Il Grido Eterno: Come Munch Ha Inventato l’Arte che Ci Parla Ancora Oggi

Senti l’Urlo? Munch al Candiani: Il Viaggio Gratis che Connette l’Angoscia del ‘900 al Presente

Amici appassionati d’arte, segnatevi questa data sul calendario: il Centro Culturale Candiani di Mestre sta per regalarci un’esperienza che va dritta al cuore. Dal 30 ottobre 2025 al 1 marzo 2026, qui potremo immergerci in “MUNCH. La rivoluzione espressionista”, una mostra che è molto più di una semplice esposizione: è un vero e proprio viaggio attraverso l’anima e l’angoscia che ha plasmato l’arte moderna. E la notizia bomba? L’ingresso è gratuito, basta registrarsi online! 🎉

Dove il MUVE Incontra Mestre

Se siete di Venezia o dintorni, sapete bene che il Candiani non è un luogo qualunque. È il polo che la Fondazione Musei Civici di Venezia (MUVE), in collaborazione strettissima con la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, usa per portare a Mestre mostre di altissimo livello sull’arte moderna e contemporanea. L’obiettivo è chiaro: rendere accessibile e vitale l’enorme patrimonio delle collezioni veneziane. E quest’anno, si fa sul serio, partendo proprio da Edvard Munch.

La curatrice, Elisabetta Barisoni, ha avuto un’idea geniale: partire dalle opere di Munch già custodite a Ca’ Pesaro per capire come il suo segno, quel graffio sulla tela o sulla lastra, abbia di fatto inaugurato un modo nuovo di sentire e dipingere il mondo. Munch non ti racconta cosa vede, ma cosa prova. Ed è questo il segreto della sua rivoluzione. Il punto di partenza di questo viaggio è un nucleo preziosissimo di quattro opere grafiche esemplari di Munch, conservate proprio nelle collezioni di Ca’ Pesaro. Attraverso tecniche diverse – dalla puntasecca all’acquatinta, dall’acquaforte alla litografia – il Maestro norvegese ha saputo imprimere sulle matrici l’intensità del sentimento umano.

Parliamo di opere iconiche come l’“Angoscia”, “L’urna”, “La fanciulla e la morte” e “Ceneri”. Questi lavori non sono semplici stampe: sono la prova della ferocia e dell’espressività del segno di Munch, l’evidenza di come, per lungo tempo, egli sia stato noto in Europa quasi esclusivamente per la sua grafica potente. Da questi capolavori, che segnano l’inizio della rivoluzione, si dipana poi tutto il percorso espositivo.

  1. Angoscia – rappresenta l’angoscia esistenziale e la paura interiore che attanaglia l’uomo moderno. I volti deformati e i colori intensi traducono visivamente uno stato d’animo di ansia e smarrimento.
  2. L’Urna – riflette sul tema della morte e del lutto; l’urna funebre diventa simbolo della fragilità umana e della consapevolezza della fine, con un tono più meditativo che drammatico.
  3. La fanciulla e la morte – riprende un motivo simbolico diffuso fin dal Rinascimento: la giovinezza contrapposta all’inevitabilità della morte. In Munch diventa una scena intensa e psicologica, dove eros e thanatos si intrecciano.
  4. Ceneri – mostra la dissoluzione di un amore e il senso di vuoto che segue la passione. L’ambiente e i colori sottolineano la tensione emotiva tra desiderio, colpa e perdita.

Nel complesso, queste opere rispecchiano i temi centrali dell’arte di Munch: amore, angoscia, morte e solitudine, cioè le grandi emozioni umane filtrate attraverso una sensibilità profondamente espressionista.

Un Allestimento Luminoso e a 360 Gradi

E a proposito di “sentire,” la scelta della location è stata azzeccatissima! La mostra è ospitata al terzo piano del Candiani, proprio nell’area che per anni è stata la sede del prestigioso Premio Pittura Mestre. Qui, le sale espositive sono letteralmente baciate dalla luce naturale grazie alle ampie finestre. È un magnifico cambiamento rispetto alla penombra che spesso avvolge le mostre d’arte. Di giorno, la luce del sole esalta i colori e le incisioni di Munch; di sera, invece, le pareti vetrate offrono uno spettacolo mozzafiato su Mestre illuminata. Questa luminosità è un regalo, perché permette un’immersione nelle opere in un contesto aperto e dinamico, rendendo la visita un’esperienza visiva a 360 gradi. Finalmente !!

Il Fiume in Piena dell’Espressionismo

Ma la cosa che rende questa mostra imperdibile è il modo in cui ci mostra l’eco di quell’Urlo. Non ci si ferma al Maestro norvegese, anzi. La sua voce diventa il ponte verso un’arte che non ha paura di urlare il proprio disagio. Vedremo come quel senso di smarrimento si sia trasformato nella cruda, tagliente denuncia dell’Espressionismo tedesco. Troviamo artisti come Otto Dix e Max Beckmann, che con i loro volti deformati e i paesaggi lacerati ci sbattono in faccia il dramma della guerra e il caos della Repubblica di Weimar. È un’arte potente, di quelle che ti lasciano il segno.

Ma il viaggio non finisce qui! La mostra ci proietta fino al presente, facendoci capire che l’angoscia e la solitudine sono sentimenti, purtroppo, senza tempo. L’eredità di Munch risuona nelle installazioni perturbanti di Tony Oursler, nelle performance che mettono alla prova i limiti del corpo e della mente di Marina Abramović , e nell’arte di denuncia sociale di Shirin Neshat . È affascinante vedere come i “demoni” di Munch vivano ancora, assumendo nuove forme nel linguaggio contemporaneo.

Ma Perché Devi Assolutamente Andare?

Te lo dico chiaro: devi andarci perché questa mostra è un’occasione unica per capire davvero l’arte del Novecento e quella attuale.

1. È una Lezione con Vista sul Futuro: Raramente si ha la possibilità di vedere un dialogo così serrato tra i padri dell’Espressionismo (Munch) e i suoi eredi diretti (Dix, Beckmann) e spirituali (Abramović, Oursler). Ti fa connettere i puntini della storia dell’arte in modo brillante.
2. È Profondamente Umana: Se l’arte deve emozionare, questa mostra lo farà. Tocca i temi universali del dolore, della violenza, dell’amore malato. Ti farà uscire con la sensazione di aver compreso qualcosa in più, non solo sull’arte, ma su te stesso.
3. Arte di Qualità, Gratuita! Il fatto che una mostra di questo calibro sia offerta gratuitamente è un regalo da non lasciarsi scappare. Un plauso al MUVE per aver reso la grande arte così accessibile.

Insomma, non prendetela come una semplice “gita fuori porta”. Prendete il treno o la macchina e venite al Candiani a Mestre. L’Urlo di Munch non è solo storia, è ancora qui che risuona, potente, e aspetta solo di essere ascoltato. Ci vediamo in mostra! 👋

Giulio Aristide Sartorio a Ca’ Pesaro !

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Giulio Aristide Sartorio e il suo “Poema della vita umana”: Un capolavoro simbolista ritrovato a Venezia

Amici appassionati d’arte (e anche voi che magari vi affacciate ora a questo mondo fantastico!), oggi vi portiamo alla scoperta di un artista italiano forse meno conosciuto al grande pubblico di quanto meriterebbe: Giulio Aristide Sartorio. Pittore, scultore, scrittore e persino regista cinematografico, Sartorio fu una figura eclettica e di successo a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.

Allievo del padre e del nonno, entrambi artisti, Sartorio sviluppò presto un talento indipendente, formandosi in gran parte da autodidatta e studiando le grandi opere nelle chiese e nei musei romani. Nonostante le sue radici classiche, fu attratto da nuove tendenze artistiche, come il Preraffaellismo e, in particolare, il Simbolismo.

Ma cos’è il Simbolismo? In parole semplici, è un movimento artistico (e culturale, che coinvolse anche letteratura e musica) nato alla fine dell’Ottocento. A differenza dell’Impressionismo che cercava di catturare l'”impressione” visiva della realtà, il Simbolismo andava oltre. Gli artisti simbolisti volevano esprimere idee profonde, sentimenti ed emozioni interiori, e le realtà misteriose e nascoste dietro l’apparenza visibile. Usavano quindi simboli, figure evocative e un linguaggio (visivo, nel caso della pittura) che suggerisse significati più complessi, puntando all’intuizione e alla spiritualità. Sartorio si inserisce perfettamente in questo contesto, entrando in contatto anche con i simbolisti tedeschi. Le sue opere “La Gorgone e gli Eroi” e “Sirena o Abisso verde” sono splendidi esempi del suo stile simbolista, cariche di mistero e drammaticità.

Il “Poema della vita umana”: Un’opera monumentale

Una delle opere più importanti e affascinanti di Sartorio è un ciclo pittorico monumentale intitolato “Il poema della vita umana“. Quest’opera fu commissionata a Sartorio nel 1906 da Antonio Fradeletto, il segretario generale della Biennale di Venezia, per decorare il Salone centrale dell’Esposizione Internazionale del 1907. Il tema, basato sulla mitologia antica, intendeva illustrare la vita umana. Il ciclo è composto da quattro scene principali: La Luce, Le Tenebre, L’Amore, e La Morte, alternate a dieci pannelli verticali raffiguranti la Grazia, l’Arte e l’energia virile. Sartorio offrì una visione intensamente drammatica dell’esistenza, dalla nascita (simboleggiata dalla Luce, insidiata da forze avverse) fino alla morte. Tra questi estremi, troviamo le allegorie delle Tenebre e il contrasto tra l’amore buono (Eros) e quello cattivo (Himeros).

L’iconografia è complessa e fu persino approvata da Gabriele d’Annunzio. Visivamente, l’opera è priva di elementi architettonici e presenta una sostanziale monocromia, ma ciò che colpisce è l’eccezionale dispiegamento di figure in movimento, che in alcune scene arrivano ad assumere una forma rotante, sottolineando l’intento simbolico generale.

Pensate che Sartorio realizzò questo imponente ciclo, esteso per circa 240 metri quadrati, in soli nove mesi! Utilizzò una tecnica pittorica particolare, un mix di cera, acquaragia e olio di papavero, che gli permise di lavorare rapidamente.

Da Venezia a Ca’ Pesaro: La storia del ciclo

Dopo l’Esposizione del 1907, il ciclo rimase esposto anche per l’edizione successiva della Biennale. Nel 1909, il re Vittorio Emanuele III donò l’opera alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, che ha sede a Ca’ Pesaro.

Le vicende e il tempo hanno lasciato il segno su questo grande lavoro. Le fonti ci dicono che la superficie dipinta presentava estese crepe, lacune di colore (alcune riparate in modo approssimativo in passato) e macchie scure dovute a degrado biologico. Fortunatamente, tra il 2018 e il 2019 è stato possibile realizzare un importante restauro. Questo intervento ha permesso di consolidare le aree danneggiate, rimuovere vecchie integrazioni non adeguate, pulire le superfici e ritoccare le cadute di colore. Si è anche prevista la sostituzione dei telai originali con altri più rigidi e leggeri, dotati di un sistema per regolare la tensione della tela, fondamentale per la conservazione di un’opera così grande. Attualmente, il ciclo è conservato in un deposito a Mestre, in attesa di essere nuovamente esposto. La buona notizia è che presto potremo ammirare nuovamente questo capolavoro!

Un’occasione da non perdere: La mostra a Ca’ Pesaro nel 2025

Il ciclo pittorico “Il poema della vita umana” di Giulio Aristide Sartorio sarà al centro di una mostra a Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna a Venezia. La mostra si terrà nelle sale espositive del secondo piano e sarà visitabile dal 16 maggio al 28 settembre 2025. Sarà un’occasione unica per vedere da vicino quest’opera restaurata e per comprendere meglio l’arte di Sartorio e il contesto del Simbolismo italiano all’inizio del XX secolo.

Saranno esposti l’intero ciclo e una ricca documentazione sul restauro, oltre a documenti d’archivio e opere di altri artisti esposte alle Biennali di quegli anni, per ricostruire il contesto storico-artistico. Se siete a Venezia in quel periodo, o state pensando a una gita, segnatevi questa data! Visitare Ca’ Pesaro è già di per sé un’esperienza splendida (il palazzo ospita una collezione permanente di arte moderna con opere di artisti come Munch, Ensor, Klimt, Kandinsky e Klee, oltre a mostre temporanee interessanti e un bellissimo Museo d’Arte Orientale), e avere l’opportunità di vedere questo monumentale ciclo di Sartorio renderà la visita ancora più speciale.

Ca’ Pesaro si trova nel sestiere Santa Croce e gli orari di apertura sono generalmente dal martedì alla domenica, ma per la mostra è sempre bene verificare sul sito ufficiale. Giulio Aristide Sartorio è un artista affascinante, capace di unire stili diversi e di esplorare temi profondi con grande forza espressiva. Il “Poema della vita umana” è una testimonianza straordinaria della sua visione e del Simbolismo in Italia. Non perdete l’occasione di scoprirlo o riscoprirlo nel 2025!

Giulio Aristide Sartorio and his “Poem of Human Life”: A Symbolist Masterpiece Rediscovered in Venice

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Hello art lovers (and even those of you who are just starting to explore this fantastic world!), today we’re taking you to discover an Italian artist perhaps less known to the general public than he deserves: Giulio Aristide Sartorio. Painter, sculptor, writer, and even film director, Sartorio was an eclectic and successful figure spanning the late 19th and early 20th centuries.

A student of his father and grandfather, both artists, Sartorio quickly developed an independent talent, largely self-taught, studying the great works in Roman churches and museums. Despite his classical roots, he was drawn to new artistic trends, such as Pre-Raphaelitism and, particularly, Symbolism.

But what exactly is Symbolism? In simple terms, it’s an artistic movement (and cultural movement, also involving literature and music) that emerged at the end of the 19th century. Unlike Impressionism, which sought to capture the visual “impression” of reality, Symbolism went further. Symbolist artists wanted to express profound ideas, inner feelings and emotions, and the mysterious and hidden realities behind visible appearance. They therefore used symbols, evocative figures, and a language (visual, in the case of painting) that suggested more complex meanings, aiming for intuition and spirituality. Sartorio fits perfectly into this context, also coming into contact with German Symbolists. His works “La Gorgone e gli Eroi” (The Gorgon and the Heroes) and “Sirena o Abisso verde” (Siren or Green Abyss) are splendid examples of his Symbolist style, full of mystery and drama.

The “Poem of Human Life”: A Monumental Work

One of Sartorio’s most important and fascinating works is a monumental pictorial cycle titled “Il poema della vita umana” (The Poem of Human Life). This work was commissioned to Sartorio in 1906 by Antonio Fradeletto, the secretary general of the Venice Biennale, to decorate the Central Hall of the 1907 International Exhibition.

The theme, based on ancient mythology, aimed to illustrate human life. The cycle is composed of four main scenes: La Luce (The Light), Le Tenebre (The Darkness), L’Amore (Love), and La Morte (Death), alternated with ten vertical panels depicting Grazia (Grace), Arte (Art), and virile energy. Sartorio offered an intensely dramatic vision of existence, from birth (symbolized by The Light, threatened by adverse forces) to death (to which the final male figure, a self-portrait, poses a serene question, seemingly challenging the Sphinx). Between these extremes, we find the allegories of Darkness and the contrast between good love (Eros) and bad love (Himeros).

The iconography is complex and was even approved by Gabriele d’Annunzio. It appears as a synthesis between the Mediterranean world and Nordic culture, with clear references to Nietzsche’s concept of eternal return. Visually, the work is devoid of architectural elements and presents a substantial monochrome, but what is striking is the exceptional deployment of figures in motion, which in some scenes, like Le Tenebre and La Morte, take on a rotating form, emphasizing the overall symbolic intent. Consider that Sartorio created this imposing cycle, spanning approximately 240 square meters (or about 230 square meters), in just nine months! He used a particular painting technique, a mix of wax, turpentine, and poppy seed oil, which allowed him to work quickly. This composition was confirmed by recent analyses.

From Venice to Ca’ Pesaro: The History of the Cycle

After the 1907 Exhibition, the cycle remained on display for the subsequent edition of the Biennale in 1909. In 1909, King Vittorio Emanuele III donated the work to the Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia (International Gallery of Modern Art in Venice), which is housed in Ca’ Pesaro. The events and passage of time left their mark on this large work. Sources tell us that the painted surface showed extensive cracking, particularly in dark areas, paint lacunae (some repaired in an approximate manner in the past, covering more area than necessary), and dark stains due to biological degradation.

Fortunately, a significant restoration was carried out between 2018 and 2019. This intervention allowed for the consolidation of damaged areas, the removal of old and inadequate integrations, the cleaning of surfaces to remove dirt and incoherent materials, and the retouching of paint losses with filling and pictorial retouching to restore depth and surface continuity. The restoration also included the replacement of the original wooden frames, which had insufficient mechanical quality, with others having greater rigidity and lightness, equipped with elements for continuous tension adjustment of the canvas. A precise mapping of the cycle’s conservation status was also planned to monitor any changes. The restoration had an expected cost of €100,000.00, and funding was received from Chanel srl, among others. Currently, the cycle is stored in an external deposit located at the VEGA Science and Technology Park in Mestre, Edificio Cygnus, awaiting re-exhibition. This deposit is not open to the public. The good news is that soon we will be able to admire this masterpiece again!

An Opportunity Not to Be Missed: The Exhibition at Ca’ Pesaro in 2025

The pictorial cycle “Il poema della vita umana” by Giulio Aristide Sartorio will be the focus of an exhibition at Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna in Venice. The exhibition will be held in the exhibition rooms on the second floor and will be open from May 16 to September 28, 2025. It will be a unique opportunity to see this restored work up close and to better understand Sartorio’s art and the context of Italian Symbolism at the beginning of the 20th century.

The entire cycle will be exhibited, along with extensive documentation about the restoration, as well as archival documents and works by other artists exhibited at the Biennales in those years, to reconstruct the historical-artistic context. If you are in Venice during that period, or are planning a trip, mark this date! Visiting Ca’ Pesaro is already a splendid experience in itself (the palace houses a permanent collection of modern art with works by artists such as Klimt, Medardo Rosso, Rodin, Kandinsky, and Klee, in addition to interesting temporary exhibitions and a beautiful Oriental Art Museum with one of the most important collections of Japanese Edo Period art in Italy), and having the opportunity to see this monumental cycle by Sartorio will make the visit even more special.

Ca’ Pesaro is located in the Santa Croce sestiere, and opening hours are generally Tuesday to Sunday, from 10:00 AM to 6:00 PM (summer) and 10:00 AM to 5:00 PM (winter), with the ticket office closing one hour prior. However, for the exhibition, it is always best to check the official website. Guided tours are available, including in English. Giulio Aristide Sartorio is a fascinating artist, capable of combining different styles and exploring profound themes with great expressive power. The “Poem of Human Life” is an extraordinary testimony to his vision and to Symbolism in Italy. Don’t miss the chance to discover or rediscover it in 2025!


Torna Musei in Festa a Venezia !

Torna l’iniziativa “Musei in Festa 2025”, che offre ai residenti dei 44 comuni della Città Metropolitana di Venezia e di Mogliano Veneto l’opportunità di accedere gratuitamente ai Musei Civici di Venezia in specifiche giornate: domenica 12 gennaio, giovedì 6 febbraio, domenica 16 marzo, domenica 13 aprile, giovedì 8 maggio e giovedì 5 giugno 2025.

I 44 Comuni sono: Annone Veneto, Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Caorle, Cavallino-Treporti, Cavarzere, Ceggia, Chioggia, Cinto Caomaggiore, Cona, Concordia Sagittaria, Dolo, Eraclea, Fiesso d’Artico, Fossalta di Piave, Fossalta di Portogruaro, Fossò, Gruaro, Jesolo, Marcon, Martellago, Meolo, Mira, Mirano, Musile di Piave, Noale, Noventa di Piave, Pianiga, Portogruaro, Pramaggiore, Quarto d’Altino, Salzano, San Donà di Piave, San Michele al Tagliamento, San Stino di Livenza, Santa Maria di Sala, Scorzè, Spinea, Stra, Teglio Veneto, Torre di Mosto, Venezia, Vigonovo. L’entrata gratuita è estesa anche ai residenti del Comune di Mogliano Veneto.

Ecco una panoramica dei musei coinvolti nell’iniziativa, con una breve spiegazione su ciascuno:

  • Palazzo Ducale: Un capolavoro dell’architettura gotica, questo palazzo è stato il centro del potere della Repubblica di Venezia. Ospita opere d’arte di grande valore e affreschi di artisti rinomati.
  • Museo di Palazzo Mocenigo: Dedicato alla storia del costume e del tessuto, con percorsi che esplorano anche l’arte del profumo e le tradizioni veneziane legate alla moda.
  • Museo Correr: Situato in Piazza San Marco, il museo offre una panoramica sulla storia della città e delle sue istituzioni attraverso una vasta collezione di arte e oggetti storici.
  • Galleria Internazionale d’Arte Moderna a Ca’ Pesaro: Espone importanti opere d’arte moderna, con lavori di artisti come Klimt, Chagall e Kandinsky, oltre a una sezione dedicata all’arte orientale.
  • Museo del Vetro di Murano: Situato a Murano, il museo racconta la storia e l’evoluzione dell’arte vetraria veneziana, con pezzi che spaziano dall’epoca romana ai giorni nostri.
  • Museo del Merletto: Situato a Burano, celebra l’antica tradizione del merletto veneziano, con esemplari storici e dimostrazioni delle tecniche artigianali.
  • Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue: Un viaggio attraverso la biodiversità e l’evoluzione della vita sulla Terra, con esposizioni interattive.
  • Museo Fortuny: Ospitato nel gotico Palazzo Pesaro degli Orfei, era l’atelier di Mariano Fortuny e oggi espone le sue creazioni e mostre temporanee di arte contemporanea.
  • Casa di Carlo Goldoni: La dimora del celebre drammaturgo veneziano offre uno sguardo sulla vita e le opere del padre della commedia italiana.
  • Museo Archeologico Nazionale: Custodisce reperti che raccontano la storia antica di Venezia e delle civiltà che l’hanno influenzata, con una collezione che include oggetti donati dal cardinale Domenico Grimani.
  • Biblioteca Nazionale Marciana: Progettata da Jacopo Sansovino, è una delle più importanti biblioteche italiane. Custodisce un patrimonio librario straordinario, con circa 1.000.000 volumi, 13.000 manoscritti e oltre 2.800 incunaboli. La biblioteca è famosa per le sue sale monumentali decorate e per opere come il “Breviario Grimani” e il “Mappamondo” di Fra Mauro

Mostre Visibili

Durante “Musei in Festa”, non è necessaria la prenotazione per accedere ai musei. Le mostre specifiche possono variare nel tempo; pertanto, è consigliabile controllare i dettagli aggiornati sui siti ufficiali dei musei per scoprire eventuali esposizioni temporanee o eventi speciali in corso durante le date dell’iniziativa.

Perché Partecipare

Partecipare a “Musei in Festa” non è solo un modo per accedere gratuitamente a importanti istituzioni culturali, ma anche un’opportunità per immergersi nella storia e nella cultura veneziana. L’evento promuove un senso di comunità, incoraggiando i residenti a esplorare il patrimonio locale e a scoprire nuovi aspetti della loro città. Inoltre, l’accesso gratuito ai musei rappresenta un incentivo per le famiglie e i giovani a partecipare attivamente alla vita culturale della regione. In sintesi, “Musei in Festa 2025” è un evento da non perdere per chi desidera scoprire o riscoprire la bellezza dei musei veneziani in un’atmosfera festosa e inclusiva.

Roberto Matta a Ca’ Pesaro !

La mostra dedicata a Roberto Matta, uno dei più importanti artisti del XX secolo, è un evento imperdibile per chiunque desideri esplorare il mondo affascinante dell’arte moderna. In corso presso il Museo Cà Pesaro di Venezia, questa esposizione offre un’opportunità unica di immergersi nell’universo creativo di Matta, che ha saputo unire surrealismo e astrattismo in modo innovativo.

Chi è Roberto Matta?
Nato nel 1911 in Cile, Matta ha vissuto gran parte della sua vita in Europa, dove ha interagito con alcuni dei più grandi nomi dell’arte moderna. La sua opera è caratterizzata da colori vivaci e forme dinamiche, che sembrano danzare sulla tela. Matta non si limitava a dipingere; era un vero e proprio esploratore dell’immaginazione, capace di trasformare le sue visioni interiori in opere d’arte straordinarie.


Cosa aspettarsi dalla mostra
La mostra presenta una selezione di opere significative che raccontano il viaggio artistico di Matta, dalle sue prime esperienze fino ai lavori più maturi. I visitatori avranno l’opportunità di vedere da vicino i dettagli delle sue opere e comprendere il pensiero che si cela dietro di esse. Ogni quadro è una finestra su un mondo fantastico, dove l’inconscio e la realtà si intrecciano. Matta si ispira ai sogni e all’inconscio, le sue opere sembrano raccontare storie fantastiche, come se fossero visioni che emergono dalla mente. Le sue opere combinano elementi astratti (forme che non rappresentano oggetti reali) e figurativi (forme riconoscibili), questo crea un effetto interessante, dove il reale e l’immaginario si mescolano. Le sue opere parlano di emozioni e esperienze comuni, come l’amore, la guerra e la solitudine. Questi temi rendono l’arte di Matta comprensibile e significativa per tutti. Matta usa colori brillanti e forme morbide che sembrano muoversi. Questo rende le sue opere dinamiche e coinvolgenti, attirando l’attenzione dello spettatore; Matta si considerava un “costruttore di mondi”, le sue opere non solo mostrano immagini, ma creano veri e propri universi che sfidano le leggi della realtà.


Perché visitare la mostra?
Se sei curioso di scoprire come l’arte possa riflettere le emozioni e le esperienze umane, questa mostra è perfetta per te. Non è solo un’esperienza visiva, ma anche un viaggio emotivo che stimola la riflessione. Che tu sia un esperto d’arte o semplicemente un curioso, la mostra di Roberto Matta ti lascerà senza parole. Non perdere l’occasione di visitare questa esposizione unica al Museo Cà Pesaro.

Roberto Matta exibithion at Ca’ Pesaro Museum !

The exhibition dedicated to Roberto Matta, one of the most important artists of the 20th century, is a must-see event for anyone looking to explore the fascinating world of modern art. Currently taking place at the Cà Pesaro Museum in Venice, this exhibition offers a unique opportunity to immerse yourself in Matta’s creative universe, which innovatively combines surrealism and abstraction.

Who is Roberto Matta?
Born in 1911 in Chile, Matta spent much of his life in Europe, where he interacted with some of the greatest names in modern art. His work is characterized by vibrant colors and dynamic shapes that seem to dance on the canvas. Matta was not just a painter; he was a true explorer of imagination, capable of transforming his inner visions into extraordinary works of art.


What to expect from the exhibition
The exhibition presents a selection of significant works that tell the artistic journey of Matta, from his early experiences to his most mature works. Visitors will have the opportunity to see the details of his works up close and understand the thought behind them. Each painting is a window into a fantastic world, where the unconscious and reality intertwine. Matta is inspired by dreams and the unconscious, his works seem to tell fantastic stories, as if they were visions that emerge from the mind. His works combine abstract elements (shapes that do not represent real objects) and figurative (recognizable shapes), this creates an interesting effect, where the real and the imaginary mix. His works speak of common emotions and experiences, such as love, war and loneliness. These themes make Matta’s art understandable and meaningful for everyone. Matta uses bright colors and soft shapes that seem to move. This makes his works dynamic and engaging, attracting the viewer’s attention; Matta considered himself a “world builder”, his works not only show images, but create real universes that defy the laws of reality.


Why visit the exhibition?
If you are curious about how art can reflect human emotions and experiences, this exhibition is perfect for you. It is not just a visual experience but also an emotional journey that stimulates reflection. Whether you are an art expert or simply curious, the Roberto Matta exhibition will leave you speechless. Don’t miss the chance to visit this unique exhibition at the Cà Pesaro Museum.

Un tuffo nei ricordi a Ca’ Pesaro

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Ca’ Pesaro apre le porte ad una straordinaria mostra dedicata ad Armando Testa, figura iconica del panorama artistico italiano del Novecento. Dal 20 aprile al 15 settembre 2024, la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia ospiterà un percorso espositivo che ripercorre la vita e la prolifica carriera di questo genio creativo.

Pochi giorni fa, sono andato a Ca’ Pesaro, perché sapevo c’erano due mostre nuove, questa di cui sto raccontando è una di quelle. Confesso che è stato un vero tuffo nel passato, e lo sarà per chiunque visitatore della mia generazione, che ha visto alla tv questi antenati dei post pubblicitari. Chi si ricorda dell’ippopotamo blu? Ecco che all’interno del museo, potrete vedere questi, e altri cartelloni pubblicitari, e vi lascerete prendere dalla nostalgia.

La mostra è localizzata al secondo piano del museo di Ca’ Pesaro, della Fondazione musei civici di Venezia. Mi è piaciuto molto l’allestimento, in quanto, le sale sono belle illuminate, al contrario di altre mostre, e con molti pannelli illustrativi. Ma chi è Armando Testa ?

Un pioniere della comunicazione visiva, Testa ha rivoluzionato il mondo della pubblicità con le sue campagne memorabili, i loghi inconfondibili e i personaggi immaginari che hanno popolato l’immaginario collettivo. La mostra, curata da Gemma De Angelis Testa, Tim Marlow ed Elisabetta Barisoni, offre un’occasione unica per scoprire e riscoprire l’ampiezza del suo talento, spaziando dalla pittura e scultura al disegno e all’animazione.

Il percorso espositivo, articolato in diverse sezioni, ripercorre le tappe salienti della carriera di Testa, a partire dagli esordi torinesi presso la Scuola Tipografica Vigliardi Paravia. Dagli iconici caroselli per Martini & Rossi e Carpano alle celebri immagini per Lavazza, Pirelli e Simmenthal, la mostra mette in luce la capacità di Testa di tradurre concetti complessi in immagini semplici ed immediate, capaci di suscitare emozioni e fissarsi nella memoria.

Oltre alle opere più conosciute, la mostra presenta anche materiali inediti e aspetti meno noti della produzione di Testa, come la sua ricerca sulla figura umana, le geometrie e i temi sociali. Significative interviste e contributi video arricchiscono l’esposizione, offrendo al pubblico una visione completa del genio creativo di Testa e del suo impatto sulla cultura del suo tempo.

Un’occasione imperdibile per immergersi nel mondo di Armando Testa, maestro della comunicazione visiva e pioniere dell’immaginario collettivo, e soprattutto, per fare con la mente un vero viaggio nel tempo. Sono sicuro che la mostra vi piacerà tantissimo e invito tutti i cittadini e i visitatori presenti a Venezia, a venire a visitarla !!

A dive into memories at Ca’ Pesaro

Ca’ Pesaro opens the doors to an extraordinary exhibition dedicated to Armando Testa, iconic figure of the Italian artistic panorama of the twentieth century. From 20 April to 15 September 2024, the International Gallery of Modern Art in Venice will host an exhibition that traces the life and prolific career of this creative genius.

A few days ago, I went to Ca’ Pesaro, because I knew there were two new exhibitions, this one I’m talking about is one of them. I confess that it was a real blast from the past, and it will be for anyone of my generation who saw these ancestors of advertising posts on TV. Who remembers the blue hippo? Here inside the museum, you will be able to see these, and other advertising billboards, and you will be overcome by nostalgia.

The exhibition is located on the second floor of the Ca’ Pesaro museum, of the Civic Museums of Venice Foundation. I really liked the setup, as the rooms are beautifully lit, unlike other exhibitions, and with many illustrative panels. But who is Armando Testa?

A pioneer of visual communication, Testa revolutionized the world of advertising with his memorable campaigns, unmistakable logos and imaginary characters that populated the collective imagination. The exhibition, curated by Gemma De Angelis Testa, Tim Marlow and Elisabetta Barisoni, offers a unique opportunity to discover and rediscover the breadth of his talent, ranging from painting and sculpture to drawing and animation >

The exhibition itinerary, divided into different sections, retraces the salient stages of Testa’s career, starting from his debut in Turin at the Vigliardi Paravia Typographic School . From the iconic carousels for Martini & Rossi and Carpano to the famous images for Lavazza, Pirelli and Simmenthal, the exhibition highlights Testa’s ability to translate complex concepts into simple and immediate images, capable of arousing emotions and becoming fixed in the memory.

In addition to the best-known works, the exhibition also presents unpublished materials and lesser-known aspects of Testa’s production, such as his research on the human figure, geometries and social themes. Significant interviews and video contributions enrich the exhibition, offering the public a complete vision of Testa’s creative genius and his impact on the culture of his time

An unmissable opportunity to immerse yourself in the world of Armando Testa, master of visual communication and pioneer of the collective imagination, and above all, to take a true journey through time with your mind. I am sure that you will like the exhibition very much and I invite all citizens and visitors present in Venice to come and visit it!!