William Merritt Chase

Jpeg

For the English translation, please scroll down the page, thank you !

Alcuni giorni fa, sono andato a Cà Pesaro per visitare la nuova mostra su “William Merritt Chase, un pittore tra New York e Venezia”. William Merrit Chase è un pittore Americano vissuto tra il 1849 e il 1916, ed è considerato dagli storici dell’arte come un grande artista dell’impressionismo Americano.

La mostra si trova al secondo piano ed è suddivisa in 9 tematiche:

  • Il prodotto delle acque
  • Firenze e Venezia
  • La natura morta
  • Shinnecock Hills
  • Città e paesaggi Americani
  • L’intimità familiare
  • Ritratti femminili
  • Lo studio della 10 strada
  • Il giapponismo

Le opere presenti sono tante, e provengono da molte città americane quali : New York – National Accademy Museum, Boston – Museum of fine Arts, Chicago – Terra Foundation for American art, Pittsburgh –  carnegie Museum of art, Filadelfia – Pennsylvania Accademy of fine art, Providence – Rhode Island School of Design Museum of art, Richmond – Art Museum, e da altre parti del mondo come dagli Uffizi di Firenze, dal Museum of art di Toledo, dal Philbrook Museum of art di Tulsa ect.

wla_brooklynmuseum_william_merritt_chase_studio_interior chase_william_merritt_self_portrait_1915 william_merritt_chase_-_girl_in_a_japanese_costume_-_google_art_project

chase_william_merritt_ring_toss_1896

chase_william_merritt_portrait_of_a_lady_in_pink_1888 brooklyn_museum_-_lydia_field_emmet_-_william_merritt_chase_-_overall

william_merritt_chase_keying_up

william_merritt_chase_1849_-_1916_young_woman_before_a_mirror frank_duveneck_-_the_turkish_page

 Figlio di un commerciante che nel 1861 si trasferì con la famiglia a Indianapolis, egli dimostra subito un precoce interesse per l’arte e impara a disegnare per conto suo. Dopo un breve periodo svolto in Marina, gli insegnanti di Chase, i pittori B.F. Hays e Jacob Cox, gli suggeriscono di trasferirsi a New York per migliorare il suo percorso didatticco artistico. A New York nel 1869, per un periodo studia con Joseph Oriel Eaton e poi si iscrive al National Academy of Design dove diventa allievo dell’ artista francese Jean-Léon Gérôme.

Nel 1870, a causa di sfortunati eventi finanziari, la famiglia Chase è costretta a lasciare New York per St. Louis nel Missouri e William, ormai ventunenne, per aiutare a sostenere la famiglia pubblica i suoi primi dipinti.  Il talento di William Chase attrae l’interesse di ricchi collezionisti della città, che gli propongono un viaggio in Europa di due anni in modo tale che il giovane pittore li aiuti nell’acquisto di quadri di pittori europei per le loro collezioni.

In Europa Chase frequenta l’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera, che in quel periodo era meta preferita dagli artisti americani, dove studia  i suoi pittori preferiti Diego Velázquez e Frans Hals. Sempre a Monaco egli studia presso Alexander Von Wagner e  Karl von Piloty, mentre stringe amicizia con Walter Shirlaw, Frank Duveneck, Joseph Frank Currier e assieme a loro dipinge opere figurative.

Nel mese di gennaio 1876 presenta presso la Boston Art Club un ritratto dal titolo “Keying Up” – il Buffone di Corte e sempre in quel periodo vince una medaglia alla Philadelphia Centennial Exposition. Nel 1886, Chase sposa Alice Gerson e ha ben otto figli;

figli chase

comincia un periodo di grande produzione artistica, periodo in cui le due sue figlie maggiori faranno da modelle per lui. Tornato in America, William Chase è ormai un artista completo che usa con grande maestria i colori ad olio, l’acquarello, il pastello e l’incisione dipingendo tranquillamente figure umane, paesaggi, nature morte e soprattutto ritratti per cui diventa famoso.

Personaggio intrigante, Chase, si fa notare, oltre che per il suo talento, per la scelta di indumenti che ostenta nel vestire, per i suoi modi raffinati e per il suo studio stupendamente  decorato. Chase abbellisce lo studio con mobili raffinati, oggetti decorativi, uccelli impagliati, tappeti orientali, strumenti musicali ed esotici, facendolo diventare un punto d’incontro per la sofisticata gente del mondo dell’arte di New York City. Chase continua a ricevere riconoscimenti e premi sia in patria e all’estero, egli è diventato membro della National Academy of Design di New York e, per dieci anni, è Presidente della Society of American Artists.

Artista sofisticat0, stimato insegnante e rispettato padre di famiglia, fu costretto a chiudere lo studio-salotto di New York e venderlo all’asta, per far fronte alle troppe spese. Con l’aiuto di un mecenate, Chase fonda la Shinnecock Hills Summer School nel 1891 dove insegnerà fino al 1902. Con i suoi alunni Chase introduce il metodo di pittura all’aria aperta, come gli impressionisti francesi, e apre la Chase School of Art nel 1896, che diventa, due anni dopo, la New York School of Art dove egli rimane  come insegnante fino al 1907.

Appassionato dell’insegnamento Chase è stato professore presso la Pennsylvania Academy of Fine Arts 1896-1909; l’Art Students League 1878-1896 e di nuovo 1907-1911, e il Brooklyn Art Association nel 1887 e 1891-1896. Insieme con Robert Henri, suo concorrente in pittura, Chase è stato l’insegnante più importante degli artisti americani verso la fine del XX secolo, influenzando lo stile di una generazione. I numerosi dipinti dove ha ritratto sua moglie Alice e dei loro figli, sono i più famosi, a volte in ritratti individuali e altre volte in scene domestiche: la colazione in giardino, il relax nella casa estiva di Long Island, i bambini che giocano sul pavimento o tra le dune di sabbia di Shinnecock, i paesaggi di Prospect Park, Brooklyn e Central Park a New York. Le persone sono sempre in primo piano, i suoi paesaggi, le pose piacevoli, rilassate su una panchina del parco, stese in spiaggia o sdraiati nell’erba in estate a Shinnecock.

Shinnecock Hills

Opere che gli storici d’arte indicano come chiaro esempio di Impressionismo americano. . Chase è morto il 25 ottobre 1916 nella sua residenza di New York, ha dipinto ed insegnato fino a quasi alla sua morte in California. Oggi le sue opere sono esposte nei Musei più importanti negli Stati Uniti e oggi abbiamo l’opportunità di ammirarle nel bellissimo Museo di Ca Pesaro. Consiglio a tutti quanti di andare a vederla !! La mostra è stupenda, e avete anche gli altri piani da vedere che sono magnifici, il museo di Ca Pesaro è pieno di meraviglie da scoprire.

Clicca per vedere la linea temporale di William Meritt Chase


English Translation

Jpeg

Some days ago, I went to Cà Pesaro to visit the new exhibition “William Merritt Chase, a painter from New York and Venice.” William Merrit Chase was an American painter who lived between 1849 and 1916, and is considered by art historians as a great artist of Impressionism American.

The exhibition is located on the second floor and is divided into nine themes:

  • The Yeld of the waters
  • Florence and Venice
  • The still life
  • Shinnecock Hills
  • Cities and American landscape
  • Familiar intimacy
  • Female portraits
  • The tenth street studio
  • The Japonisme

The works are many, and they come from many American cities such as New York – National Academy Museum, Boston – Museum of Fine Arts, Chicago – Terra Foundation for American Art, Pittsburgh – Carnegie Museum of Art, Philadelphia – Pennsylvania Academy of fine art , Providence – Rhode Island School of Design Museum of Art, Richmond – Art Museum, and other parts of the world such as the Uffizi Gallery in Florence, the Museum of Art in Toledo, from Philbrook Museum of Art Tulsa ect.

wla_brooklynmuseum_william_merritt_chase_studio_interior chase_william_merritt_self_portrait_1915 william_merritt_chase_-_girl_in_a_japanese_costume_-_google_art_project

chase_william_merritt_ring_toss_1896

chase_william_merritt_portrait_of_a_lady_in_pink_1888 brooklyn_museum_-_lydia_field_emmet_-_william_merritt_chase_-_overall

william_merritt_chase_keying_up

william_merritt_chase_1849_-_1916_young_woman_before_a_mirror frank_duveneck_-_the_turkish_page

The son of a merchant who in 1861 moved with his family to Indianapolis, he immediately showed an early interest in art and learn to draw on his own. After a brief period held in the navy, teachers Chase, the B.F. painters Hays and Jacob Cox, suggest to him to move to New York to improve her artistic path. In New York in 1869, a period he studied with Joseph Oriel Eaton and then enrolled at the National Academy of Design, where he became a student of ‘French artist Jean-Léon Gérôme.

In 1870, due to unfortunate financial events, the Chase family is forced to leave New York for St. Louis in Missouri and William, now twenty-one, to help support the family publishes his first paintings. The William Chase talent attracts the interest of wealthy collectors of the city, which offer a trip to Europe for two years so that the young painter to help them in the purchase of European painters paintings for their collections.

In Europe Chase attended the Academy of Fine Arts in Monaco of Bavaria, which at the time was the preferred destination for American artists, where he studied his favorite painters Diego Velázquez and Frans Hals. Also in Monaco, he studied at Alexander von Wagner and Karl von Piloty, and befriended Walter Shirlaw, Frank Duveneck, Joseph Frank Currier and with them he painted figurative works.

In the month of January 1876 at the Boston Art Club presents a portrait titled “Keying Up” – The Court Jester, and in that same period he won a medal at the Philadelphia Centennial Exposition. In 1886, Chase married Alice Gerson and has eight children;

figli chase

It begins a period of great artistic production, a period when his two elder daughters will serve as models for him. Back in America, William Chase is now a complete artist who uses with great skill the colors to oil, watercolor, pastel and engraving depicting calmly human figures, landscapes, still lifes and portraits especially for wich he becomes famous.

Intriguing character, Chase, stands out not only for his talent, but also, for the choice of garments that he wore, for his refined manners and for its beautifully decorated studio. Chase beautifies the study with fine furniture, decorative objects, stuffed birds, oriental carpets, and exotic musical instruments, making it a meeting point for the sophisticated people of the art world of New York City. Chase continues to receive accolades and awards both at home and abroad, he became a member of the National Academy of Design in New York and, for ten years, he is President of the Society of American Artists.

Sophisticated artist, respected teacher and respected family man, he had to close the study-lounge in New York and sell it at auction, to cope with too many expenses. With the help of a patron, Chase founded the Shinnecock Hills Summer School in 1891 where he taught until 1902. With his pupils Chase introduces the method of painting in the open air, like the French impressionists, and opens the Chase School of Art in 1896, which became, two years later, the New York School of Art where he remains as a teacher until 1907.

Teaching was his passion,  Chase has been a professor at the Pennsylvania Academy of Fine Arts 1896-1909; the Art Students League 1878-1896 and again 1907-1911, and the Brooklyn Art Association in 1887 and 1891-1896. Along with Robert Henri, its competitor in painting, Chase was the most important teacher of American artists in the late twentieth century, influencing the style of a generation. The numerous paintings which portrayed his wife Alice and their children, are the most famous, sometimes in individual portraits and other times in the domestic scenes: breakfast in the garden, relax in the summer house on Long Island, children playing on the floor or among the sand dunes of Shinnecock, the landscapes of Prospect Park, Brooklyn and Central Park in New York. People are always in the foreground, its landscapes, the poses pleasant, relaxing on a park bench, stretched out on the beach or lying in the grass in the summer at Shinnecock.

Shinnecock Hills

Works that art historians indicate as a clear example of American Impressionism. . Chase died October 25, 1916 at his residence in New York, she painted and taught until almost his death in California. Today his works are exhibited in major museums in the US and today we have the opportunity to admire the beautiful Museum of Ca Pesaro. I advice anyone to go to see it !! The exibition it’s great, and you also have the other floors to visit. The Ca Pesaro Museum is full of wonders !!

Visita alla Keyline – Incontro tra due realtà

20170126_174641

Uso questo spazio di WordPress per dedicarlo ai miei blog sulle iniziative del MUVE: la Fondazione dei Civici Musei di Venezia, questo perché, ho un forte desiderio, che i nostri magnifici musei siano visitati, conosciuti da più gente possibile, sia Italiani, che stranieri.

Ho parlato di molti dei suoi musei, delle loro mostre, e tuttavia, c’era ancora qualcosa di cui non ho parlato: un museo, che sebbene non appartenga al MUVE, è legato ad esso, e si tratta del Museo delle chiavi della Keyline di Conegliano Veneto.

Giorni or sono ricevetti l’invito dalla Presidente della Fondazione dei Civici Musei di Venezia, la Dott.ssa Mariacristina Gribaudi, di vedere questo loro museo (privato) e la loro fabbrica di produzione chiavi e macchine duplicatrici. Accettai con entusiasmo, in quanto, volevo capire a fondo  il concetto che la Presidente sta cercando di portare avanti: avvicinare due mondi, che ad una prima occhiata sembrano scollegati da loro, portare la fabbrica ai Musei. C’è veramente un punto d’incontro tra questi due ambienti ?

Mentre sono in treno, verso la splendida città di Conegliano Veneto, mi viene in mente, che tale incontro presenta delle coincidenze alquanto incredibili: perché se non ricordo male, la produzione delle chiavi nota forse con un’altro nome, se non vado errato come “Silca”, ancora prima di stabilirsi a Conegliano, era a Brescia in Via Longhena, che fu il primo architetto ad occuparsi del restauro del Palazzo di Cà Rezzonico, su incarico della famiglia Bon, precedente proprietario, ma che non vide la fine dei lavori, causa difficoltà economiche e la morte dello stesso Longhena. Solo più tardi, con l’arrivo dei Rezzonico, il Palazzo fu affidato ad un’altro architetto di nome Giorgio Massari, e guarda caso, un mio parente stretto porta quel cognome. Forse non sono coincidenze interessanti, ma di sicuro, mi portano a pensare che sia qualcosa di positivo e ben augurale per questo incontro.

Arrivo alla sede della Keyline, un’azienda che ha cominciato la sua attività sin dal 1770, e anche qui, mi viene in mente un’altro parallelo, perché, la famiglia Rezzonico, giunse a Venezia intorno al 1750.. sempre più coincidenze… C’è da dire una cosa.. la Keyline sebbene sia situata in pieno centro industriale, ha un panorama che lascia togliere il fiato ! Qui siamo in collina, e sullo sfondo,una bella giornata come questa, si vedono le montagne così vicine, che ti sembra di toccarle ! Con una vista come questa, ti fa pure piacere andare a lavorare !

Per prima cosa, ho visitato il loro museo, che presenta dei reperti storici incredibili. Per la prima volta, mi trovo dall’altra parte, ovvero non sono io che spiego, ma colui che ascolta la spiegazione, non mi era mai successo prima ! La signorina Martina, mi ha condotto al suo interno, e mi ha spiegato, gli oggetti più particolari di questa collezione. E’ incredibile che sin dall’epoca dei Sumeri, si era cominciato a fabbricare chiavi, lucchetti, serrature, stabilendo quindi, che già allora, c’era la necessita, il desiderio di proteggere se stessi e le proprie cose di valore, un fatto storico – sociale di notevole importanza.

Alcuni modelli di chiavi, mi portato alla mente, quelle che ho visto all’interno di Palazzo Ducale, dove ho prestato servizio per lungo tempo, c’erano esemplari da ogni luogo,di ogni forma, di diverse epoche, tutto molto interessante ! Addirittura, ho visto degli esemplari di primi lucchetti a combinazione, non solo numerici ma anche letterali !! Le infinite combinazioni che si potevano raggiungere all’epoca con quei lucchetti, mi lascia veramente sorpreso !!

Sono stato portato poi, a visitare la fabbrica, dove ho potuto ammirare i diversi passaggi per le creazioni di chiavi e delle macchine duplicatrici. Confesso che per me tutto questo è un mondo nuovo ! Penso che neanche con la scuola, sia mai andato a visitare un’ambiente di fabbrica. Li ho imparato la differenza tra chiavi elettroniche, chiavi laser, le comuni chiavi che noi usiamo tutti i giorni! Ho visto i processi tra una fase e l’altra, mai e poi mai, mi sarei immaginato, come un’oggetto di uso comune richieda così tanto lavoro, tanta esperienza, tanta precisione!

Il bello della visita, è che ho conosciuto molte persone, ognuna mi spiegava le cose relative al suo settore di appartenenza, molte già mi conoscevano per via del mio blog. Erano tutti simpaticissime, ho vissuto con ognuno di loro un vero e proprio scambio di informazioni, perché loro mi parlavano dell’azienda, e io con loro parlavo dei musei. Molti di loro, quest’estate sono venuti in visita collettiva organizzata dall’azienda a Palazzo Ducale e al Museo del Vetro di Murano.

In effetti la Keyline organizza molte iniziative per i suoi dipendenti, oltre alla visita nei nostri musei, c’è stata anche una festa al suo interno, una foto li ritrae tutti insieme con in testa un cappello da pirati. Non a caso fuori nel cortile, tra le bandiere dell’Italia, dell’azienda, compare quella con il Jolly Roger, la bandiera è stata issata sui cancelli della ditta per seguire le orme del scomparso Genio informatico Steve Jobs, il quale, fu proprio lui che adoperò quel simbolo, quando creò un team di persone che pensavano fuori dagli schemi, che erano appassionate, testarde, che non conoscevano la parola sconfitta, o fallimento. Persone che credevano veramente in quello che facevano. Come Steve Jobs, anche la Keyline crede fermamente in questi principi: sfidare se stessi, guardare lontano, essere positivi nonostante la tempesta sia attorno a te, nuotare contro corrente, affrontare i rischi,  fornire alla squadra quello di cui hanno bisogno, per garantire loro di sfruttare il massimo delle loro potenzialità.

Numerose sono le testimonianze affisse ai muri, foto di questi ed altri eventi, di gite scolastiche di bambini in visita presso i locali, letterine di ringraziamento, lavori svolti da loro stessi con le chiavi. Queste sono tutte le prove delle varie iniziative intraprese, un vero e proprio feedback. In breve, la Keyline è un’azienda leader non solo per i suoi prodotti di alta qualità, le tecnologie all’avanguardia, ma sopratutto, si distingue per le sue relazioni interne per il personale, ognuno di loro aiutato e supportato per esprimere il meglio di se stesso.

Se tali linee guida fossero applicate anche negli ambienti museali, oserei ipotizzare un futuro senza limiti per il turismo dei nostri musei e di Venezia. Fondazione e operatori museali uniti per fronteggiare la crisi economica, per portare la conoscenza in ogni famiglia, aiutati, supportati per raggiungere il massimo degli obiettivi ! E’ con questi pensieri che lascio la Keyline nel pomeriggio. La fabbrica e il museo… si voglio crederci anch’io !