 1990/1991, other colleagues and I were called back by our company (which no longer exists), for another job. No more temporary exhibitions, here we talked about the permanent itinerary of the Doge’s Palace. At the time the director of the main museum in Venice was the architect Umberto Franzoi. In the morning, just before starting to work, he wanted to meet us all, and he summoned us to his study. He wanted to get to know us all, to understand who we were, after all, the attendants museum were, and always will be the image that represent the museums in the visitors’s mind. He looked at us one by one, and he explained briefly what our duties were, answering to all our questions. A singular but positive event, but it wasn’t the last one either. A couple of years passed,  I was on duty in the Senate room, when I heard the rumor, that the Director was coming for an surprise inspection, and unfortunately at that time, I was alone, as a colleague of mine was not feeling well, and he was absent for a moment. What to do, I said to myself, the rooms were full! It was right there that I gave my best, moving from room to room, at lightning speed, checking all the tourists, making them understand that “no, you can’t take pictures” (at the time they couldn’t take them), and ” no sir, not even without flash “and again, explaining kindly to a couple, that they couldn’t sit on the ground, telling them where the bridge of sighs was, in short, I was a like a tornado, I was simultaneously everywhere! When he arrived, after watching me for a while, he came toward me, and punched me on the shoulder, saying “good, well done!” Crisis avoided! I remember that he briefly explained to me, who were all the artist of the paintings on the ceiling, and then left smiling towards the other rooms.

To handle yourself, use your head; to handle others, use your heart. (Eleanor Roosevelt)

But he wasn’t the only person to have those qualities. Many years later (around 2010), I was transferred to the beautiful museum of Ca ‘Rezzonico, I was on the third floor, when I see a gentleman arrive, who begun to take a lot of pictures ! I kindly point out to him, that they couldn’t be done, but then, someone told me that he was the director of the museum! He said smiling “relax lad, you did your job” Dr. Pedrocco was an exceptional person, he often said “guys, if you have a problem, the door to my office is always open!” and it was not a sentence thrown there like that. It was that kind of person, with whom you could talk about everything, that if he saw you on the street, he was always ready to offer you a ride in the car.

A few years later, serving for the first time in the beautiful Mocenigo Palace, I was on the first noble floor, and while I walked around the rooms checking that everything were in order, I see a lady approaching by the stairs, who looks at me and introduces herself: “Hi, I’m Dr. C.S.  I see you are new around here, how you  doing?  Did your colleagues explain everything to you?” And I shyly answered, yes, I am ok thank you, and  she left smiling, while, I was there thinking, from which planet she came from, ‘cause there were really few times that an attendant museum was treated so well. And not always, there were such wonderful people .. some of them pass through the halls of the museum, without even saying “good morning”, they pass on as if we were not there. The latest event, which happened recently, (a couple of years ago) sees a small group of managers, who came to inspect, some rooms subject to restoration. I clearly remember that at the end of their visit, only one wishes us “good job to everyone!” the rest of them did not utter a single word …

A competent leader can get efficient service from poor troops, while on the contrary an incapable leader can demoralize the best of troops.
(John J Pershing)

These people, their leadership qualities, leave a mark, an impression, a memory destined to persist, because it is thanks to people like them that a company achieves success, a society can change, a human being, can achieve unexpected goals. For people who are no longer with us, I carry within me a beautiful memory, and for those who are still here, they bring hope, that, especially in dark times like this in Covid-19, things can change for the better.

L’inizio di una storia..

For the English translation, please scroll down the page. Thank you !

cropped-imagine-profilo

Verso la metà del mese di giugno del 1990, cominciò la mia carriera come operatore museale. Doveva essere semplicemente, un lavoro di pochi mesi, eppure da quella data, continuo a lavorare nei bellissimi musei civici di Venezia, e sono sempre più appassionato del mio lavoro.

In quel periodo c’era la mostra di Tiziano, organizzata a Palazzo Ducale, con l’aiuto di musei e gallerie di tutto il mondo, tra i quali: l’Ashmolean Museum di Oxford, il Detroit Istitute of Art, la collezione Thyssen-Bornemisza di Lugano, la biblioteca Marciana e le gallerie dell’accademia di Venezia, Koninklijk Museum  Voor  Shone Kunsten di Anversa, il Metropolitan Museum of Art di New york, il Museo del Louvre di Parigi, il Museum Boymans-Van Beunigen di Rotterdam, il Museo del Prado di Madrid, il Museo dell’Ermitage di S. Pietroburgo, la National Gallery of Art di Washington, lo stesso Palazzo ducale di Venezia e tanti altri.

Fu una delle più belle esperienze della mia vita, di cui ho tanti bei ricordi. Il lavoro era suddiviso in due turni, in quanto Palazzo Ducale, a quel tempo, solo per la mostra, era aperto fino a tarda serata: dalle 09.00 fino alle 16.00 il primo turno e il successivo fino alle ore 23.00.

Il lavoro non era faticoso, sebbene c’era sempre tanto da fare: le sale erano sempre strapiene, con tantissimi gruppi, tanto è vero, che dovevamo prestare attenzione a quanta gente poteva entrare in sala, e bloccavamo i gruppi, prima di entrare nella sala successiva, quando l’altro gruppo avanzava. Era un lavoro un po.. diplomatico, perché ovviamente, sia i singoli che i gruppi, premevano per avanzare, e bisognava agire con molto autocontrollo.

Il turno serale era forse quello che preferivo di più, in quanto, quando avevamo la pausa cena, avevamo a disposizione per noi, una delle balconate del Palazzo, e mentre mangiavamo potevano godere della stupefacente bellezza di Venezia di notte, uno spettacolo veramente unico.

Anche se si finiva alle 23.00 non c’erano problemi, in quanto, anche a quell’ora i mezzi di trasporto erano garantiti, e sia il personale che i turisti, potevano rientrare nelle loro abitazioni / hotel. E’ un punto su cui tutt’ora cerco di far capire a tutti quelli che mi seguono nell’ambiente museale / turistico: Il successo delle aperture serali dei musei, può funzionare SOLO se si garantiscono i mezzi per il ritorno. E’ importante sia per il personale, ma lo è altrettanto per i turisti. Se i mezzi vengono a mancare, è ovvio che lasceranno i musei prima, e non solo quelli, ma anche i ristoranti, teatri. I trasporti sono essenziali !

Jpeg

Questa foto appartiene alla copertina del catalogo di quella mostra. E’ in mio possesso, all’epoca, era un’usanza regalare a fine mostra i cataloghi agli operatori museali. Penso che quella fu l’ultima volta che lo fecero, peccato, perché era un gesto apprezzammo molto. Era, come dire, un gesto di ringraziamento nei nostri confronti, per il lavoro svolto. A dire il vero, questo è un’altro punto, su mi piace parlare molto: sono dell’opinione che questi testi, dovrebbero essere a disposizione degli operatori museali. In primis, in quanto se viene loro chiesto qualcosa, son pronti a rispondere e fanno fare una bella figura al museo, secondo, in questo momento di Covid-19 i dispositivi touch screen potrebbero essere saggio non usarli, e la mia esperienza di tutti questi anni, mi ha fatto capire, che i turisti se possibile, preferiscono parlare con qualcuno.

Nel prossimo articolo vi parlerò di come divenni operatore museale a tutti gli effetti,  e di una figura di alto livello museale di quel tempo, che mi colpi molto (favorevolmente).

—————————————————-

The beginning of my story as Attendant museum !

cropped-imagine-profilo

In the middle of June 1990, I started my career as a attendant museum. It was simply a job for few months, and yet, since then, I still work in the beautiful civic museums of Venice, and I am always in love with my job.

At that time there was the Titian’s exhibition, organized at the Doge’s Palace of Venice, with the help of museums and galleries from all over the world, including: the Ashmolean Museum of Oxford, the Detroit Institute of Art, the Thyssen collection Bornemisza of Lugano, the Marciana library and the galleries of the Venice academy, Koninklijk Museum Voor Shone Kunsten of Antwerp, the Metropolitan Museum of Art in New york, the Louvre Museum of Paris, the Museum Boymans-Van Beunigen of Rotterdam, the Prado Museum of Madrid, the Hermitage Museum of St. Petersburg, the National Gallery of Art in Washington, the Doge’s Palace in Venice itself and many others.

It was one of the most beautiful experiences of my life, of which I have many beautiful memories. The work was divided into two shifts, as Doge’s Palace, at that time, was open until late in the evening only for the exhibition: from 09.00 am to 16.00 pm the first shift and the following until 23.00 pm.

The work was not so difficult, although there was always a lot to do: the rooms were always full, with many groups, so many, that we had to pay attention to how many people could enter the room, and we  had to block the groups, before entering to the next room, when the other group advanced. It was a bit of a diplomatic job, because obviously both the single visitors and the groups were pushing to move forward, and it was necessary to act with a lot of self-control.

Even if we finished at 11.00 pm there were no problems, as even at that time the public transport were guaranteed, and both staff and tourists could return to their homes / hotels. It is a point on which I still try to make everyone who follows me in the museum / tourism environment understand: The success of the evening openings of museums can ONLY work if the means of return are guaranteed. It is important for both staff, but it is equally important for tourists. If the means are lacking, it is obvious that they will leave the museums sooner, and not only those, but also restaurants, theaters. Transportation is essential!

Jpeg

This photo belongs to the cover of the catalog of that exhibition. It is still in my possession, at the time, it was customary to give catalogs to the attendants museum at the end of the exhibition. I think that was the last time they did it, too bad, because it was a gesture we appreciated a lot. It was, how to say, a gesture of thanks to us, for the work done. Actually, this is another point, I like to talk a lot about: I am of the opinion that these texts should be available to attendants museum. First of all, because if they are being asked something, they are ready to answer and make the museum look good, secondly, at this time of Covid-19 touch screen devices may be wise not to use them, and my experience of all these years, has made me convinced, that tourists if possible prefer to talk to someone.

In the next article I will tell you about how I became a full status attendant museum,  and of a high-level museum figure of that time, who impressed me favorably.

Canaletto approda a Palazzo Ducale !

For the english translation, please scroll down the page, thank you.

DSCN0020

A Palazzo Ducale è stata inaugurata la mostra “Canaletto e Venezia”, che durerà fino al 09 giugno 2019. E’ la mostra dell’anno, un evento che si aspettava ormai da tempo. Ecco che dopo la grande mostra dedicata a Tintoretto, si è riusciti a proporre un’altra mostra di grande livello.

Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come il Canaletto (Venezia, 17 o 18 ottobre 1697 – Venezia, 19 aprile 1768), è stato un pittore e incisore italiano, noto soprattutto come vedutista, i cui quadri sono famosi, e sopratutto sparsi in tutto il mondo, specie in Inghilterra, alla National Gallery di Londra, questo grazie al consiglio del console Britannico Joseph Smith, che fu un intermediario tra l’artista e i principali collezionisti inglesi.

La mostra da poco inaugurata, rende possibile poter vedere i suoi magnifici capolavori, specie quelli provenienti dai musei stranieri, e oltre a lui, sono presenti anche opere di Luca Carlevarijs, Rosalba Carriera, Giambattista Tiepolo, Pietro Longhi, Francesco Guardi, e Giandomenico Tiepolo, questo per poter offrire al pubblico una visione completa del panorama del 700 a Venezia.

E’ una mostra spettacolare, che invito tutti ad andare a vedere, ma se volete avere una visione più allargata dell’artista e del suo tempo, dopo Palazzo Ducale, dovete anche visitare il bellissimo Museo di Ca’ Rezzonico, museo del 700 veneziano, dove uno dei due quadri di Canaletto, è stato prestato per la mostra. Quindi, se dopo Palazzo Ducale decideste di recarvi a Ca’ Rezzonico, potrete vedere l’altro capolavoro, e tutti gli altri tesori artistici di quell’epoca.

Canaletto twitter

Canaletto at The Doge’s palace in Venice !

DSCN0020

The “Canaletto e Venezia” exhibition was inaugurated at Palazzo Ducale and will last until 09 June 2019. It is the exhibition of the year, an event that has long been expected. Here, after the great exhibition dedicated to Tintoretto, they managed to propose another major exhibition.

Giovanni Antonio Canal, better known as the Canaletto (Venice, 17 or 18 October 1697 – Venice, 19 April 1768), was an Italian painter and engraver, known above all as a vedutist, whose paintings are famous, and above all scattered throughout the world, especially in England, at the National Gallery in London, thanks to the advice of the British consul Joseph Smith, who was an intermediary between the artist and the main English collectors.

The recently inaugurated exhibition makes it possible to see his magnificent masterpieces, especially those from foreign museums, and in addition to him, there are also works by Luca Carlevarijs, Rosalba Carriera, Giambattista Tiepolo, Pietro Longhi, Francesco Guardi, and Giandomenico Tiepolo , this in order to offer the public a complete vision of the 700 panorama in Venice.

It ‘a spectacular show, which I invite everyone to go see, but if you want to have a broader view of the artist and his time, after the Doge’s Palace, you must also visit the beautiful Museum of Ca’ Rezzonico, museum of the Venetian 700, where one of the two paintings by Canaletto, was lent for the exhibition. So, if after the Doge’s Palace you decide to go to Ca ‘Rezzonico, you can see the other masterpiece, and all the other artistic treasures of that time.

Canaletto twitter english

Diventa Giacomo Casanova !

For the english translation please scroll down the page thank you .

giacomo-casanova2Non molto tempo fa sono andato a vedere il museo di Giacomo Casanova di Venezia. In questo articolo vi illustro i motivi per cui vale la pena di visitarlo ! Se si nomina il nome di Giacomo Casanova, subito tutti pensano a lui come il più grande seduttore della storia, ma lui è stato anche avventuriero, scrittore, poeta, alchimista, diplomatico, filosofo, e agente segreto per conto della Serenissima. Un’altro dettaglio molto importante e famoso che ricordiamo di lui,  è stata la memorabile fuga dalle carceri di Palazzo Ducale: I piombi. 

Giacomo Casanova, aveva molti talenti, e grazie a questi e al fatto che si unì alla massoneria, fu in grado di viaggiare per l’Europa, e  di conoscere personaggi molto importanti.  Tramite la massoneria, conobbe Jean-Jasques Rousseau, Voltarie, Madame de Pompadour, Wolfang Amadeus Mozart, Benjamin franklin, Caterina II di Russia, Federico II di Prussia e altri.

 

Ci furono molte persone influenti che gli permisero di vivere in maniera agiata, tra tutti il patrizio veneziano Matteo Bragadin, che fu soccorso da Casanova, durante un malore. Convinto che lui gli avesse salvato la vita, lo prese sotto la sua protezione. Ma ci furono altri, come la marchesa D’Urfé, nobildonna ricchissima, intrigata dalle doti di Casanova e dalla sua conoscenza di rituali magici.

La sua fuga dai piombi è leggendaria: passò dalla cella alle soffitte, attraverso un buco nel soffitto scavato con un compagno di prigionia, il frate Marino Balbi. Riuscirono a raggiungere il tetto e da li si calarono all’interno del palazzo da un abbaino.  Girovagavano per le stanze, fino a che, furono notati da un passante, che li scambio per degli ospiti rimasti chiusi dentro. Costui chiamò un’addetto di Palazzo per fargli aprire il portone, garantendo loro la fuga.

Ebbene, se il personaggio di Casanova vi affascina così tanto, sappiate che a Venezia in Calle de la Racheta 3764 c’è il suo museo. Avendo sentito nominare questo posto, mi sono recato in visita per saperne di più. Il Museo è bellissimo ! E’ piccolo questo è vero, ma è molto ben spiegato in tutti i suoi dettagli. Inoltre, punto forte del tour, è la realtà virtuale. Per 5 minuti, si ha la possibilità di diventare Giacomo Casanova ! 

C’è una stanza con diverse sedie, e su uno stand, viene offerto un visore e una cuffia, che vi faranno immergere totalmente nella visione. Avendo già provato diverse volte in altri musei questo gadget informatico, non ho esitato, ma non mi sarei mai aspettato di sperimentare qualcosa di così reale ! Il filmato è disponibile in molte lingue, una volta indossato il visore, muovendo la testa si può scegliere la lingua desiderata, dopodiché il filmato parte.

Essendo seduti, spostando la testa si vede un corpo che pensiamo sia il nostro, solo che indossa abiti dell’epoca. Muoviamo la testa, e vediamo veramente le varie location di Venezia. I personaggi che incontrano casanova, si avvicinano, così tanto che ti sembra di toccarli ! Un’esperienza davvero coinvolgente. Il bello del visore, è che dotato di una rotellina per focalizzare bene l’immagine. Inoltre il visore è grande abbastanza da poter essere indossato anche chi ha bisogno di occhiali. 

Il personale che assiste durante la visione della realtà virtuale indossa gli abiti dell’epoca (tutto il personale, anche quello del bookshop) è molto cortese e attento. Mi ricordo una volta che provando la realtà virtuale, non ero seduto su una sedia ma su uno sgabello, e muovendomi, non avevo la percezione della vera realtà e rischiavo di cadere. Tuttavia qui invece, le sedie seppur da regista, danno sicurezza e ribadisco, il personale è sempre pronto ad assistere i visitatori.

 

Un’altra cosa che mi ha colpito molto della visita è uno specchio, che è dotato di un sensore di movimento, che quando qualcuno passa nel suo raggio d’azione, si anima, e riflette l’immagine di Giacomo Casanova nel suo appartamento che si veste per uscire. Molto bello!

Dall’altra parte dello specchio, troviamo la camera da letto, dove con un’altra serie di trucchi, che sfrutta un gioco di ombre, ci da l’illusione di vedere Casanova con una sua amata che si gettano nel letto!

Tutte le sale hanno descrizioni o filmati che spiegano i vari dettagli o episodi della vita / storia di Giacomo Casanova, e quando si esce si ha una visione completa del celebre avventuriero / seduttore.  Per ultima cosa, ho trovato il bookshop / biglietteria a piano terra che offre delle idee interessanti per dei regali, e visto che natale si sta avvicinando, è un’idea da considerare.

Raccomando a tutti di visitare questo museo, sono sicuro che vi piacerà ! Per trovarlo, non vi spaventate dal fatto che è situato un  po fuori mano, scendete alla fermata “Ca’ D’oro” se prendete la linea 1 del vaporetto. Una volta in strada nuova girate a sinistra. Se avete google maps, consultatelo, o da pc prima di andarci o dal cellulare, lo troverete molto facilmente !

Giacomo Casanova twitter

Become Giacomo Casanova

giacomo-casanova2

Not long ago I went to see the Giacomo Casanova museum in Venice. In this article I will tell you the reasons why it is worth to visit! If you think about the name of Giacomo Casanova, everyone immediately thinks of him as the greatest seducer in history, but he was also an adventurer, writer, poet, alchemist, diplomat, philosopher, and secret agent on behalf of the Serenissima. Another very important and famous detail that we remember of him was the memorable escape from the dungeons of Doge’s Palace: I piombi.

Giacomo Casanova, had many talents, and thanks to these and the fact that he joined the masonry, he was able to travel to Europe, and to know very important people. Through the masonry, he met Jean-Jasques Rousseau, Voltarie, Madame de Pompadour, Wolfang Amadeus Mozart, Benjamin Franklin, Catherine II of Russia, Frederick II of Prussia and others.

 

There were many influential people who allowed him to live well, among all, the Venetian patrician Matteo Bragadin, who was rescued by Casanova, during a moment of illness. He was so convinced that Giacomo had saved his life, that he took him under his protection. But there were others, like the marquise D’Urfe, a very rich noblewoman, intrigued by Casanova’s talents and his knowledge of magical rituals.

His escape from the leads is legendary: he passed from the cell to the attics, through a hole in the ceiling dug with another inmate, the friar Marino Balbi. They managed to reach the roof and from there fell into the building by a dormer. They roamed through the rooms, until they were noticed by a passerby, who exchanged them for guests who were locked in for mistake. He called a palace attendant to have him open the door, guaranteeing them the escape.

Well, if the character of Casanova fascinate you so much; know that in Venice at Calle de la Racheta 3764 there is his museum. Having heard of this place, I went there to visit. The museum is very beautiful! It’s very small, but it’s very well explained in all its details. Moreover, the tour’s strong point is the virtual reality. For 5 minutes, you have the chance to become Giacomo Casanova himself!

There is a room with several chairs, and on a stand, a visor / viewer and a headphone are offered, which will totally immerse you in the vision. Having already tried this informatic gadget several times in other museums, I didn’t hesitated, but I never expected to experience something so real! The video is available in many languages; once the viewer is worn, moving the head you can choose the desired language, after that the movie starts.

Being seated, when we move our head we see a body that we think it’s ours, only that is wearing clothes of the time. We move our head, and we really see the various locations in Venice. All the characters that meet Casanova, come so close, that you seem to touch them! A truly intriguing experience. The beauty of the viewer, is that it’s equipped with a wheel to focus well the image. In addition, the viewer is large enough to wear it even for those who need glasses.

The staff who assists the visitors, during the vision of virtual reality wear the clothes of the time (all the staff, including the one at the bookshop) is very courteous and attentive. I remember once when I tried the virtual reality elsewhere, I was not sitting on a chair but on a stool, and moving, I did not have the perception of the real world and I was in danger of falling. However, here,  the chairs, are different and they give you more security, and as, I stated before, the staff is always ready to assist you.

 

Another thing that struck me most of the visit it’s a mirror, which is equipped with a motion sensor, so when someone passes in its range of action, comes alive, and reflects the image of Giacomo Casanova in his apartment while he’s dressing to go out. Very interesting!

On the other side of the mirror, we find the bedroom, where another series of trick, which exploits a play of shadows, gives us the illusion of seeing Casanova with her beloved who are thrown into bed!

All rooms have descriptions or films that explain the various details or episodes of the life / story of Giacomo Casanova, and when you leave you have a complete view of the famous adventurer / seducer. One last thing, I found the bookshop / ticket office on the ground floor that offers interesting ideas for gifts, and since Christmas is approaching, it is an idea to keep in mind.

I recommend everyone to visit this museum, I’m sure you’ll like it! To find it, do not be afraid by the fact that it is located a little out of the way, just get off at the stop “Ca ‘D’oro” if you take the vaporetto line 1. Once in strada nuova turn on the left. If you have google maps, consult it, or from pc before going there or from your mobile, you will find it very easily!

Giacomo Casanova twitter english.png

 

Visita alla Keyline – Incontro tra due realtà

20170126_174641

Uso questo spazio di WordPress per dedicarlo ai miei blog sulle iniziative del MUVE: la Fondazione dei Civici Musei di Venezia, questo perché, ho un forte desiderio, che i nostri magnifici musei siano visitati, conosciuti da più gente possibile, sia Italiani, che stranieri.

Ho parlato di molti dei suoi musei, delle loro mostre, e tuttavia, c’era ancora qualcosa di cui non ho parlato: un museo, che sebbene non appartenga al MUVE, è legato ad esso, e si tratta del Museo delle chiavi della Keyline di Conegliano Veneto.

Giorni or sono ricevetti l’invito dalla Presidente della Fondazione dei Civici Musei di Venezia, la Dott.ssa Mariacristina Gribaudi, di vedere questo loro museo (privato) e la loro fabbrica di produzione chiavi e macchine duplicatrici. Accettai con entusiasmo, in quanto, volevo capire a fondo  il concetto che la Presidente sta cercando di portare avanti: avvicinare due mondi, che ad una prima occhiata sembrano scollegati da loro, portare la fabbrica ai Musei. C’è veramente un punto d’incontro tra questi due ambienti ?

Mentre sono in treno, verso la splendida città di Conegliano Veneto, mi viene in mente, che tale incontro presenta delle coincidenze alquanto incredibili: perché se non ricordo male, la produzione delle chiavi nota forse con un’altro nome, se non vado errato come “Silca”, ancora prima di stabilirsi a Conegliano, era a Brescia in Via Longhena, che fu il primo architetto ad occuparsi del restauro del Palazzo di Cà Rezzonico, su incarico della famiglia Bon, precedente proprietario, ma che non vide la fine dei lavori, causa difficoltà economiche e la morte dello stesso Longhena. Solo più tardi, con l’arrivo dei Rezzonico, il Palazzo fu affidato ad un’altro architetto di nome Giorgio Massari, e guarda caso, un mio parente stretto porta quel cognome. Forse non sono coincidenze interessanti, ma di sicuro, mi portano a pensare che sia qualcosa di positivo e ben augurale per questo incontro.

Arrivo alla sede della Keyline, un’azienda che ha cominciato la sua attività sin dal 1770, e anche qui, mi viene in mente un’altro parallelo, perché, la famiglia Rezzonico, giunse a Venezia intorno al 1750.. sempre più coincidenze… C’è da dire una cosa.. la Keyline sebbene sia situata in pieno centro industriale, ha un panorama che lascia togliere il fiato ! Qui siamo in collina, e sullo sfondo,una bella giornata come questa, si vedono le montagne così vicine, che ti sembra di toccarle ! Con una vista come questa, ti fa pure piacere andare a lavorare !

Per prima cosa, ho visitato il loro museo, che presenta dei reperti storici incredibili. Per la prima volta, mi trovo dall’altra parte, ovvero non sono io che spiego, ma colui che ascolta la spiegazione, non mi era mai successo prima ! La signorina Martina, mi ha condotto al suo interno, e mi ha spiegato, gli oggetti più particolari di questa collezione. E’ incredibile che sin dall’epoca dei Sumeri, si era cominciato a fabbricare chiavi, lucchetti, serrature, stabilendo quindi, che già allora, c’era la necessita, il desiderio di proteggere se stessi e le proprie cose di valore, un fatto storico – sociale di notevole importanza.

Alcuni modelli di chiavi, mi portato alla mente, quelle che ho visto all’interno di Palazzo Ducale, dove ho prestato servizio per lungo tempo, c’erano esemplari da ogni luogo,di ogni forma, di diverse epoche, tutto molto interessante ! Addirittura, ho visto degli esemplari di primi lucchetti a combinazione, non solo numerici ma anche letterali !! Le infinite combinazioni che si potevano raggiungere all’epoca con quei lucchetti, mi lascia veramente sorpreso !!

Sono stato portato poi, a visitare la fabbrica, dove ho potuto ammirare i diversi passaggi per le creazioni di chiavi e delle macchine duplicatrici. Confesso che per me tutto questo è un mondo nuovo ! Penso che neanche con la scuola, sia mai andato a visitare un’ambiente di fabbrica. Li ho imparato la differenza tra chiavi elettroniche, chiavi laser, le comuni chiavi che noi usiamo tutti i giorni! Ho visto i processi tra una fase e l’altra, mai e poi mai, mi sarei immaginato, come un’oggetto di uso comune richieda così tanto lavoro, tanta esperienza, tanta precisione!

Il bello della visita, è che ho conosciuto molte persone, ognuna mi spiegava le cose relative al suo settore di appartenenza, molte già mi conoscevano per via del mio blog. Erano tutti simpaticissime, ho vissuto con ognuno di loro un vero e proprio scambio di informazioni, perché loro mi parlavano dell’azienda, e io con loro parlavo dei musei. Molti di loro, quest’estate sono venuti in visita collettiva organizzata dall’azienda a Palazzo Ducale e al Museo del Vetro di Murano.

In effetti la Keyline organizza molte iniziative per i suoi dipendenti, oltre alla visita nei nostri musei, c’è stata anche una festa al suo interno, una foto li ritrae tutti insieme con in testa un cappello da pirati. Non a caso fuori nel cortile, tra le bandiere dell’Italia, dell’azienda, compare quella con il Jolly Roger, la bandiera è stata issata sui cancelli della ditta per seguire le orme del scomparso Genio informatico Steve Jobs, il quale, fu proprio lui che adoperò quel simbolo, quando creò un team di persone che pensavano fuori dagli schemi, che erano appassionate, testarde, che non conoscevano la parola sconfitta, o fallimento. Persone che credevano veramente in quello che facevano. Come Steve Jobs, anche la Keyline crede fermamente in questi principi: sfidare se stessi, guardare lontano, essere positivi nonostante la tempesta sia attorno a te, nuotare contro corrente, affrontare i rischi,  fornire alla squadra quello di cui hanno bisogno, per garantire loro di sfruttare il massimo delle loro potenzialità.

Numerose sono le testimonianze affisse ai muri, foto di questi ed altri eventi, di gite scolastiche di bambini in visita presso i locali, letterine di ringraziamento, lavori svolti da loro stessi con le chiavi. Queste sono tutte le prove delle varie iniziative intraprese, un vero e proprio feedback. In breve, la Keyline è un’azienda leader non solo per i suoi prodotti di alta qualità, le tecnologie all’avanguardia, ma sopratutto, si distingue per le sue relazioni interne per il personale, ognuno di loro aiutato e supportato per esprimere il meglio di se stesso.

Se tali linee guida fossero applicate anche negli ambienti museali, oserei ipotizzare un futuro senza limiti per il turismo dei nostri musei e di Venezia. Fondazione e operatori museali uniti per fronteggiare la crisi economica, per portare la conoscenza in ogni famiglia, aiutati, supportati per raggiungere il massimo degli obiettivi ! E’ con questi pensieri che lascio la Keyline nel pomeriggio. La fabbrica e il museo… si voglio crederci anch’io !