Quando la seduzione incontra il set: Casanova rivive al Mocenigo in immagini e stoffe

Scopri l’Eredità Affascinante di Casanova a Palazzo Mocenigo: Una Mostra che Ti Conquisterà!

Ciao a tutti, appassionati di storia, arte e cinema! Immaginate di camminare tra le sale di un antico palazzo veneziano, circondati da costumi sfavillanti, ritratti misteriosi e storie che sembrano uscite da un film. Beh, non è un sogno: sto parlando della nuova, imperdibile mostra “Casanova 1725-2025: L’eredità di un mito tra storia, arte e cinema” al Museo di Palazzo Mocenigo. Aperta dal 29 agosto al 2 novembre 2025, questa esposizione celebra i 300 anni dalla nascita di Giacomo Casanova, quel leggendario avventuriero veneziano che ha incantato (e scandalizzato) il mondo con le sue memorie. Se siete a Venezia o state pianificando un viaggio, questa è l’occasione perfetta per immergervi in un’epoca di intrighi, passioni e genio creativo. Ve lo dico subito: uscirne indifferenti è impossibile!

Partiamo dal cuore della mostra: un viaggio emozionante attraverso la vita rocambolesca di Casanova, raccontata non solo con documenti storici e opere d’arte, ma anche con un occhio al cinema che lo ha reso immortale. Pensate a Federico Fellini e al suo iconico film del 1976, “Casanova”, con Donald Sutherland nei panni del seduttore per eccellenza. Qui potrete ammirare da vicino sei costumi originali di quel capolavoro, disegnati dal genio Danilo Donati (che vinse pure un Oscar per essi!). Immaginate taffetà pastello, velluti barocchi e tessuti che sembrano sussurrare storie di corti spagnole, competizioni romane e incantesimi francesi. È come entrare nel set di Fellini, con bozzetti che trasformano la pellicola in quadri viventi, ispirati a maestri come Hogarth, Guardi e Tiepolo. Che emozione vedere come il cinema ha reinterpretato Casanova non come un donnaiolo superficiale, ma come un simbolo di vuoto esistenziale, un automa intrappolato nella sua stessa fama!

Il percorso espositivo è un vero e proprio labirinto di sorprese, diviso in sezioni che ti catturano passo dopo passo. Si inizia con la biografia avventurosa di Giacomo: dalla nascita a Venezia nel 1725, agli studi a Padova, alla prigione nei Piombi e alla fuga leggendaria nel 1756. Poi, un confronto mozzafiato tra un ritratto settecentesco attribuito a Pietro Longhi – un elegante gentiluomo con libro, anello e parrucca incipriata – e la locandina del film di Fellini, che lo trasforma in una figura meccanica e disumanizzata. Non mancano tre dipinti sensuali di Giambattista Pittoni, con divinità mitologiche come Apollo, Venere e Diana in pose teatrali e licenziose, che evocano l’atmosfera erotica e raffinata del Settecento. E per i cultori della storia, c’è la sezione dedicata ad Aldo Ravà, quel collezionista veneziano del primo Novecento (1879-1923) che ha riabilitato l’immagine di Casanova. Appassionato del Settecento, Ravà ha pubblicato oltre venti studi su di lui, scoprendo lettere, opuscoli rari e persino la biblioteca del castello di Dux dove Casanova passò gli ultimi anni. Grazie a lui, Casanova non è più solo un libertino, ma un acuto osservatore del suo tempo – e la mostra espone documenti dalla sua collezione al Museo Correr che vi faranno venire i brividi!

A rendere tutto questo possibile è un team di curatori eccezionali. Parliamo di Luigi Zanini, il curatore del Museo di Palazzo Mocenigo, un vero veterano con una esperienza immensa: ha collaborato a tantissime mostre di successo, da quelle sulla storia del profumo (ricordate la Collezione Storp, con oltre 500 flaconi storici?) a esposizioni sulla moda maschile del Settecento. Zanini sa come trasformare un museo in un’esperienza viva, e qui ha unito forze con Monica Viero e Gianni De Luigi per creare qualcosa di magico. A proposito di Gianni De Luigi: è un esperto di arte e cinema, con un background che spazia da studi su Fellini a progetti curatoriali innovativi. Ha curato questa mostra con un tocco personale, mescolando storia e schermo in modo da farvi sentire parte del mito. Insieme, hanno reso Palazzo Mocenigo il palcoscenico perfetto per rivivere l’eredità di Casanova!

Ma non è solo una mostra per esperti: è per tutti! Che siate cinefili, amanti della storia o semplicemente curiosi di Venezia, qui troverete ispirazione, stupore e un sacco di spunti per foto da urlo. Immaginate di uscire con la testa piena di aneddoti da raccontare agli amici – tipo come Casanova tradusse l’Iliade o fondò un giornale satirico che gli costò l’esilio. E il palazzo stesso? Un gioiello del Settecento, con sale affrescate e un’atmosfera che ti trasporta indietro nel tempo.

Non aspettare: segnatevi le date, dal 29 agosto al 2 novembre 2025, al primo piano del Museo di Palazzo Mocenigo. Biglietti e orari sul sito ufficiale – è facile e accessibile. Veniteci con amici, famiglia o da soli per un momento di puro incanto. Fidatemi, dopo questa mostra vedrete Casanova (e Venezia) con occhi nuovi. Che state aspettando? Correte a prenotare, non ve ne pentirete – potrebbe essere l’evento culturale dell’anno che vi cambierà la prospettiva sul mito più affascinante della storia! 😊

Discover the Fascinating Legacy of Casanova at Palazzo Mocenigo: A Must-See Exhibition!

Hello, lovers of history, art, and cinema! Picture yourself walking through the halls of a grand Venetian palace, surrounded by dazzling costumes, mysterious portraits, and stories that feel like they’re straight out of a movie. Well, it’s not a dream: I’m talking about the unmissable exhibition “Casanova 1725–2025: The Legacy of a Myth Between History, Art and Cinema” at the Palazzo Mocenigo Museum. Running from August 29 to November 2, 2025, this exhibition celebrates the 300th anniversary of the birth of Giacomo Casanova – the legendary Venetian adventurer who enchanted (and scandalized) the world with his memoirs. If you’re in Venice or planning a trip, this is the perfect opportunity to dive into an era of intrigue, passion, and creative genius. I’ll say it right away: it’s impossible to walk away unaffected!

Let’s start at the heart of the show: an emotional journey through Casanova’s adventurous life, told not only through historical documents and artwork but also through the lens of cinema, which has made him immortal. Think of Federico Fellini and his iconic 1976 film “Casanova”, starring Donald Sutherland as the ultimate seducer. Here, you’ll get to admire six original costumes from that masterpiece, designed by the brilliant Danilo Donati (who even won an Oscar for them!). Picture pastel taffeta, baroque velvets, and fabrics that seem to whisper stories of Spanish courts, Roman duels, and French enchantments. It’s like stepping onto Fellini’s set, with original sketches that turn film into living paintings inspired by masters like Hogarth, Guardi, and Tiepolo. What a thrill to see how cinema reimagined Casanova not just as a womanizer, but as a symbol of existential emptiness – a man trapped in the myth of his own fame!

The exhibition layout is a true labyrinth of surprises, divided into captivating sections. It begins with Casanova’s adventurous biography: from his birth in Venice in 1725, to his studies in Padua, his imprisonment in the Piombi, and his legendary escape in 1756. One of the most striking comparisons is between a stunning 18th-century portrait attributed to Pietro Longhi – showing a refined gentleman holding a book, ring, and powdered wig – and the stark movie poster for Fellini’s film, depicting Casanova as a mechanical, dehumanized figure. There are also three sensual paintings by Giambattista Pittoni, featuring mythological gods like Apollo, Venus, and Diana in theatrical, suggestive poses – evoking the erotic and elegant atmosphere of the 1700s.

And for history buffs, there’s a section dedicated to Aldo Ravà, a Venetian collector from the early 20th century (1879–1923) who helped restore Casanova’s image. Passionate about the 18th century, Ravà published over 20 studies on him, unearthing letters, rare pamphlets, and even the library at Dux Castle, where Casanova spent his final years. Thanks to Ravà, Casanova is no longer seen just as a libertine, but as a sharp observer of his time – and the exhibition features documents from his collection at the Museo Correr that will give you goosebumps!

What makes all of this possible is a team of exceptional curators. Leading the way is Luigi Zannini, curator of the Palazzo Mocenigo Museum – a true veteran with immense experience. He has worked on many successful exhibitions, from perfume history (remember the Storp Collection, with over 500 historical flacons?) to 18th-century men’s fashion. Zannini knows how to transform a museum into a living experience, and here he’s joined forces with Monica Viero and Gianni De Luigi to create something magical. Speaking of Gianni De Luigi: he’s an expert in art and cinema, with a background ranging from studies on Fellini to innovative curatorial projects. His touch in this show is unmistakable – blending history and film in a way that makes you feel like part of the legend. Together, they’ve turned Palazzo Mocenigo into the perfect stage to relive Casanova’s legacy.

But this isn’t just a show for experts – it’s for everyone! Whether you’re a film buff, history lover, or just curious about Venice, you’ll find inspiration, wonder, and plenty of photo-worthy moments here. Imagine walking out with a head full of stories to tell your friends – like how Casanova translated the Iliad or founded a satirical newspaper that got him exiled. And the palace itself? A gem of the 18th century, with frescoed rooms and an atmosphere that truly transports you back in time.

Don’t wait: mark your calendars for August 29 to November 2, 2025, on the first floor of the Palazzo Mocenigo Museum. Tickets and hours are available on the official website – it’s easy and accessible. Bring your friends, your family, or come solo for a moment of pure enchantment. Trust me: after this exhibition, you’ll see Casanova (and Venice) with new eyes. What are you waiting for? Book your visit now – you won’t regret it. This could be the cultural event of the year that changes the way you see one of history’s most fascinating figures! 😊

L’oro della laguna

✨: la magia di Antonello Viola a Ca’ Pesaro

Antonello Viola: “L’oro della laguna” – Un dialogo poetico tra arte e Venezia

La luce di Venezia nei quadri di Antonello Viola: una mostra da vedere a Ca’ Pesaro

Dal 20 giugno al 28 settembre 2025, Ca’ Pesaro accoglie una mostra che parla sottovoce ma lascia il segno: L’oro della laguna, personale di Antonello Viola. Nelle eleganti sale Dom Pérignon della Galleria Internazionale d’Arte Moderna, l’artista romano presenta una serie di opere inedite realizzate negli ultimi quattro anni, tra vetri dipinti e carte giapponesi. A curare il progetto è Elisabetta Barisoni, direttrice del museo. Questa mostra è molto più di una raccolta di quadri: è un dialogo silenzioso e profondo tra l’artista e Venezia, città che da sempre riflette, cambia, assorbe. Proprio come i lavori di Viola.

Un artista in ascolto del mondo

Nato a Roma nel 1966, Antonello Viola ha una formazione solida: si è diplomato all’Accademia di Belle Arti sotto la guida di Enzo Brunori e ha conseguito un dottorato in Spagna, all’Università de La Laguna. Nel tempo ha sviluppato una pittura che unisce tecnica, riflessione e spiritualità. Il suo segno è sottile, le sue opere sono fatte di velature, cancellature, superfici che sembrano respirare. Nulla è lasciato al caso, ma nulla è rigido. Viola lavora per stratificazioni: applica il colore, poi lo rimuove, lo raschia, lo modifica. È un processo lento e meditativo, quasi rituale. E i materiali scelti — vetro, carta, oro — parlano di fragilità, luce e trascendenza.

Venezia come specchio interiore

Nella mostra, ogni opera sembra contenere un frammento della laguna. I titoli evocano isole vere e immaginate — Elba, Poveglia, Murano, Giudecca — ma non c’è geografia. C’è piuttosto una mappa emotiva, personale. Le superfici dipinte diventano paesaggi dell’anima, dove la luce cambia tutto e il tempo si ferma. Il vetro è il protagonista: lastre dipinte su entrambi i lati creano giochi di profondità e riflessi, come acque tranquille che nascondono correnti interiori. Le opere su carta giapponese, invece, sono più essenziali, verticali, quasi spirituali. L’oro, usato con misura e intelligenza, non è decorazione: è luce pura.

Un dialogo che attraversa i secoli

Un elemento interessante della mostra è il confronto silenzioso con Giulio Aristide Sartorio, pittore simbolista romano che un secolo fa realizzò per la Biennale il gigantesco ciclo Il poema della vita umana, esposto nelle sale adiacenti. Come Viola, anche Sartorio cercava l’essenza dell’esistenza attraverso strati di materia e luce.

Un invito al silenzio

In un’epoca veloce e rumorosa, le opere di Viola ci costringono a rallentare. A fermarci. A osservare. Il suo lavoro non urla, non cerca di colpire: piuttosto, accoglie. Ogni quadro è un piccolo universo che invita alla contemplazione. E alla fine, questa mostra non è solo un’esperienza visiva, ma anche un momento di pausa, di ascolto, di connessione con qualcosa di più profondo.

Informazioni utili

La mostra è visitabile con il normale biglietto di ingresso di Ca’ Pesaro, dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 18:00. È realizzata in collaborazione con la Galleria Alessandro Casciaro di Bolzano-Venezia.

✨: The Magic of Antonello Viola at Ca’ Pesaro

Venice Reflected in Gold: Antonello Viola at Ca’ Pesaro

From June 20 to September 28, 2025, Ca’ Pesaro hosts a quiet yet powerful exhibition: The Gold of the Lagoon, a solo show by Roman artist Antonello Viola. Set in the elegant Dom Pérignon rooms of the Galleria Internazionale d’Arte Moderna, the exhibition presents a selection of works created over the past four years—glass paintings and Japanese paper pieces—many of which are on public display for the first time. Curated by the museum’s director, Elisabetta Barisoni, the show offers a poetic dialogue between the artist and the soul of Venice.

An Artist Who Listens to the World

Born in Rome in 1966, Antonello Viola studied at the Accademia di Belle Arti under Enzo Brunori and later earned a PhD from the University of La Laguna in Spain. Over the years, he has developed a deeply thoughtful and spiritual painting practice. His work is delicate yet dense, created through a slow process of layering, erasing, and reapplying. Each surface feels alive—something between a memory and a presence. Viola doesn’t paint with urgency, but with intention. He uses materials like gold leaf, glass, and fine paper not for their beauty alone, but for what they evoke: fragility, light, silence, transcendence.

Venice as an Inner Landscape

In this exhibition, each work seems to hold a fragment of the lagoon. Titles reference real and imagined islands—Elba, Poveglia, Murano, Giudecca—but these are not maps. They are emotional coordinates. The painted surfaces open up to inner landscapes, where light transforms everything and time seems to stretch. Glass plays a central role: painted on both sides, arranged in layers, it creates depth and transparency—like water capturing reflections. The works on Japanese paper are more minimal and vertical, almost meditative. Gold, used sparingly and purposefully, becomes a symbol of light rather than mere ornament.

A Silent Conversation Across Centuries

One of the more intriguing aspects of the show is its silent dialogue with Giulio Aristide Sartorio, another Roman artist who found inspiration in Venice over a century ago. His monumental cycle The Poem of Human Life, painted for the Venice Biennale in 1906–07, is displayed in the adjacent gallery. Like Viola, Sartorio explored layering, translucency, and spiritual themes through his technique.

The Power of Silence

In a time defined by speed and noise, Viola’s works invite us to slow down. To stop. To really look. His paintings don’t shout; they welcome. Each one is a quiet universe, offering space for contemplation and calm. This exhibition isn’t just visual—it’s emotional. It’s a moment of reflection in a world that rarely pauses.

Visitor Information

The Gold of the Lagoon is open from Tuesday to Sunday, 10:00 AM to 6:00 PM, with standard museum admission. The exhibition is presented in collaboration with Galleria Alessandro Casciaro (Bolzano–Venice).

Casanova in Time: Il Simposio organizzato a Venezia

Casanova in Time: Il Simposio del 6 Giugno 2025 a Venezia

Questa mattina ho avuto il privilegio di partecipare alla giornata del 6 giugno 2025 del simposio internazionale “Casanova in Time 1725–2025”, un evento straordinario che celebra i 300 anni dalla nascita di Giacomo Casanova, organizzato dall’Università Ca’ Foscari e dalla Fondazione Giorgio Cini. La cornice dell’Aula Magna di Ca’ Dolfin a Venezia ha offerto un’atmosfera solenne e stimolante per approfondire la figura complessa e affascinante di Casanova, ben oltre il mito del libertino, restituendolo come testimone e protagonista del Settecento europeo e della Repubblica di Venezia in declino.

Da tempo sapevo di questo simposio, per cui in anticipo mi sono preso dei giorni di ferie per parteciparvi. Incantato dalla possibilità di incontrare studiosi da tutto il mondo, non potevo resistere, ma soprattutto, non vedevo l’ora di rivedere la mia amica Kathleen Ann Gonzalez, autrice di molti libri su Giacomo Casanova e non solo. Molto tempo fa andavo alla ricerca di alcune informazioni su una protagonista Veneziana del 1700, e fu molto gentile a fornirmi tutti i dettagli. Da allora, ho comprato tutti i suoi libri e ho imparato moltissimo. Questa è stata la mia prima volta come ospite ad una conferenza, di solito partecipo in veste lavorativa, e mi è piaciuto molto !

📅 Programma della Giornata

L’evento a cui ho partecipato ha rappresentato il secondo momento del simposio, dopo le prime giornate sull’Isola di San Giorgio Maggiore, e si è svolto nell’elegante Aula Magna di Ca’ Dolfin, cuore accademico di Ca’ Foscari. La mattinata è stata dedicata a una serie di interventi di studiosi di fama internazionale che hanno presentato ricerche innovative sulla vita, le opere e il contesto storico di Casanova, con un focus particolare sul suo ruolo di uomo di cultura, diplomatico e scrittore. Ogni intervento è durato circa 20 minuti, con un attento rispetto dei tempi da parte dei presidenti di sessione.

Relatori internazionali

Tra gli oltre quaranta relatori provenienti da università e centri di ricerca europei e americani, alcuni si sono concentrati sull’analisi letteraria delle “Memorie” di Casanova, discutendo l’autenticità del testo e le sue molteplici interpretazioni nel corso dei secoli. Altri hanno esaminato il ruolo di Casanova come testimone del tramonto della Repubblica di Venezia, mettendo in rilievo il suo sguardo critico e la sua capacità di raccontare un mondo in trasformazione. Purtroppo non era disponibile la traduzione simultanea dei vari relatori, per cui non ho potuto godere delle opinioni di tutti quanti, concentrandomi sull’inglese e italiano. Il mio francese è scolastico, per cui, ho un po’ faticato, tuttavia è stata una bellissima esperienza.

🖼️ Conclusione

Questo simposio ha rappresentato un momento di approfondimento e riflessione sulla figura di Giacomo Casanova, offrendo nuove prospettive e stimolando il dibattito su un personaggio che continua a suscitare interesse e curiosità. Il simposio ha dimostrato come, a distanza di tre secoli, la sua vita e le sue opere siano ancora capaci di ispirare e provocare discussioni in ambito accademico e culturale e non solo.

 



Casanova in Time: The Symposium of 6 June 2025 in Venice

This morning I had the privilege of participating in the international symposium “Casanova in Time 1725–2025” on June 6, 2025, an extraordinary event celebrating the 300th anniversary of the birth of Giacomo Casanova, organized by Ca’ Foscari University and the Giorgio Cini Foundation. The setting of the Aula Magna of Ca’ Dolfin in Venice offered a solemn and stimulating atmosphere to delve into the complex and fascinating figure of Casanova, well beyond the myth of the libertine, restoring him as a witness and protagonist of eighteenth-century Europe and the declining Republic of Venice.

I had known about this symposium for a while, so I took some time off work in advance to attend. I couldn’t resist the chance to meet scholars from all over the world, but most of all, I couldn’t wait to see my friend Kathleen Ann Gonzalez, author of many books on Giacomo Casanova and more. A long time ago I was looking for some information on a Venetian protagonist from the 1700s, and she was very kind to provide me with all the details. Since then, I have bought all her books and have learned a lot. This was my first time as a guest at a conference, usually I attend in a professional capacity, and I really enjoyed it!

📅 Program of the Day

The event I attended was the second part of the symposium, after the first days on the Island of San Giorgio Maggiore, and took place in the elegant Aula Magna of Ca’ Dolfin, the academic heart of Ca’ Foscari. The morning was dedicated to a series of interventions by internationally renowned scholars who presented innovative research on the life, works and historical context of Casanova, with a particular focus on his role as a man of culture, diplomat and writer. Each intervention lasted about 20 minutes, with careful respect for the timing by the session presidents.

International speakers

Among the more than forty speakers from European and American universities and research centers, some focused on the literary analysis of Casanova’s “Memoirs”, discussing the authenticity of the text and its multiple interpretations over the centuries. Others have examined Casanova’s role as a witness to the decline of the Venetian Republic, highlighting his critical gaze and his ability to narrate a world in transformation. Unfortunately, there was no simultaneous translation of the various speakers, so I was unable to enjoy the opinions of all of them, focusing on English and Italian. My French is scholastic, so I struggled a bit, but it was a wonderful experience.

🖼️ Conclusion

This symposium represented a moment of study and reflection on the figure of Giacomo Casanova, offering new perspectives and stimulating debate on a character who continues to arouse interest and curiosity. The symposium demonstrated how, after three centuries, his life and his works are still capable of inspiring and provoking discussions in the academic and cultural fields and beyond.

Viaggio nella Storia del profumo a Palazzo Mocenigo

For the English translation please scroll down the page, thank you !

Un Viaggio Olfattivo Senza Tempo: La Mostra “Viaggio nella Storia del Profumo” al Museo di Palazzo Mocenigo. Dal 21 maggio al 30 novembre 2025, il Museo di Palazzo Mocenigo a Venezia apre le porte a un’esperienza sensoriale straordinaria: la mostra “Viaggio nella Storia del Profumo”, realizzata grazie alla collaborazione con la Collezione Storp. Un’occasione unica per immergersi in oltre 6.000 anni di storia olfattiva, esplorando l’evoluzione del profumo attraverso reperti antichi e moderni.

🏛️ Un Palazzo, una Storia

Palazzo Mocenigo, situato nel cuore pulsante di Venezia, è da sempre un punto di riferimento per la storia del tessuto e del costume. Con l’inaugurazione di questa mostra, il museo arricchisce il suo percorso con un capitolo dedicato all’arte della profumeria, grazie alla preziosa Collezione Storp.

🧴 La Collezione Storp: Un Tesoro Olfattivo

La Collezione Storp, fondata nel 1921 da Dora Storp, è una delle più importanti al mondo, con oltre 2.500 pezzi che spaziano dal 2000 a.C. al XXI secolo. Questa straordinaria raccolta comprende flaconi e contenitori per profumi provenienti da diverse epoche e culture, offrendo una panoramica unica sull’evoluzione del profumo nel corso dei secoli.

👃 Un Percorso Sensoriale Unico

La mostra è organizzata in un percorso espositivo che guida il visitatore attraverso le diverse fasi della storia del profumo. Ogni sezione è arricchita da installazioni olfattive che permettono di immergersi completamente nell’esperienza sensoriale, accompagnando la vista con l’olfatto e l’immaginazione.

🧪 Collaborazioni d’Eccellenza

La realizzazione della mostra è stata possibile grazie alla collaborazione con Mavive e Drom Fragrances. Mavive, azienda leader nel settore della profumeria, ha contribuito con il suo expertise nella realizzazione delle installazioni olfattive, mentre Drom Fragrances ha messo a disposizione la sua preziosa Collezione Storp per arricchire il percorso espositivo.

Ma le meraviglie non finiscono qui! Preparatevi a un’esperienza davvero sensoriale e futuristica nella White Room al piano terra. Qui, la magia del profumo incontra l’innovazione grazie a un’installazione immersiva curata da Zignago Vetro, partner d’eccellenza di Mavive. Vi troverete avvolti in un ambiente unico, dove la luce, il suono e le suggestioni visive vi trasporteranno nel cuore dell’arte profumiera, esplorando la delicata e affascinante relazione tra la fragranza e i suoi preziosi contenitori in vetro. Sarà un’occasione imperdibile per vivere il profumo non solo con l’olfatto, ma con tutti i sensi!

🎟️ Dettagli della Mostra

  • Periodo: 21 maggio – 30 novembre 2025
  • Luogo: Museo di Palazzo Mocenigo, Venezia
  • Orari di apertura: Consultare il sito ufficiale per informazioni aggiornate
  • Biglietti: Disponibili sul sito del museo

🌟 Un’Esperienza da Non Perdere

“Viaggio nella Storia del Profumo” è un’opportunità imperdibile per tutti gli appassionati di storia, arte e profumeria. Un’occasione unica per scoprire l’evoluzione del profumo attraverso i secoli, immergersi in un mondo di fragranze e bellezza, e vivere un’esperienza sensoriale senza precedenti. Non perdere l’opportunità di vivere questa straordinaria esperienza al Museo di Palazzo Mocenigo. Vieni ad ammirare questa mostra e preparati a un viaggio nel tempo e nei sensi!


A Timeless Scented Journey: The Exhibition “A Journey Through the History of Perfume” at Palazzo Mocenigo

From May 21 to November 30, 2025, the Museo di Palazzo Mocenigo in Venice opens its doors to a truly extraordinary sensory experience: the exhibition “A Journey Through the History of Perfume”, created in collaboration with the Storp Collection. This is a unique opportunity to immerse yourself in over 6,000 years of olfactory history, exploring the evolution of perfume through ancient artifacts and modern masterpieces.

🏛️ A Palace Steeped in History

Palazzo Mocenigo, located in the beating heart of Venice, has long been a cultural landmark dedicated to the history of textiles and costume. With the opening of this new exhibition, the museum enriches its offerings with a dazzling chapter on the art of perfumery, thanks to the prestigious Storp Collection.

🧴 The Storp Collection: An Olfactory Treasure

Founded in 1921 by Dora Storp, the Storp Collection is one of the world’s most important archives of perfumery, featuring more than 2,500 pieces ranging from 2000 B.C. to the 21st century. This extraordinary collection includes perfume flacons and containers from various eras and cultures, offering an unparalleled overview of how perfume has evolved across civilizations.

👃 A Unique Sensory Journey

The exhibition is designed as a narrative pathway that guides visitors through different stages in the history of perfume. Each section is enriched with olfactory installations that engage all the senses—blending visual beauty with evocative scents and imagination.

🧪 Excellence in Collaboration

This remarkable exhibition was made possible through the collaboration with Mavive and Drom Fragrances.
Mavive, a leader in the fragrance industry, contributed its expertise to the creation of the sensory installations, while Drom Fragrances provided access to the invaluable Storp Collection to enhance the exhibition experience.

But the wonders don’t end there! Prepare for a truly sensory and futuristic experience in the White Room on the ground floor. Here, the magic of perfume meets innovation thanks to an immersive installation curated by Zignago Vetro, an excellent partner of Mavive. You’ll find yourself enveloped in a unique environment, where light, sound, and visual suggestions will transport you to the heart of perfumery art, exploring the delicate and fascinating relationship between fragrance and its precious glass containers. It will be an unmissable opportunity to experience perfume not only with your sense of smell but with all your senses!

🎟️ Exhibition Details

  • Dates: May 21 – November 30, 2025
  • Location: Museo di Palazzo Mocenigo, Venice
  • Opening Hours: Check the museum’s official website for current info
  • Tickets: Available on the museum’s website

🌟 An Experience Not to Be Missed

“A Journey Through the History of Perfume” is a must-see for lovers of history, art, and fragrance.
It’s a rare chance to explore the timeline of perfume, immerse yourself in a world of scent and beauty, and enjoy a truly unique multi-sensory experience. Don’t miss this extraordinary exhibition at Palazzo Mocenigo. Come to see this wonderful exibition and get ready for a journey through time—and through your senses!

Giulio Aristide Sartorio a Ca’ Pesaro !

For the English translation, please scroll down the page, thank you.

Jpeg

Giulio Aristide Sartorio e il suo “Poema della vita umana”: Un capolavoro simbolista ritrovato a Venezia

Amici appassionati d’arte (e anche voi che magari vi affacciate ora a questo mondo fantastico!), oggi vi portiamo alla scoperta di un artista italiano forse meno conosciuto al grande pubblico di quanto meriterebbe: Giulio Aristide Sartorio. Pittore, scultore, scrittore e persino regista cinematografico, Sartorio fu una figura eclettica e di successo a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.

Allievo del padre e del nonno, entrambi artisti, Sartorio sviluppò presto un talento indipendente, formandosi in gran parte da autodidatta e studiando le grandi opere nelle chiese e nei musei romani. Nonostante le sue radici classiche, fu attratto da nuove tendenze artistiche, come il Preraffaellismo e, in particolare, il Simbolismo.

Ma cos’è il Simbolismo? In parole semplici, è un movimento artistico (e culturale, che coinvolse anche letteratura e musica) nato alla fine dell’Ottocento. A differenza dell’Impressionismo che cercava di catturare l'”impressione” visiva della realtà, il Simbolismo andava oltre. Gli artisti simbolisti volevano esprimere idee profonde, sentimenti ed emozioni interiori, e le realtà misteriose e nascoste dietro l’apparenza visibile. Usavano quindi simboli, figure evocative e un linguaggio (visivo, nel caso della pittura) che suggerisse significati più complessi, puntando all’intuizione e alla spiritualità. Sartorio si inserisce perfettamente in questo contesto, entrando in contatto anche con i simbolisti tedeschi. Le sue opere “La Gorgone e gli Eroi” e “Sirena o Abisso verde” sono splendidi esempi del suo stile simbolista, cariche di mistero e drammaticità.

Il “Poema della vita umana”: Un’opera monumentale

Una delle opere più importanti e affascinanti di Sartorio è un ciclo pittorico monumentale intitolato “Il poema della vita umana“. Quest’opera fu commissionata a Sartorio nel 1906 da Antonio Fradeletto, il segretario generale della Biennale di Venezia, per decorare il Salone centrale dell’Esposizione Internazionale del 1907. Il tema, basato sulla mitologia antica, intendeva illustrare la vita umana. Il ciclo è composto da quattro scene principali: La Luce, Le Tenebre, L’Amore, e La Morte, alternate a dieci pannelli verticali raffiguranti la Grazia, l’Arte e l’energia virile. Sartorio offrì una visione intensamente drammatica dell’esistenza, dalla nascita (simboleggiata dalla Luce, insidiata da forze avverse) fino alla morte. Tra questi estremi, troviamo le allegorie delle Tenebre e il contrasto tra l’amore buono (Eros) e quello cattivo (Himeros).

L’iconografia è complessa e fu persino approvata da Gabriele d’Annunzio. Visivamente, l’opera è priva di elementi architettonici e presenta una sostanziale monocromia, ma ciò che colpisce è l’eccezionale dispiegamento di figure in movimento, che in alcune scene arrivano ad assumere una forma rotante, sottolineando l’intento simbolico generale.

Pensate che Sartorio realizzò questo imponente ciclo, esteso per circa 240 metri quadrati, in soli nove mesi! Utilizzò una tecnica pittorica particolare, un mix di cera, acquaragia e olio di papavero, che gli permise di lavorare rapidamente.

Da Venezia a Ca’ Pesaro: La storia del ciclo

Dopo l’Esposizione del 1907, il ciclo rimase esposto anche per l’edizione successiva della Biennale. Nel 1909, il re Vittorio Emanuele III donò l’opera alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, che ha sede a Ca’ Pesaro.

Le vicende e il tempo hanno lasciato il segno su questo grande lavoro. Le fonti ci dicono che la superficie dipinta presentava estese crepe, lacune di colore (alcune riparate in modo approssimativo in passato) e macchie scure dovute a degrado biologico. Fortunatamente, tra il 2018 e il 2019 è stato possibile realizzare un importante restauro. Questo intervento ha permesso di consolidare le aree danneggiate, rimuovere vecchie integrazioni non adeguate, pulire le superfici e ritoccare le cadute di colore. Si è anche prevista la sostituzione dei telai originali con altri più rigidi e leggeri, dotati di un sistema per regolare la tensione della tela, fondamentale per la conservazione di un’opera così grande. Attualmente, il ciclo è conservato in un deposito a Mestre, in attesa di essere nuovamente esposto. La buona notizia è che presto potremo ammirare nuovamente questo capolavoro!

Un’occasione da non perdere: La mostra a Ca’ Pesaro nel 2025

Il ciclo pittorico “Il poema della vita umana” di Giulio Aristide Sartorio sarà al centro di una mostra a Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna a Venezia. La mostra si terrà nelle sale espositive del secondo piano e sarà visitabile dal 16 maggio al 28 settembre 2025. Sarà un’occasione unica per vedere da vicino quest’opera restaurata e per comprendere meglio l’arte di Sartorio e il contesto del Simbolismo italiano all’inizio del XX secolo.

Saranno esposti l’intero ciclo e una ricca documentazione sul restauro, oltre a documenti d’archivio e opere di altri artisti esposte alle Biennali di quegli anni, per ricostruire il contesto storico-artistico. Se siete a Venezia in quel periodo, o state pensando a una gita, segnatevi questa data! Visitare Ca’ Pesaro è già di per sé un’esperienza splendida (il palazzo ospita una collezione permanente di arte moderna con opere di artisti come Munch, Ensor, Klimt, Kandinsky e Klee, oltre a mostre temporanee interessanti e un bellissimo Museo d’Arte Orientale), e avere l’opportunità di vedere questo monumentale ciclo di Sartorio renderà la visita ancora più speciale.

Ca’ Pesaro si trova nel sestiere Santa Croce e gli orari di apertura sono generalmente dal martedì alla domenica, ma per la mostra è sempre bene verificare sul sito ufficiale. Giulio Aristide Sartorio è un artista affascinante, capace di unire stili diversi e di esplorare temi profondi con grande forza espressiva. Il “Poema della vita umana” è una testimonianza straordinaria della sua visione e del Simbolismo in Italia. Non perdete l’occasione di scoprirlo o riscoprirlo nel 2025!

Giulio Aristide Sartorio and his “Poem of Human Life”: A Symbolist Masterpiece Rediscovered in Venice

Jpeg

Hello art lovers (and even those of you who are just starting to explore this fantastic world!), today we’re taking you to discover an Italian artist perhaps less known to the general public than he deserves: Giulio Aristide Sartorio. Painter, sculptor, writer, and even film director, Sartorio was an eclectic and successful figure spanning the late 19th and early 20th centuries.

A student of his father and grandfather, both artists, Sartorio quickly developed an independent talent, largely self-taught, studying the great works in Roman churches and museums. Despite his classical roots, he was drawn to new artistic trends, such as Pre-Raphaelitism and, particularly, Symbolism.

But what exactly is Symbolism? In simple terms, it’s an artistic movement (and cultural movement, also involving literature and music) that emerged at the end of the 19th century. Unlike Impressionism, which sought to capture the visual “impression” of reality, Symbolism went further. Symbolist artists wanted to express profound ideas, inner feelings and emotions, and the mysterious and hidden realities behind visible appearance. They therefore used symbols, evocative figures, and a language (visual, in the case of painting) that suggested more complex meanings, aiming for intuition and spirituality. Sartorio fits perfectly into this context, also coming into contact with German Symbolists. His works “La Gorgone e gli Eroi” (The Gorgon and the Heroes) and “Sirena o Abisso verde” (Siren or Green Abyss) are splendid examples of his Symbolist style, full of mystery and drama.

The “Poem of Human Life”: A Monumental Work

One of Sartorio’s most important and fascinating works is a monumental pictorial cycle titled “Il poema della vita umana” (The Poem of Human Life). This work was commissioned to Sartorio in 1906 by Antonio Fradeletto, the secretary general of the Venice Biennale, to decorate the Central Hall of the 1907 International Exhibition.

The theme, based on ancient mythology, aimed to illustrate human life. The cycle is composed of four main scenes: La Luce (The Light), Le Tenebre (The Darkness), L’Amore (Love), and La Morte (Death), alternated with ten vertical panels depicting Grazia (Grace), Arte (Art), and virile energy. Sartorio offered an intensely dramatic vision of existence, from birth (symbolized by The Light, threatened by adverse forces) to death (to which the final male figure, a self-portrait, poses a serene question, seemingly challenging the Sphinx). Between these extremes, we find the allegories of Darkness and the contrast between good love (Eros) and bad love (Himeros).

The iconography is complex and was even approved by Gabriele d’Annunzio. It appears as a synthesis between the Mediterranean world and Nordic culture, with clear references to Nietzsche’s concept of eternal return. Visually, the work is devoid of architectural elements and presents a substantial monochrome, but what is striking is the exceptional deployment of figures in motion, which in some scenes, like Le Tenebre and La Morte, take on a rotating form, emphasizing the overall symbolic intent. Consider that Sartorio created this imposing cycle, spanning approximately 240 square meters (or about 230 square meters), in just nine months! He used a particular painting technique, a mix of wax, turpentine, and poppy seed oil, which allowed him to work quickly. This composition was confirmed by recent analyses.

From Venice to Ca’ Pesaro: The History of the Cycle

After the 1907 Exhibition, the cycle remained on display for the subsequent edition of the Biennale in 1909. In 1909, King Vittorio Emanuele III donated the work to the Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia (International Gallery of Modern Art in Venice), which is housed in Ca’ Pesaro. The events and passage of time left their mark on this large work. Sources tell us that the painted surface showed extensive cracking, particularly in dark areas, paint lacunae (some repaired in an approximate manner in the past, covering more area than necessary), and dark stains due to biological degradation.

Fortunately, a significant restoration was carried out between 2018 and 2019. This intervention allowed for the consolidation of damaged areas, the removal of old and inadequate integrations, the cleaning of surfaces to remove dirt and incoherent materials, and the retouching of paint losses with filling and pictorial retouching to restore depth and surface continuity. The restoration also included the replacement of the original wooden frames, which had insufficient mechanical quality, with others having greater rigidity and lightness, equipped with elements for continuous tension adjustment of the canvas. A precise mapping of the cycle’s conservation status was also planned to monitor any changes. The restoration had an expected cost of €100,000.00, and funding was received from Chanel srl, among others. Currently, the cycle is stored in an external deposit located at the VEGA Science and Technology Park in Mestre, Edificio Cygnus, awaiting re-exhibition. This deposit is not open to the public. The good news is that soon we will be able to admire this masterpiece again!

An Opportunity Not to Be Missed: The Exhibition at Ca’ Pesaro in 2025

The pictorial cycle “Il poema della vita umana” by Giulio Aristide Sartorio will be the focus of an exhibition at Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna in Venice. The exhibition will be held in the exhibition rooms on the second floor and will be open from May 16 to September 28, 2025. It will be a unique opportunity to see this restored work up close and to better understand Sartorio’s art and the context of Italian Symbolism at the beginning of the 20th century.

The entire cycle will be exhibited, along with extensive documentation about the restoration, as well as archival documents and works by other artists exhibited at the Biennales in those years, to reconstruct the historical-artistic context. If you are in Venice during that period, or are planning a trip, mark this date! Visiting Ca’ Pesaro is already a splendid experience in itself (the palace houses a permanent collection of modern art with works by artists such as Klimt, Medardo Rosso, Rodin, Kandinsky, and Klee, in addition to interesting temporary exhibitions and a beautiful Oriental Art Museum with one of the most important collections of Japanese Edo Period art in Italy), and having the opportunity to see this monumental cycle by Sartorio will make the visit even more special.

Ca’ Pesaro is located in the Santa Croce sestiere, and opening hours are generally Tuesday to Sunday, from 10:00 AM to 6:00 PM (summer) and 10:00 AM to 5:00 PM (winter), with the ticket office closing one hour prior. However, for the exhibition, it is always best to check the official website. Guided tours are available, including in English. Giulio Aristide Sartorio is a fascinating artist, capable of combining different styles and exploring profound themes with great expressive power. The “Poem of Human Life” is an extraordinary testimony to his vision and to Symbolism in Italy. Don’t miss the chance to discover or rediscover it in 2025!


Roberto Bolle incanta Venezia

“Viva la Danza” illumina il Palazzo Ducale su Rai Uno

Una serata-evento per la Giornata Internazionale della Danza

Il 29 aprile 2025, in occasione della Giornata Internazionale della Danza, Roberto Bolle ha portato la magia della danza in prima serata su Rai Uno con la seconda edizione di “Viva la Danza”. L’evento, sostenuto dal Ministero della Cultura e prodotto da Rai in collaborazione con Ballandi e Artedanza srl, ha unito arte, emozione e spettacolo in una cornice unica: Venezia, con le sue calli, i suoi ponti, Piazza San Marco, il Teatro La Fenice, Ca’ d’Oro e soprattutto il magnifico Palazzo Ducale.

Danza e arte: un ponte tra Caravaggio e Venezia

Lo show ha visto Bolle esibirsi non solo tra gli scorci più iconici della Serenissima, ma anche tra le opere di Caravaggio nella mostra allestita a Palazzo Barberini a Roma. Ballare tra i capolavori del grande pittore, racconta Bolle, è stato “straordinario”, un’esperienza vissuta di notte, tra l’una e le tre del mattino, circondato dall’energia e dalla potenza delle tele di Caravaggio. “È stato qualcosa di indimenticabile”, ha dichiarato l’étoile internazionale, sottolineando come la danza possa dialogare con l’arte visiva e amplificarne le emozioni.

Una squadra di ospiti d’eccezione

La serata, condotta da Serena Rossi, ha visto la partecipazione di numerosi ospiti: Claudio Santamaria, Gianna Nannini come ospite musicale, Jacopo Veneziani e Geppi Cucciari, che hanno arricchito lo spettacolo con momenti di ironia e approfondimento culturale. Un vero e proprio viaggio tra le arti, pensato per avvicinare la danza al grande pubblico e superare i pregiudizi che spesso la relegano a un’arte d’élite.

Il messaggio di Bolle: la danza è di tutti

Roberto Bolle ha ribadito l’importanza di portare la danza fuori dai teatri e dalle accademie, rendendola accessibile a tutti. “Negli ultimi anni abbiamo fatto un bellissimo lavoro per cercare di avvicinarla al grande pubblico”, ha spiegato, sottolineando come eventi televisivi come “Viva la Danza” siano fondamentali per diffondere la passione e l’amore per questa disciplina. Bolle ha anche lanciato un appello per creare più opportunità di lavoro per i ballerini in Italia, in un momento storico in cui i corpi di ballo sono in diminuzione nonostante la grande diffusione delle scuole di danza.

Un sogno iniziato da bambino

Nell’intervista, Bolle ha ricordato i suoi primi passi nella danza, iniziati per curiosità a soli 6-7 anni, grazie a una compagna di scuola. Da lì, un percorso fatto di dedizione, studio e passione, che lo ha portato alla Scuola della Scala di Milano e poi a calcare i più grandi palcoscenici del mondo. “Aver avuto la possibilità di studiare alla Scala mi ha dato le basi per tutta la carriera”, ha raccontato con orgoglio.

Conclusione

La serata-evento a Palazzo Ducale non è stata solo uno spettacolo televisivo, ma un vero e proprio omaggio alla forza espressiva della danza e alla sua capacità di dialogare con la storia, l’arte e la bellezza di Venezia. Roberto Bolle, ancora una volta, ha dimostrato come la danza possa emozionare, coinvolgere e unire il pubblico di tutte le età, celebrando il suo ruolo universale di linguaggio senza confini.


Roberto Bolle Enchants Venice: “Viva la Danza” Lights Up the Doge’s Palace on Rai Uno

A Special Evening for International Dance Day

On April 29, 2025, to celebrate International Dance Day, Roberto Bolle brought the magic of dance to prime time on Rai Uno with the second edition of “Viva la Danza.” The event, supported by the Ministry of Culture and produced by Rai in collaboration with Ballandi and Artedanza srl, blended art, emotion, and spectacle in a unique setting: Venice, with its winding alleys, bridges, St. Mark’s Square, the Teatro La Fenice, Ca’ d’Oro, and above all, the magnificent Doge’s Palace.

Dance and Art: A Bridge Between Caravaggio and Venice

The show saw Bolle perform not only among the most iconic views of Venice, but also amidst Caravaggio’s masterpieces at the exhibition held at Palazzo Barberini in Rome. Dancing among the great painter’s works, Bolle described as “extraordinary”-an experience lived at night, between one and three in the morning, surrounded by the energy and power of Caravaggio’s canvases. “It was something unforgettable,” the international étoile declared, highlighting how dance can interact with visual art and amplify its emotions.

A Lineup of Exceptional Guests

The evening, hosted by Serena Rossi, featured numerous guests: Claudio Santamaria, musical guest Gianna Nannini, Jacopo Veneziani, and Geppi Cucciari, who enriched the show with moments of humor and cultural insight. It was a true journey through the arts, designed to bring dance closer to the general public and overcome the prejudices that often confine it to an elite art form.

Bolle’s Message: Dance Belongs to Everyone

Roberto Bolle reiterated the importance of taking dance outside theaters and academies, making it accessible to all. “In recent years, we have done wonderful work to try to bring dance closer to the general public,” he explained, emphasizing how television events like “Viva la Danza” are essential for spreading passion and love for this discipline. Bolle also called for the creation of more job opportunities for dancers in Italy, at a time when ballet companies are dwindling despite the widespread popularity of dance schools.

A Dream That Began in Childhood

In the interview, Bolle recalled his first steps in dance, which he began out of curiosity at just six or seven years old, thanks to a schoolmate. From there, a journey of dedication, study, and passion led him to the School of La Scala in Milan and then to the world’s greatest stages. “Having the opportunity to study at La Scala gave me the foundation for my entire career,” he recounted with pride.

Conclusion

The special evening at the Doge’s Palace was not just a television show but a true tribute to the expressive power of dance and its ability to engage with the history, art, and beauty of Venice. Once again, Roberto Bolle demonstrated how dance can move, involve, and unite audiences of all ages, celebrating its universal role as a language without boundaries.


Conferenza con l’atelier Bauta !

For the English translation please scroll down the page, thank you !

Palazzo Mocenigo: Un Viaggio nel Tempo della Seduzione, tra Moda e Mistero ai Tempi di Casanova

Le sale affascinanti di Palazzo Mocenigo, scrigno di storia e cultura veneziana, stanno ospitando un ciclo di conferenze quanto mai intrigante: “Il Tempo della Seduzione”. Un percorso attraverso le epoche per svelare le dinamiche del corteggiamento e dell’attrazione, illuminate da esperti di diversi settori. Tra gli appuntamenti più attesi, spicca senza dubbio la conferenza tenutasi questa sera, 17 aprile, che ha visto protagonista Armando Bala, anima creativa dell’atelier Bauta, uno dei nomi di riferimento nel panorama delle maschere e dei costumi veneziani.

La serata si è focalizzata su un periodo storico emblematico per la seduzione e il fascino: l’epoca di Giacomo Casanova. Attraverso la sapiente narrazione di Armando Bala, il pubblico ha potuto immergersi in un mondo di eleganza sofisticata e di sottili giochi di ruolo, dove l’apparenza era tutto e la comunicazione passava spesso attraverso codici non verbali e accessori studiati ad arte.

L’intervento ha spaziato con dovizia di particolari tra la moda femminile e maschile del XVIII secolo. Per quanto riguarda l’universo femminile, l’attenzione si è concentrata sull’andrienne, quell’abito sontuoso e dalle linee morbide, caratterizzato dalle pieghe “Watteau” sulla schiena che conferivano un’aria eterea e regale a chi lo indossava. Un indumento che, con le sue varianti e i preziosi tessuti, era ben più di un semplice vestito: era una dichiarazione di status e un’arma di fascino.

Parallelamente, il guardaroba maschile dell’epoca si rivelava altrettanto ricco di dettagli significativi. Il tricorno, cappello a tre punte, non era solo un accessorio pratico ma un elemento distintivo di rango e personalità. Il tabarro, ampio mantello scuro, avvolgeva la figura maschile in un alone di mistero, prestandosi a incontri clandestini e sguardi fugaci.

Un capitolo fondamentale della serata è stato dedicato al mondo delle maschere, elemento iconico della Venezia settecentesca e strumento principe della seduzione e del gioco delle identità. La celeberrima bauta, composta dalla larva (la maschera bianca che deforma i tratti), dal tabarro e dal tricorno, garantiva l’anonimato e permetteva di muoversi liberamente nella società, superando le barriere sociali e favorendo incontri inaspettati e flirt audaci. Accanto alla bauta, è stata illustrata la moretta, maschera ovale di velluto nero tenuta in posizione con un bottone stretto tra i denti, che imponeva il silenzio a chi la indossava, amplificando il potere dello sguardo e del linguaggio del corpo.

Non sono mancati accenni all’importanza di altri accessori nella comunicazione seduttiva. Le scarpe, spesso riccamente decorate, rivelavano la cura per i dettagli e lo status sociale. Il ventaglio, apparentemente un semplice oggetto per rinfrescarsi, si trasformava nelle mani esperte in un vero e proprio codice di messaggi cifrati, con aperture, chiusure e movimenti che potevano esprimere interesse, diniego, impazienza o desiderio.

La conferenza di Armando Bala ha saputo intrecciare sapientemente la descrizione degli abiti e degli accessori con il contesto sociale e culturale dell’epoca, svelando come la moda fosse un elemento cruciale nel complesso rituale della seduzione. L’abilità oratoria del relatore, unita alla sua profonda conoscenza del settore, ha reso la serata estremamente coinvolgente e ricca di spunti interessanti.

In conclusione, l’evento si è rivelato un vero successo, catturando l’attenzione di un pubblico numeroso e interessato a scoprire i segreti del fascino veneziano del Settecento. L’atelier Bauta, con la sua passione per la tradizione e la maestria artigianale, si conferma come uno dei più grandi e rinomati negozi di maschere e costumi a Venezia. Un punto di riferimento imprescindibile per chiunque desideri immergersi nell’atmosfera magica del carnevale o partecipare a balli, cene a tema e qualsiasi altro evento in maschera, offrendo creazioni autentiche e di altissima qualità per vivere appieno lo spirito della festa e della seduzione veneziana.

Clicca qui per sapere le date delle prossime conferenze a Palazzo Mocenigo !


Palazzo Mocenigo: A Journey Through the Time of Seduction, Between Fashion and Mystery in Casanova’s Era


The fascinating halls of Palazzo Mocenigo, a treasure trove of Venetian history and culture, are hosting an utterly intriguing series of conferences: “The Time of Seduction.” A journey through the ages to unravel the dynamics of courtship and attraction, illuminated by experts from various fields. Among the most anticipated events, the conference held this evening, April 17th, undoubtedly stood out, featuring Armando Bala, the creative force behind Atelier Bauta, a leading name in the world of Venetian masks and costumes.

The evening focused on an emblematic historical period for seduction and charm: the era of Giacomo Casanova. Through Armando Bala’s insightful narration, the audience was able to immerse themselves in a world of sophisticated elegance and subtle role-playing, where appearance was everything and communication often passed through non-verbal codes and artfully crafted accessories.

The presentation spanned with meticulous detail both female and male fashion of the 18th century. Regarding the female universe, attention was focused on the andrienne, that sumptuous and soft-lined gown, characterized by the “Watteau” pleats on the back which lent an ethereal and regal air to the wearer. A garment that, with its variations and precious fabrics, was much more than just clothing: it was a declaration of status and a weapon of charm.

In parallel, the male wardrobe of the time proved equally rich in significant details. The tricorne, the three-cornered hat, was not only a practical accessory but a distinctive element of rank and personality. The tabarro, a large dark cloak, enveloped the male figure in an aura of mystery, lending itself to clandestine encounters and fleeting glances.

A fundamental chapter of the evening was dedicated to the world of masks, an iconic element of 18th-century Venice and the primary tool of seduction and the game of identities. The celebrated bauta, composed of the larva (the white mask that deforms the features), the tabarro, and the tricorne, guaranteed anonymity and allowed one to move freely in society, overcoming social barriers and fostering unexpected encounters and daring flirtations. Alongside the bauta, the moretta was illustrated, an oval black velvet mask held in place with a button clenched between the teeth, which imposed silence on the wearer, amplifying the power of the gaze and body language.

Mention was also made of the importance of other accessories in seductive communication. Shoes, often richly decorated, revealed attention to detail and social status. The fan, seemingly a simple object for cooling oneself, transformed in expert hands into a veritable code of ciphered messages, with openings, closings, and movements that could express interest, denial, impatience, or desire.

Armando Bala’s conference skillfully intertwined the description of clothes and accessories with the social and cultural context of the era, revealing how fashion was a crucial element in the complex ritual of seduction. The speaker’s oratorical ability, combined with his profound knowledge of the field, made the evening extremely engaging and full of interesting insights.

In conclusion, the event proved to be a true success, capturing the attention of a large and interested audience eager to discover the secrets of 18th-century Venetian charm. Atelier Bauta, with its passion for tradition and craftsmanship, confirms itself as one of the largest and most renowned shops for masks and costumes in Venice. An indispensable point of reference for anyone wishing to immerse themselves in the magical atmosphere of the carnival or participate in themed balls, dinners, and any other masked event, offering authentic and high-quality creations to fully experience the spirit of Venetian festivity and seduction.

Buon compleanno Giacomo Casanova !

In questo giorno speciale 2 aprile 2025, ricordiamo Giacomo Casanova non solo come un amante leggendario, ma anche come un intellettuale curioso e un viaggiatore instancabile. La sua vita è stata un susseguirsi di incontri, intrighi e fughe rocambolesche, che lo hanno portato a conoscere le corti e i salotti più esclusivi d’Europa. Oggi, nel trecentesimo anniversario della sua nascita, celebriamo la sua audacia, il suo spirito di indipendenza e la sua capacità di vivere ogni istante con intensità. Casanova, un uomo che ha saputo trasformare la sua vita in un’opera d’arte. Buon compleanno Giacomo Casanova !

Il Mito di Casanova nell’Immaginario Collettivo: Tra Storia e Leggenda

Giacomo Casanova è molto più di un personaggio storico: è un’icona culturale, un simbolo universale di seduzione e avventura. Il suo nome è diventato sinonimo di fascino irresistibile e libertinaggio, ma dietro il mito si cela una figura complessa e poliedrica, la cui vita è stata plasmata tanto dalla realtà quanto dalla leggenda. Questo articolo esplora come il mito di Casanova si sia evoluto nell’immaginario collettivo, passando dalla sua autobiografia ai moderni adattamenti culturali.

Casanova nella Realtà Storica

Nato a Venezia nel 1725, Giacomo Casanova fu molto più di un semplice seduttore. Avventuriero, scrittore, diplomatico, spia e filosofo, la sua vita è un caleidoscopio di esperienze che riflettono la complessità del Settecento. Tuttavia, è la sua autobiografia, Histoire de ma vie, a consegnarlo all’eternità, trasformando le sue avventure in un mito. Attraverso le sue pagine, Casanova si presenta non solo come un amante delle donne, ma anche come un uomo curioso, amante della cultura e profondamente umano.

La Nascita del Mito

Il mito di Casanova comincia a prendere forma proprio con la pubblicazione della sua autobiografia, che fornisce un ritratto vivido e dettagliato della sua vita. Tuttavia, molte delle sue storie sono state successivamente esagerate o romanticizzate, contribuendo a creare un personaggio quasi leggendario. La sua figura è diventata il simbolo dell’uomo che vive al di fuori delle regole, guidato dalla passione e dal desiderio di libertà.

Casanova nella Letteratura e nel Cinema

Nel corso dei secoli, Casanova è stato rappresentato innumerevoli volte nella letteratura e nel cinema, spesso con interpretazioni che oscillano tra l’ammirazione e la critica. Tra i più celebri adattamenti vi sono il film di Federico Fellini, Il Casanova di Federico Fellini (1976), che offre una visione oscura e malinconica del personaggio, e le numerose opere letterarie che hanno tratto ispirazione dalla sua vita. Ogni rappresentazione contribuisce a plasmare il mito, enfatizzando diversi aspetti della sua personalità: il seduttore, l’avventuriero, l’outsider. Queste reinterpretazioni riflettono non solo il fascino intramontabile di Casanova, ma anche il modo in cui ogni epoca ha scelto di leggere il suo mito.

Casanova come Simbolo Universale

Oggi, Casanova è molto più di un personaggio storico: è un simbolo universale che trascende il tempo e lo spazio. Il suo nome è usato per descrivere chiunque possieda un fascino irresistibile o uno stile di vita amoroso fuori dagli schemi. Questo è evidente non solo nella cultura popolare, ma anche nella pubblicità, nei media e persino nel linguaggio quotidiano.

Realtà vs. Mito

Uno degli aspetti più affascinanti del mito di Casanova è il contrasto tra la realtà storica e la leggenda. Mentre il Casanova reale era un uomo colto e complesso, l’immaginario collettivo spesso lo riduce a un semplice stereotipo di seduttore. Questo dualismo ci invita a riflettere sul modo in cui creiamo e perpetuiamo i miti, trasformando persone reali in simboli universali.

Conclusione

Il mito di Casanova è una testimonianza del potere delle storie e del fascino dell’immaginazione umana. Attraverso i secoli, la sua figura ha continuato a evolversi, adattandosi ai cambiamenti culturali e mantenendo viva l’essenza del Settecento veneziano. Che si tratti di storia o leggenda, Casanova rimane un simbolo senza tempo, capace di ispirare e affascinare generazioni intere. Esplorare il mito di Casanova significa non solo scoprire la vita di un uomo straordinario, ma anche comprendere come la cultura e la società plasmino i loro eroi. E, in questo senso, Casanova continuerà a vivere, eterno come la sua Venezia.

Happy Birthday Giacomo Casanova

On this special day April 2, 2025, we remember Giacomo Casanova not only as a legendary lover, but also as a curious intellectual and a tireless traveler. His life was a succession of encounters, intrigues, and daring escapes, which led him to know the most exclusive courts and salons of Europe. Today, on the three hundredth anniversary of his birth, we celebrate his audacity, his spirit of independence, and his ability to live every moment with intensity. Casanova, a man who knew how to transform his life into a work of art. Happy Birthday Giacomo Casanova !

The Myth of Casanova in the Collective Imagination: Between History and Legend

Giacomo Casanova is much more than a historical figure: he is a cultural icon, a universal symbol of seduction and adventure. His name has become synonymous with irresistible charm and libertinism, but behind the myth lies a complex and multifaceted figure, whose life was shaped as much by reality as by legend. This article explores how the myth of Casanova has evolved in the collective imagination, from his autobiography to modern cultural adaptations.

Casanova in Historical Reality

Born in Venice in 1725, Giacomo Casanova was much more than just a seducer. Adventurer, writer, diplomat, spy, and philosopher, his life is a kaleidoscope of experiences that reflect the complexity of the 18th century. However, it is his autobiography, Histoire de ma vie, that has immortalized him, turning his adventures into a myth. Through its pages, Casanova presents himself not only as a lover of women but also as a curious man, a lover of culture, and deeply human.

The Birth of the Myth

The myth of Casanova begins to take shape with the publication of his autobiography, which provides a vivid and detailed portrait of his life. However, many of his stories were later exaggerated or romanticized, contributing to the creation of a nearly legendary figure. His persona became the symbol of a man who lived outside the rules, driven by passion and the desire for freedom.

Casanova in Literature and Cinema

Over the centuries, Casanova has been depicted countless times in literature and cinema, often with interpretations that swing between admiration and criticism. Among the most famous adaptations is Federico Fellini’s film Il Casanova di Federico Fellini (1976), which offers a dark and melancholic view of the character, and the numerous literary works inspired by his life. Each representation helps shape the myth, emphasizing different aspects of his personality: the seducer, the adventurer, the outsider. These reinterpretations not only reflect Casanova’s timeless allure but also the way each era has chosen to interpret his myth.

Casanova as a Universal Symbol

Today, Casanova is much more than a historical figure: he is a universal symbol that transcends time and space. His name is used to describe anyone with irresistible charm or an unconventional romantic lifestyle. This is evident not only in popular culture but also in advertising, the media, and even in everyday language.

Reality vs. Myth

One of the most fascinating aspects of the Casanova myth is the contrast between historical reality and legend. While the real Casanova was a cultured and complex man, the collective imagination often reduces him to a simple stereotype of a seducer. This duality invites us to reflect on how we create and perpetuate myths, transforming real people into universal symbols.

Conclusion

The myth of Casanova is a testament to the power of stories and the allure of human imagination. Through the centuries, his figure has continued to evolve, adapting to cultural changes while keeping the essence of 18th-century Venice alive. Whether history or legend, Casanova remains a timeless symbol, capable of inspiring and captivating entire generations. Exploring the myth of Casanova means not only discovering the life of an extraordinary man but also understanding how culture and society shape their heroes. In this sense, Casanova will continue to live on, eternal like his Venice.

Anniversario Giacomo Casanova (parte 4)

Le Donne di Giacomo Casanova: Amori e Passioni nella Venezia Barocca

Giacomo Casanova è universalmente noto come uno dei più celebri seduttori della storia. Ma dietro la sua fama di libertino si cela una complessa rete di relazioni con le donne che hanno attraversato la sua vita. Queste figure femminili non furono solo protagoniste delle sue avventure amorose, ma anche compagne, muse e talvolta mentori in un’epoca in cui il ruolo delle donne era spesso relegato a margini ben definiti. Questo articolo esplora le donne di Casanova, immergendosi nella loro importanza personale e culturale nella Venezia del Settecento.

Un Amore oltre la Conquista

Per Casanova, le donne erano più che semplici conquiste. Molte delle sue relazioni si basavano su un autentico apprezzamento per l’intelligenza, la bellezza e la personalità delle sue partner. Spesso le sue amanti provenivano da ambienti diversi: nobildonne, attrici, cortigiane, persino monache. Questo riflette non solo il fascino irresistibile di Casanova, ma anche la sua curiosità per il mondo femminile in tutte le sue sfaccettature.

Le Donne che Segnarono la Vita di Casanova

Tra le molte donne che ebbero un ruolo significativo nella vita di Casanova, alcune si distinguono per la loro influenza e il loro legame speciale con lui.

  • Henriette: Una delle figure più amate e idealizzate da Casanova, Henriette fu una donna di grande intelligenza e grazia. La loro relazione fu breve ma intensa, e la sua partenza lasciò un segno indelebile nel cuore del seduttore. Casanova la descrisse come la donna più straordinaria che avesse mai conosciuto.
  • María Anna della famiglia di Murano: Questa monaca, conosciuta durante uno dei soggiorni di Casanova a Venezia, rappresenta uno degli scandali più noti del suo tempo. La loro relazione, resa ancora più audace dal contesto conventuale, dimostra il suo talento nel trasformare anche le situazioni più proibite in un gioco di seduzione.
  • Caterina Capretta: Giovane veneziana promessa sposa, Caterina fu una delle tante donne che Casanova corteggiò sfidando le convenzioni sociali. La loro relazione suscitò scandalo e mostrò la propensione del libertino a infrangere le regole.

Venezia: Un Palcoscenico per l’Amore

La Venezia del Settecento era il luogo perfetto per le avventure amorose di Casanova. Il Carnevale, con le sue maschere e i suoi balli, offriva l’anonimato necessario per incontri clandestini. I palazzi sul Canal Grande, con i loro salotti eleganti, erano il teatro di conversazioni intime e sguardi complici. Persino i conventi, spesso vicini ai palazzi nobiliari, divenivano luoghi di intrighi e segreti.

Le Donne come Specchio della Società Veneziana

Le donne che Casanova amò riflettono le diverse classi sociali e le complessità della società veneziana del tempo. Attraverso i suoi rapporti, possiamo intravedere il ruolo delle donne nella Venezia del Settecento: nobildonne costrette a matrimoni di convenienza, cortigiane che godevano di una libertà maggiore rispetto alle donne sposate, monache spesso recluse contro la loro volontà. Casanova, con il suo fascino e la sua intelligenza, riusciva a entrare in questi mondi e a costruire legami che superavano le barriere sociali.

Un Seduttore, ma anche un Uomo Sensibile

Nonostante la sua reputazione di libertino, Casanova mostrava una sorprendente sensibilità verso le donne. Spesso le rispettava e le ammirava, e molte di loro lo ricordarono con affetto anche dopo la fine delle loro relazioni. Questo lato più umano del seduttore emerge chiaramente nella sua autobiografia, Histoire de ma vie, dove dedica pagine appassionate alle donne che hanno segnato la sua esistenza.

Conclusione

Le donne di Giacomo Casanova non furono semplici comparse nella sua vita, ma protagoniste di un’epoca in cui amore, passione e cultura si intrecciavano in modi unici. Attraverso i loro occhi, possiamo vedere una Venezia viva, vibrante e profondamente umana, fatta di emozioni, sfide e sogni. Esplorare queste storie significa riscoprire non solo l’uomo dietro il mito, ma anche la ricchezza di una città che, come le sue donne, continua a incantare il mondo.

The Women of Giacomo Casanova: Loves and Passions in Baroque Venice

Giacomo Casanova is universally known as one of the most famous seducers in history. But behind his reputation as a libertine lies a complex web of relationships with the women who passed through his life. These female figures were not only protagonists of his amorous adventures but also companions, muses, and at times mentors, in an era when the role of women was often relegated to well-defined margins. This article explores the women of Casanova, delving into their personal and cultural significance in 18th-century Venice.

A Love Beyond Conquest

For Casanova, women were more than mere conquests. Many of his relationships were based on a genuine appreciation for the intelligence, beauty, and personality of his partners. Often, his lovers came from diverse backgrounds: noblewomen, actresses, courtesans, even nuns. This reflects not only Casanova’s irresistible charm but also his curiosity about the female world in all its facets.

The Women Who Marked Casanova’s Life

Among the many women who played a significant role in Casanova’s life, some stand out for their influence and their special bond with him.

Henriette: One of the most beloved and idealized figures by Casanova, Henriette was a woman of great intelligence and grace. Their relationship was brief but intense, and her departure left an indelible mark on the heart of the seducer. Casanova described her as the most extraordinary woman he had ever known.

María Anna of the Murano Family: This nun, whom Casanova met during one of his stays in Venice, represents one of the most famous scandals of his time. Their relationship, made even bolder by the conventual context, shows his talent in turning even the most forbidden situations into a game of seduction.

Caterina Capretta: A young Venetian woman promised to be married, Caterina was one of the many women Casanova courted, defying social conventions. Their relationship caused a scandal and demonstrated the libertine’s propensity to break the rules.

Venice: A Stage for Love

18th-century Venice was the perfect setting for Casanova’s amorous adventures. The Carnival, with its masks and dances, provided the anonymity necessary for clandestine encounters. The palaces along the Grand Canal, with their elegant salons, were the stage for intimate conversations and knowing glances. Even the convents, often located near noble palaces, became places of intrigue and secrets.

Women as a Mirror of Venetian Society

The women Casanova loved reflect the different social classes and complexities of Venetian society at the time. Through his relationships, we can glimpse the role of women in 18th-century Venice: noblewomen forced into arranged marriages, courtesans who enjoyed greater freedom than married women, nuns often confined against their will. Casanova, with his charm and intelligence, was able to enter these worlds and build connections that transcended social barriers.

A Seducer, but Also a Sensitive Man

Despite his reputation as a libertine, Casanova showed a surprising sensitivity toward women. He often respected and admired them, and many of them remembered him fondly even after their relationships ended. This more human side of the seducer clearly emerges in his autobiography, Histoire de ma vie, where he dedicates passionate pages to the women who marked his existence.

Conclusion

The women of Giacomo Casanova were not mere bit players in his life, but protagonists of an era in which love, passion, and culture intertwined in unique ways. Through their eyes, we can see a Venice that is alive, vibrant, and deeply human, full of emotions, challenges, and dreams. Exploring these stories means rediscovering not just the man behind the myth but also the richness of a city that, like its women, continues to enchant the world.

Anniversario Casanova (parte 3)

Casanova e la Venezia del Settecento: Amore, Intrighi e Politica

Giacomo Casanova è un nome che evoca immediatamente passione, avventura e mistero. Ma il celebre libertino non è solo una figura romantica: la sua vita è intrecciata in modo profondo con la complessità politica e sociale della Venezia del Settecento. Questo articolo esplora il rapporto tra Casanova e la sua città natale, un luogo in cui l’amore e gli intrighi si mescolavano con il potere e la diplomazia.

La Venezia del Settecento: Un Crocevia di Cultura e Potere

Nel XVIII secolo, Venezia era una delle città più ricche e influenti d’Europa. La Serenissima, pur essendo in declino rispetto al suo passato glorioso, rimaneva un centro culturale e commerciale di primaria importanza. Le sue calli brulicavano di mercanti, aristocratici, artisti e spie, mentre i suoi palazzi e teatri ospitavano feste e spettacoli indimenticabili. Era in questo ambiente cosmopolita e vibrante che Casanova crebbe e si fece strada.

L’Amore e le Donne di Casanova

Uno degli aspetti più celebri della vita di Casanova è senza dubbio il suo rapporto con le donne. Seduttore incallito, il veneziano coltivava l’arte della conquista con un misto di intelligenza, fascino e abilissima oratoria. Tra le sue amanti si trovavano nobildonne, attrici, cortigiane e borghesi, ciascuna rappresentante di un diverso strato della complessa società veneziana.

Ma per Casanova, l’amore non era solo una questione di desiderio fisico. Spesso intratteneva rapporti intellettuali e sentimentali profondi con le sue partner, e molte di loro lo ricordarono con affetto anche dopo la fine delle loro relazioni. Questo riflette la natura poliedrica della sua personalità, in cui la passione si intrecciava con un autentico apprezzamento per la bellezza e l’intelligenza.

Intrighi e Scandali

La Venezia del Settecento era una città in cui gli intrighi politici e personali erano all’ordine del giorno. Casanova, con la sua capacità di affascinare e manipolare, si trovò spesso coinvolto in situazioni controverse. Una delle più famose fu il suo arresto nel 1755, con l’accusa di praticare la magia nera e di condurre uno stile di vita immorale. Questo episodio culminò nella sua audace fuga dai Piombi, le prigioni di Palazzo Ducale, un evento che contribuì a consolidare la sua leggenda.

Casanova fu anche una spia al servizio del governo veneziano, un ruolo che gli consentì di entrare in contatto con personalità influenti e di acquisire informazioni preziose. Tuttavia, la sua natura indipendente e il suo spirito ribelle lo portarono spesso a scontrarsi con l’establishment, rendendolo al tempo stesso un insider e un outsider nella società veneziana.

Casanova, Scrittore e Cronista del Settecento

Un aspetto meno noto, ma altrettanto affascinante, di Casanova è il suo ruolo di scrittore. La sua autobiografia, Histoire de ma vie, è una delle testimonianze più vivide e dettagliate della vita nel Settecento. Attraverso le sue parole, veniamo trasportati in un mondo fatto di balli in maschera, intrighi diplomatici e passioni travolgenti. Casanova non si limitò a raccontare la propria vita, ma fornì anche un ritratto della Venezia del suo tempo, una città in bilico tra tradizione e modernità.

Venezia e il Fascino del Mito

La figura di Casanova è indissolubilmente legata alla magia di Venezia, una città che, come lui, è simbolo di contrasti. Le calli strette e i fastosi palazzi, le maschere del Carnevale e i segreti sussurrati dietro le porte socchiuse: tutto in Venezia parla di mistero e seduzione. Ancora oggi, i visitatori possono rivivere il fascino del Settecento passeggiando per i luoghi che hanno segnato la vita di Casanova, dal Palazzo Malipiero al Ridotto.

Conclusione

Giacomo Casanova è molto più di un semplice libertino: è un simbolo di un’epoca e di una città che hanno saputo unire il piacere e il potere, la cultura e l’intrigo. Esplorare la sua vita e la Venezia del Settecento significa immergersi in un mondo complesso e affascinante, in cui ogni gesto e ogni parola potevano trasformarsi in un atto di amore o di politica. La sua eredità vive ancora oggi, sia nelle pagine della sua autobiografia che nelle calli e nei canali di Venezia, una città eterna come il mito che ha contribuito a creare.

Casanova Anniversary (Part 3)

Giacomo Casanova is a name that immediately evokes passion, adventure, and mystery. However, the famous libertine is not just a romantic figure: his life is deeply intertwined with the political and social complexity of 18th-century Venice. This article explores the relationship between Casanova and his birthplace, a place where love and intrigue mixed with power and diplomacy.

18th-Century Venice: A Crossroads of Culture and Power

In the 18th century, Venice was one of the wealthiest and most influential cities in Europe. The Serenissima, although in decline from its glorious past, remained a primary cultural and commercial hub. Its streets were teeming with merchants, aristocrats, artists, and spies, while its palaces and theaters hosted unforgettable parties and performances. It was in this cosmopolitan and vibrant environment that Casanova grew up and made his way.

Casanova’s Love Affairs and Women

One of the most famous aspects of Casanova’s life is undoubtedly his relationship with women. An incorrigible seducer, the Venetian cultivated the art of conquest with a mix of intelligence, charm, and exceptional oratory. Among his lovers were noblewomen, actresses, courtesans, and bourgeois women, each representing a different layer of Venetian society’s complex structure.

However, for Casanova, love was not just about physical desire. He often engaged in intellectual and emotional relationships with his partners, and many of them remembered him fondly even after their relationships ended. This reflects the multifaceted nature of his personality, in which passion intertwined with a genuine appreciation for beauty and intelligence.

Intrigue and Scandals

18th-century Venice was a city where political and personal intrigues were commonplace. Casanova, with his ability to charm and manipulate, frequently found himself involved in controversial situations. One of the most famous was his arrest in 1755, on charges of practicing black magic and living an immoral lifestyle. This episode culminated in his daring escape from the Piombi, the prisons of the Doge’s Palace, an event that helped cement his legend.

Casanova was also a spy in the service of the Venetian government, a role that allowed him to come into contact with influential personalities and acquire valuable information. However, his independent nature and rebellious spirit often led him to clash with the establishment, making him both an insider and an outsider in Venetian society.

Casanova, Writer, and Chronicler of the 18th Century

A lesser-known but equally fascinating aspect of Casanova is his role as a writer. His autobiography, Histoire de ma vie, is one of the most vivid and detailed accounts of life in the 18th century. Through his words, we are transported into a world of masked balls, diplomatic intrigues, and overwhelming passions. Casanova not only recounted his own life but also provided a portrait of the Venice of his time, a city straddling tradition and modernity.

Venice and the Allure of Myth

The figure of Casanova is inextricably linked to the magic of Venice, a city that, like him, is a symbol of contrasts. The narrow streets and lavish palaces, the masks of Carnival, and the secrets whispered behind half-open doors—everything in Venice speaks of mystery and seduction. Even today, visitors can relive the allure of the 18th century by walking through the places that marked Casanova’s life, from Palazzo Malipiero to the Ridotto.

Conclusion

Giacomo Casanova is much more than just a libertine: he is a symbol of an era and a city that knew how to blend pleasure and power, culture and intrigue. Exploring his life and 18th-century Venice means immersing oneself in a complex and fascinating world, where every gesture and every word could turn into an act of love or politics. His legacy lives on today, both in the pages of his autobiography and in the streets and canals of Venice, an eternal city like the myth he helped to create.