Salute dei piedi: consigli per i guardasala museali e chi lavora a lungo in piedi

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Malattie dei piedi: Una guida per chi lavora in piedi tutto il giorno, come i guardasala museali

Trascorrere lunghe ore in piedi è una realtà quotidiana per molti professionisti, tra cui i guardasala dei musei. Questo tipo di lavoro, sebbene affascinante e ricco di interazioni culturali, può comportare stress fisico significativo, in particolare ai piedi. In questo articolo, esploreremo alcune delle patologie più comuni che affliggono chi passa molto tempo in piedi e offriremo consigli utili per prevenzione e trattamento.

Le principali problematiche dei piedi

1. Calli e duroni

I calli e i duroni sono ispessimenti della pelle causati da attrito o pressione costante. I guardasala, costretti a indossare scarpe per molte ore, possono sviluppare queste aree di pelle indurita, specialmente sulla pianta del piede o ai lati delle dita.

Prevenzione e trattamento:

  • Indossare scarpe comode, con un buon supporto plantare.
  • Usare solette ammortizzanti per ridurre la pressione.
  • Idratare regolarmente i piedi con creme specifiche per evitare che la pelle diventi troppo secca e propensa alla formazione di calli.

2. Unghie incarnite

Le unghie incarnite si verificano quando i bordi delle unghie crescono nella pelle circostante, causando dolore, infiammazione e, in alcuni casi, infezioni.

Prevenzione e trattamento:

  • Tagliare le unghie dritte e non troppo corte.
  • Evitare scarpe strette che comprimano le dita.
  • In caso di infezione, consultare un podologo per un trattamento adeguato.

3. Fascite plantare

La fascite plantare è una delle cause più comuni di dolore al tallone. Si tratta di un’infiammazione della fascia plantare, una banda di tessuto che collega il tallone alle dita.

Prevenzione e trattamento:

  • Scegliere scarpe con un buon supporto per l’arco plantare.
  • Fare esercizi di stretching per i piedi e i polpacci.
  • Applicare ghiaccio sul tallone per ridurre l’infiammazione.

4. Vene varicose

Stare in piedi per periodi prolungati può contribuire allo sviluppo di vene varicose, che causano dolore, gonfiore e una sensazione di pesantezza alle gambe.

Prevenzione e trattamento:

  • Utilizzare calze a compressione per migliorare la circolazione.
  • Alternare periodi di riposo e camminate per evitare il ristagno di sangue.
  • Sollevare le gambe durante le pause per favorire il ritorno venoso.

5. Alluce valgo

L’alluce valgo, comunemente noto come “cipolla”, è una deformazione dell’articolazione alla base dell’alluce, spesso aggravata da scarpe strette o rigide.

Prevenzione e trattamento:

  • Indossare calzature larghe e comode.
  • Utilizzare separatori per le dita o plantari su misura.
  • In casi gravi, potrebbe essere necessaria una correzione chirurgica.

Consigli pratici per chi lavora in piedi

  1. Scegliere scarpe adeguate: Investire in calzature di qualità con un supporto adeguato per l’arco plantare e suole ammortizzanti.
  2. Pianificare pause regolari: Quando possibile, sedersi e sollevare i piedi per ridurre il carico.
  3. Fare esercizi per i piedi: Rotolare una pallina sotto la pianta del piede o eseguire movimenti di stretching aiuta a mantenere i muscoli elastici.
  4. Idratazione e cura quotidiana: Lavare e idratare i piedi ogni sera per mantenere la pelle sana.
  5. Consultare un esperto: Se si presentano dolori persistenti, è fondamentale rivolgersi a un podologo per una valutazione professionale.

Conclusione

I piedi sono la base del nostro equilibrio e meritano la massima attenzione, soprattutto per chi trascorre lunghe ore in piedi. Prevenire e trattare tempestivamente i problemi dei piedi non solo migliora il comfort quotidiano, ma contribuisce anche al benessere generale e alla qualità della vita. Se siete guardasala museali o svolgete un lavoro simile, prendetevi cura dei vostri piedi: sono loro che vi sostengono nel vostro prezioso compito di custodire e valorizzare il patrimonio culturale.

Foot Health: A Guide for Those Who Stand All Day, Like Museum Guards

Spending long hours on your feet is a daily reality for many professionals, such as museum guards. While this work can be culturally enriching, it also places significant physical strain on the body, particularly the feet. In this article, we’ll explore common foot problems faced by people who spend much of their time standing and provide useful tips for prevention and treatment.

Common Foot Problems

1. Calluses and Corns

Calluses and corns are thickened areas of skin caused by constant pressure or friction. For museum guards, wearing shoes for extended hours often leads to these hardened patches on the soles or sides of the toes.

Prevention and Treatment:

  • Wear comfortable shoes with good arch support.
  • Use cushioning insoles to reduce pressure on your feet.
  • Moisturize your feet regularly with specialized creams to prevent dryness and thickening of the skin.

2. Ingrown Toenails

Ingrown toenails occur when the edges of the toenail grow into the surrounding skin, causing pain, redness, and sometimes infection.

Prevention and Treatment:

  • Cut your toenails straight across and avoid trimming them too short.
  • Avoid tight-fitting shoes that squeeze the toes.
  • If infected, seek help from a podiatrist for proper treatment.

3. Plantar Fasciitis

Plantar fasciitis is a common cause of heel pain, resulting from inflammation of the plantar fascia—a thick band of tissue connecting the heel to the toes.

Prevention and Treatment:

  • Wear shoes with good arch support and cushioning.
  • Stretch your feet and calves regularly.
  • Apply ice to the heel to reduce inflammation.

4. Varicose Veins

Prolonged standing can contribute to the development of varicose veins, which can cause pain, swelling, and a heavy feeling in the legs.

Prevention and Treatment:

  • Wear compression socks to improve blood circulation.
  • Alternate periods of standing with walking to prevent blood pooling.
  • Elevate your legs during breaks to enhance blood flow.

5. Bunions

A bunion, or hallux valgus, is a deformity of the joint at the base of the big toe, often worsened by tight or rigid footwear.

Prevention and Treatment:

  • Opt for wide, comfortable shoes that don’t squeeze the toes.
  • Use toe separators or custom orthotics to relieve pressure.
  • Severe cases may require surgical correction.

Practical Tips for Foot Health

  1. Invest in Proper Footwear: Choose high-quality shoes with adequate arch support and shock-absorbing soles.
  2. Plan Regular Breaks: Whenever possible, sit down and elevate your feet to alleviate pressure.
  3. Stretch and Exercise Your Feet: Roll a ball under your foot or perform simple stretches to maintain flexibility.
  4. Daily Care: Wash and moisturize your feet daily to keep the skin healthy.
  5. Seek Professional Advice: Persistent pain or discomfort should be evaluated by a podiatrist.

Conclusion

Our feet are the foundation of our balance and mobility, and they deserve the utmost care, especially for those who spend long hours standing. Preventing and promptly addressing foot problems not only enhances daily comfort but also promotes overall well-being. If you’re a museum guard or in a similar profession, take care of your feet—they carry you through the invaluable task of preserving and sharing cultural heritage.

Come i Guardasala Possono Migliorare l’Esperienza di una Visita nei Musei Italiani

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I musei italiani rappresentano autentici scrigni di tesori culturali e artistici. Tuttavia, l’esperienza di una visita non dipende esclusivamente dalla qualità delle collezioni, ma anche dall’interazione con il personale museale. Tra queste figure, i guardasala giocano un ruolo cruciale, spesso sottovalutato, nell’arricchire il percorso dei visitatori. Ma come possono i guardasala contribuire a migliorare l’esperienza del pubblico?

1. Diventare Ambasciatori della Cultura

I guardasala non sono solo custodi delle opere, ma possono trasformarsi in veri e propri ambasciatori della cultura. Una formazione specifica sulle collezioni del museo, sulle principali opere esposte e sul contesto storico-artistico permette loro di rispondere in modo competente alle domande dei visitatori. Questo approccio crea un contatto più personale e favorisce un’esperienza arricchente per i turisti.

Esempio pratico: Un turista che chiede informazioni su un dipinto potrebbe ricevere, oltre alle indicazioni essenziali, un breve aneddoto o un dettaglio poco noto che renda la visita memorabile.

2. Accoglienza e Accessibilità

Un sorriso e un saluto cordiale possono fare la differenza nel creare un ambiente accogliente. I guardasala possono anche assumere un ruolo chiave nel rendere il museo accessibile a tutti, offrendo supporto a persone con disabilità, anziani o famiglie con bambini.

Esempio pratico: Un guardasala che aiuta un visitatore in sedia a rotelle a trovare l’ascensore o che suggerisce il percorso più adatto dimostra attenzione e cura.

3. Prevenzione e Risoluzione dei Problemi

Grazie alla loro presenza costante nelle sale, i guardasala sono in prima linea nella gestione delle problematiche che possono sorgere durante la visita. Che si tratti di un visitatore smarrito, di una guida audio non funzionante o di un problema tecnico, il loro intervento rapido e proattivo contribuisce a evitare frustrazioni e a garantire un’esperienza serena.

4. Promozione di Comportamenti Responsabili

I guardasala svolgono anche una funzione educativa, sensibilizzando i visitatori sull’importanza del rispetto per le opere d’arte e per gli altri utenti. Invece di limitarsi a far rispettare le regole, possono spiegare il “perché” di certe norme, stimolando una maggiore consapevolezza.

Esempio pratico: Spiegare con gentilezza che il divieto di fotografia con flash serve a proteggere i colori delle opere può trasformare un rimprovero in un momento di apprendimento.

5. Adattamento alle Esigenze del Pubblico Internazionale

I musei italiani attirano milioni di turisti da ogni parte del mondo. Per rispondere alle esigenze di un pubblico internazionale, i guardasala possono beneficiare di corsi di lingua e di formazione interculturale. Questo consente loro di interagire efficacemente con visitatori di culture diverse e di superare eventuali barriere linguistiche.

Esempio pratico: Un guardasala che parla anche solo poche frasi di inglese, francese può fare una grande differenza nell’esperienza di un turista straniero.

6. Collaborazione con il Personale Museale

I guardasala possono fungere da ponte tra i visitatori e altri membri dello staff, come curatori o responsabili delle mostre. Segnalare particolari richieste o suggerimenti dei visitatori può contribuire a migliorare la gestione del museo e a offrire un servizio più mirato.

Esempi Positivi dai Musei Stranieri

I musei stranieri offrono numerosi esempi di come il personale di sala possa contribuire a migliorare l’esperienza dei visitatori:

  • British Museum, Londra (Regno Unito): I guardasala non solo garantiscono la sicurezza, ma rispondono alle domande dei visitatori, offrendo spiegazioni sulle collezioni e dettagli interessanti.
  • Louvre, Parigi (Francia): I guardasala si muovono tra le sale per rispondere alle domande e fornire approfondimenti, rendendo il museo più accessibile e coinvolgente.
  • Museum of Modern Art (MoMA), New York (Stati Uniti): Qui il personale di sala è formato per instaurare dialoghi con i visitatori, offrendo un’esperienza più interattiva e accogliente.
  • Rijksmuseum, Amsterdam (Paesi Bassi): Il personale offre supporto educativo, raccontando storie e dettagli sulle opere più iconiche.
  • Museo del Prado, Madrid (Spagna): Grazie alla formazione specifica, il personale interagisce con i visitatori, rispondendo a domande e raccontando aneddoti sulle collezioni.
  • National Museum of African American History and Culture, Washington D.C. (Stati Uniti): Il personale facilita discussioni su temi storici e culturali, rendendo la visita significativa e toccante.

Questi esempi dimostrano come un approccio più proattivo e interattivo del personale di sala possa trasformare una semplice visita in un’esperienza indimenticabile.

Conclusione

Investire nella formazione e nella valorizzazione dei guardasala è un passo fondamentale per elevare gli standard dei musei italiani. La loro capacità di combinare competenza, empatia e professionalità può trasformare una semplice visita in un’esperienza indimenticabile, promuovendo un legame più profondo tra il pubblico e il patrimonio culturale. In un paese come l’Italia, dove ogni museo racconta una storia unica, il ruolo dei guardasala è più importante che mai.

How Attendant Museums Can Enhance the Visitor Experience in Italian Museums

Italian museums are true treasure troves of cultural and artistic heritage. However, the visitor experience does not solely depend on the quality of the collections but also on interactions with museum staff. Among these figures, museum guards play a crucial, often underestimated role in enriching visitors’ journeys. But how can museum guards contribute to improving the public experience?

1. Becoming Ambassadors of Culture

Museum guards are not just custodians of the artwork; they can transform into genuine cultural ambassadors. Specific training on the museum’s collections, key exhibits, and historical-artistic context allows them to competently answer visitors’ questions. This approach creates a more personal connection and fosters an enriching experience for tourists.

Practical example: A tourist asking for information about a painting could receive, in addition to essential directions, a brief anecdote or a little-known detail that makes the visit memorable.

2. Welcoming and Accessibility

A smile and a friendly greeting can make a difference in creating a welcoming environment. Museum guards can also play a key role in making the museum accessible to everyone, offering support to people with disabilities, the elderly, or families with children.

Practical example: A guard assisting a visitor in a wheelchair to find the elevator or suggesting the most suitable route demonstrates care and attention.

3. Problem Prevention and Resolution

Thanks to their constant presence in the galleries, museum guards are on the front line in managing issues that may arise during the visit. Whether it’s a lost visitor, a malfunctioning audio guide, or a technical problem, their quick and proactive intervention helps prevent frustrations and ensures a smooth experience.

4. Promoting Responsible Behavior

Museum guards also play an educational role, raising awareness among visitors about the importance of respecting artwork and other users. Instead of merely enforcing rules, they can explain the “why” behind certain regulations, fostering greater understanding.

Practical example: Gently explaining that the prohibition of flash photography serves to protect the colors of the artwork can turn a reprimand into a learning moment.

5. Adapting to the Needs of an International Audience

Italian museums attract millions of tourists from all over the world. To meet the needs of an international audience, museum guards can benefit from language courses and intercultural training. This enables them to effectively interact with visitors from diverse cultures and overcome language barriers.

Practical example: A guard who speaks even just a few phrases of English, French, can make a significant difference in a foreign tourist’s experience.

6. Collaborating with Museum Staff

Museum guards can act as a bridge between visitors and other staff members, such as curators or exhibition managers. Reporting specific requests or visitor suggestions can help improve museum management and provide more targeted services.

Positive Examples from Foreign Museums

Foreign museums offer numerous examples of how gallery staff can contribute to enhancing the visitor experience:

  • British Museum, London (UK): “Visitor assistants” not only ensure security but also answer visitors’ questions, offering explanations about the collections and interesting details.
  • Louvre, Paris (France): “Médiateurs culturels” move through the galleries to answer questions and provide insights, making the museum more accessible and engaging.
  • Museum of Modern Art (MoMA), New York (USA): Here, gallery staff are trained to engage in dialogues with visitors, offering a more interactive and welcoming experience.
  • Rijksmuseum, Amsterdam (Netherlands): Staff provide educational support, sharing stories and details about iconic artworks.
  • Prado Museum, Madrid (Spain): With specific training, staff interact with visitors, answering questions and sharing anecdotes about the collections.
  • National Museum of African American History and Culture, Washington D.C. (USA): Staff facilitate discussions on historical and cultural themes, making the visit meaningful and touching.

These examples show how a more proactive and interactive approach by gallery staff can transform a simple visit into an unforgettable experience.

Conclusion

Investing in the training and appreciation of museum guards is a fundamental step in raising the standards of Italian museums. Their ability to combine competence, empathy, and professionalism can transform a simple visit into an unforgettable experience, fostering a deeper connection between the public and cultural heritage. In a country like Italy, where every museum tells a unique story, the role of museum guards is more important than ever.

Silvia Caimi

Silvia Caimi: L’Arte in Movimento

C’è una nuova mostra di cui vorrei parlarvi oggi. Dal 1 di dicembre 2024 sarà possibile ammirare i capolavori di Silvia Caimi, un’artista con molto talento che esporrà le sue opere a Villa dei Leoni a Mira, fino a fine mese. Un’occasione per esplorare nuove concetti dell’arte.

Chi è Silvia Caimi: Nel panorama artistico contemporaneo, Silvia Caimi emerge come una pittrice di talento, capace di catturare l’attenzione con le sue opere vibranti e ricche di emozione. Con una formazione artistica solida, Caimi esplora la pittura ad olio, un medium che le consente di esprimere la sua visione unica del mondo.

La sua visione Artistica: Silvia Caimi si distingue per il suo uso audace del colore e per le composizioni dinamiche che caratterizzano le sue opere. Ogni pennellata sembra raccontare una storia, trasmettendo un senso di movimento e vitalità. Le sue creazioni non sono solo semplici rappresentazioni visive; sono esperienze emotive che coinvolgono lo spettatore, invitandolo a immergersi nel suo universo artistico.

Tecniche e Stili: La pittura ad olio è il mezzo prediletto da Caimi, grazie alla sua versatilità e profondità espressiva. Attraverso questa tecnica, riesce a creare effetti di luce e ombra che danno vita alle sue opere. La pittrice gioca con le texture e i colori, dando forma a paesaggi suggestivi e ritratti evocativi che parlano direttamente al cuore.

Riconoscimenti e Mostre: Silvia Caimi ha partecipato a numerose mostre d’arte, ottenendo riconoscimenti che attestano la sua crescente reputazione nel mondo dell’arte contemporanea. Le sue opere sono state esposte in gallerie prestigiose, contribuendo a farla conoscere a un pubblico sempre più ampio.

Conclusione: Silvia Caimi rappresenta una voce fresca e innovativa nel panorama artistico italiano. La sua capacità di mescolare emozione e tecnica rende ogni sua opera un’esperienza unica. Se sei un appassionato d’arte o semplicemente curioso di scoprire nuovi talenti, ti invito a seguire il percorso artistico di Silvia Caimi e a lasciarti ispirare dalla sua creatività. Ecco perché raccomando a tutti i miei lettori / follower di andare ad ammirare questa sua mostra , a Villa dei Leoni, a Mira.

Per altre informazioni sull’artista, vi invito a seguire il suo sito web: https://www.oilpaintings.it/jump/

Il Sol Levante a Palazzo Mocenigo

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Una nuova mostra proveniente dal Sol Levante si può ammirare nel bellissimo Museo di Palazzo Mocenigo, della Fondazione Musei Civici di Venezia in occasione della Glass Week. Si intitola : “Fiori di Vetro” dell’artista Giapponese Minako Shimonagase, e sarà aperta al pubblico dal 9 settembre fino al 1 di ottobre 2023, tutti i giorni tranne il lunedì dalle 10.00 alle 18.00 (ultima ingresso ore 17.00) e nelle giornata di Venerdì e Sabato dalle 10.00 alle 20.00 (ultimo ingresso ore 19.00)

Minako Shimonagase: l’artista delle perle

Minako Shimonagase è una giovane artista giapponese che crea bellissime opere d’arte utilizzando perle di vetro. I suoi lavori sono caratterizzati da una delicatezza e una raffinatezza che li rendono unici. Shimonagase è nata a Tokyo nel 1995. Ha iniziato a lavorare con le perle di vetro all’età di 12 anni, quando ha partecipato a un corso di arte presso una scuola locale. Da allora, ha perfezionato la sua tecnica e ha iniziato a creare opere d’arte sempre più complesse e affascinanti.

I lavori di Shimonagase sono ispirati alla natura e alla cultura giapponese. Utilizza spesso perle di vetro di diversi colori e dimensioni per creare immagini di fiori, animali e paesaggi. I suoi lavori sono esposti in gallerie d’arte di tutto il mondo e sono stati apprezzati da critici e collezionisti. Nel 2023, Shimonagase ha pubblicato il suo primo libro, “Bead Flowers”, che raccoglie una selezione dei suoi lavori più recenti. Il libro è stato un successo editoriale e ha contribuito a far conoscere l’opera dell’artista a un pubblico più vasto. Nel 2011 fonda la Japan Beaded Flowers Association e assume il ruolo di presidente. Nello stesso anno Minako, aiutata da un centinaio di studenti giapponesi, realizza un enorme albero di ciliegio con tre milioni di perle, in ricordo delle vittime del terremoto di Fukushima e come sostegno alla ricostruzione.

I lavori di Minako Shimonagase

I lavori di Minako Shimonagase sono caratterizzati da una grande delicatezza e raffinatezza. L’artista utilizza perle di vetro di diversi colori e dimensioni per creare immagini di fiori, animali e paesaggi. Le sue opere sono spesso ispirate alla natura e alla cultura giapponese.

Alcuni esempi di lavori di Minako Shimonagase:

“Fiori di perle” è una serie di opere che raffigurano diversi tipi di fiori, tra cui rose, tulipani e ciliegi. Le opere sono realizzate utilizzando perle di vetro di diversi colori e dimensioni. “Animali di perle” è una serie di opere che raffigurano diversi tipi di animali, tra cui gatti, cani e uccelli. Le opere sono realizzate utilizzando perle di vetro di diverse dimensioni. “Paesaggi di perle” è una serie di opere che raffigurano diversi tipi di paesaggi, tra cui montagne, fiumi e foreste. Le opere sono realizzate utilizzando perle di vetro di diverse dimensioni e colori.

Minako Shimonagase è una giovane artista di grande talento che crea bellissime opere d’arte utilizzando perle di vetro. I suoi lavori sono caratterizzati da una delicatezza e una raffinatezza che li rendono unici. Se siete interessati all’arte contemporanea, vi invito a visitare il sito web di Minako Shimonagase o a seguire i suoi canali social per saperne di più sui suoi lavori, e di venire a visitare il stupendo Museo di Palazzo Mocenigo, per vederli !!

https://minakoshimonagase.com

https://www.instagram.com/minako_shimonagase/

Minako Shimonagase: the pearl artist

A new exhibition from the Land of the Rising Sun can be admired in the beautiful Museum of Mocenigo Palace, of the Civic Museums Foundation of Venice on the occasion of glass week. It is titled: “Glass Flowers” by the Japanese artist Minako Shimonagase, and will be open to the public from 9 September until 1 October 2023, every day except Mondays from 10.00 am to 18.00 pm (last entry at 17.00) and on Friday and Saturday from 10.00 am to 8.00 pm (last entry 7.00pm)

Minako Shimonagase is a young Japanese artist who creates beautiful works of art using glass beads. Her works are characterized by a delicacy and refinement that make them unique. Shimonagase was born in Tokyo in 1995. She began working with glass beads at the age of 12, when she took an art class at a local school. Since then, she has perfected her technique and began to create increasingly complex and fascinating works of art.

Shimonagase’s works are inspired by Japanese nature and culture. He often uses glass beads of different colors and sizes to create images of flowers, animals and landscapes. Her works are exhibited in art galleries around the world and have been appreciated by critics and collectors. In 2023, Shimonagase published her first book, “Bead Flowers”, which collects a selection of her most recent works. The book was a publishing success and helped make the artist’s work known to a wider audience. In 2011 she founded the Japan Beaded Flowers Association and assumed the role of president. In the same year Minako, helped by a hundred Japanese students, creates an enormous cherry tree with three million pearls, in remembrance of the victims of the Fukushima earthquake and as support for reconstruction.

The works of Minako Shimonagase

Some examples of Minako Shimonagase’s work:

“Pearl Flowers” is a series of works depicting different types of flowers, including roses, tulips and cherry trees. The works are made using glass beads of different colors and sizes. “Pearl Animals” is a series of works depicting different types of animals, including cats, dogs and birds. The works are made using glass beads of different sizes. “Landscapes of Pearls” is a series of works that depict different types of landscapes, including mountains, rivers and forests. The works are made using glass beads of different sizes and colors.

Minako Shimonagase is a very talented young artist who creates beautiful works of art using glass beads. Her works are characterized by a delicacy and refinement that make them unique. If you are interested in contemporary art, I invite you to visit Minako Shimonagase’s website or follow her social channels to find out more about her works, and to come and visit the wonderful Palazzo Mocenigo Museum to see them!!

https://minakoshimonagase.com

https://www.instagram.com/minako_shimonagase/

Murano ora

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Se io vi dico adesso “Com’è Murano oggi”non è una domanda riguardante la città di Murano, ma è il titolo della mostra che si tiene al Museo del Vetro di Murano. Sono capitato in quell’isola grazie ad un turno inaspettato, quasi a sorpresa. Mi hanno chiesto se volevo andare li, e mi son detto “perché no ?” In fin dei conti, è uno dei musei in cui non avevo ancora lavorato, conosco gente nuova, mi guardo un po attorno, e vedo se c’è qualcosa di cui posso scrivere nel mio blog.

Così è stato, perché la mostra che terminerà il 25 aprile 2017 è veramente bellissima, e vale la pena di visitarla ! Ci sono così tante bellissime opere in vetro, che è quasi impossibile descriverle tutte, ma  vi cito alcune che mi hanno impressionato molto.

Ho visto un’opera chiamata “Dynamei” che mi sembra evocare la forma della doppia elica del DNA, formata da tante sfere in vetro di colore blu, azzurro, gialle, bianche, marroni, e mi chiedo se esse stanno a rappresentare le basi del RNA : adenina, guanina, citosina ed uracile detti anche codoni, la cui la maggior parte codificano gli aminoacidi. Quattro stupende opere di Nordio Massimo fatte a forma di lampadina, che stanno a rappresentare le quattro fasi di luce del giorno / notte, molto interessante !

Un opera di Frare Dario, chiamata “Africa” dove ci sono tre statuette che ricordano la tribù dei Masai, anche se un mio pensiero va alla mostra che si è tenuta un po di tempo al Museo di Storia Naturale sul popolo dei Dogon. Una incredibile opera di Bonaventura Mauro, ci offre la visione del corpo umano quasi trasparente,  formato da un groviglio di “pezzi” di vetro di vario colore, che sembrano una specie di esoscheletro, o che possono anche rappresentare alcune parti del corpo umano quali le vene, i nervi, il percorso sanguigno forse, il tutto è lasciato alla nostra interpretazione.

Un trio di splendide opere a cura di Crepax Paolo di cui due mi sono innamorato subito : “goccia di galassia” anche se non so perché mi ricorda più le immensità dell’oceano, e un’altra  intitolata ” Incontri all’orizzonte”, e anche qui, l’opera mi evoca più l’immagine degli anelli di Saturno, non riesco a spiegarvi il perché …

E ancora e ancora tante, tantissime opere stupefacenti, magnifiche: “le lanterne marine ” di Venini, le due opere di Vianello Mauro intitolate “attendo il pranzo”, quella di Rubino Silvano “online”, l’opera di Zanella Davide, che, anche se la chiamata “Scultura” non si può far a meno di pensare al celebre dipinto “l’urlo” di Edward Munch.

Insomma, una mostra veramente molto interessante, vi invito tutti quanti ad andare a vederla !

Murano Now

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If I tell you  “How Murano today” it’s not a question concerning the city of Murano, but it is the title of the exhibition held at the Museum of Murano glass. I happened to be there  thanks to an unexpected shift, which catch me almost by surprise. My boss asked me if I wanted to go there, and I said “why not?” After all, it is one of the museums in which I had not been working yet, I could know some new people,  looking around a bit, and see if there was anything that I could write in my blog.

So it was, because the shows that will end April 25, 2017 is truly beautiful, and worth a visit! There are so many beautiful works in glass, and is almost impossible to describe them all, but I quote a few that have impressed me a lot.

I saw a work called “Dynamei” which seems to evoke the shape of the double helix of DNA, formed by many spheres in blue glass, blue, yellow, white, brown, and I wondered if they represents the foundation of RNA: adenine, guanine, cytosine and uracil also called codons, which encode most of the amino acids.

Four wonderful works of Massimo Nordio made in the shape of bulb, which are to represent the four phases of the light of day / night, quite interesting!

A work of Frare Dario, called “Africa” where, there are three statues reminiscent of the Masai tribe, although my thoughts went to the exhibition that was held some time ago at the Museum of Natural History about the people of the Dogon.

An incredible work of Bonaventura Mauro, offers a vision of the almost transparent human body, formed by a tangle of “pieces” of different colored glass, which seem a kind of exoskeleton, or which may also represent some parts of the human body such as veins, nerves, blood path perhaps, all is left to our interpretation.

A trio of beautiful works curated by Paolo Crepax two of which I fell in love immediately, “drop of Galaxy” even though I do not know why it reminds me more of the immensity of the ocean, and another entitled “Encounters on the horizon”, and also here, the work evokes me the image of Saturn’s rings, I can not tell you why …

And again and again many, many amazing works, magnificent “marine lanterns” by Venini, the two works of Vianello Mauro entitled “waiting for lunch”, another one by Silvano Rubino “online”, the work of Davide Zanella, which, even if it’s called “Sculpture” you can not help but think of the famous painting “the scream” by Edward Munch.

In short, a very interesting exhibition, I advice you all to  go to see it!

Profumo e vetro..

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Finalmente il destino ha voluto che fossi di turno nel bellissimo Museo di Palazzo Mocenigo. Da pochi giorni mi ero riproposto di andare a vedere la bellissima mostra situata a piano terra intitolata “Dialoghi inediti tra vetro e profumo”. La mia curiosità era stata solleticata, quando avevo visto le foto dell’inaugurazione, postate su facebook nella pagina ufficiale della Fondazione Civici Musei di Venezia.

Le foto erano abbastanza eloquenti, Palazzo Mocenigo, come sempre in passato, presenta al suo pubblico, un’altra strabiliante mostra, legata al tema del profumo, tematica che è già presente nelle sale espositive del piano superiore, solo che questa volta, la fragranza dei profumi è unita ai meravigliosi capolavori eseguiti dai Maestri vetrai di Murano, che hanno prodotto 12 strabilianti pezzi. Si avete capito bene ! 12 Maestri vetrai, 12 designer hanno realizzato questi 12 capolavori in vetro per ospitare 12 tipi di profumi, è assolutamente eccezionale !

Girando tra le bacheche, ho potuto ammirare degli autentichi capolavori: un robot vintage, una pistola in vetro, del periodo intorno al 1700, se non commetto errori, un contenitore tutto nero, intitolato “Dark side”, un altro chiamato bauta. E questo è solo l’inizio !

Su un tavolino rotondo, sono presenti i contenitori di vetro dove contengono le fragranze da poter annusare. Insomma, sono rimasto veramente entusiasto !

In breve, una visita al Palazzo Mocenigo, vale tre volte tanto ! Con un solo biglietto, vi vedete il palazzo, che una volta fù la dimora dei Mocenigo, vi vedete la parte dedicata al costume, la parte dedicata al profumo e in più la mostra, dove potete anche ammirare, i capolavori dei Maestri vetrai ! E se volete, perchè no, dopo che lo avete visto, potete andare a vedere il Museo del vetro a Murano ! Giusto per completare la visita ed espandere la vostra conoscenza.

Un pomeriggio trascorso a Palazzo Mocenigo, è un pomeriggio trascorso bene ! Venite, vi aspettiamo !!

English Version:

Perfumes and Glass

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Finally the fate wanted me to return to the beautiful Museum of Palazzo Mocenigo. A few days ago I was tempted  to go and see the wonderful exhibition located on the ground floor called “unpublished dialogues between glass and perfume.” My curiosity was piqued when I saw the inauguration photos, posted on the official facebook page of the Foundation Civic Museums of Venice.

The photos were quite eloquent, Palazzo Mocenigo, as always in the past, presents to its audience, another mind-blowing shows, related to the theme of the perfume theme, that is already present in the upper floor exhibition halls, only this time, the fragrance of the perfumes is combined with wonderful masterpieces created by Murano glass masters, who produced 12 amazing pieces. Yes you heard me right! 12 glass masters, with 12 designers have made these 12 glass masterpieces to accommodate 12 types of perfumes; it is absolutely outstanding!

Wandering through the glass showcases, I could see the authenticate masterpieces: a robot vintage, a glass gun, from the period around 1700, if I do not make mistakes, an all-black box, entitled “Dark Side”, another called Bauta. And this is only the beginning !

On a small round table, there are glass containers which contain fragrances which  you can smell. In short, I was really thrilled!

Listen to me, a visit to the Palazzo Mocenigo, worth three times as much! With just one ticket, you will see the palace, which once was the home of Mocenigo family, you see the part devoted to the costume, the part dedicated to the perfume plus the exhibition, where you can admire the masterpieces of glass masters! And if you want, why not, after you have seen it, you can go to see the Museum of Glass in Murano! Just to complete the tour and expand your knowledge.

An afternoon spent at Palazzo Mocenigo, is an afternoon well spent! Come, we are waiting !!

Un’uomo coraggioso: Muzio Scevola

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Quest’oggi vi voglio parlare di una vicenda storica, che è stata rappresentata in molti dipinti, e che il Museo di Cà Rezzonico possiede, non un sol quadro, ma due ! Ebbene si, al Portego del secondo piano, possiamo ammirare il quadro “Muzio Scevola dinanzi a Porsenna ” di Giovanni Antonio Pellegrini, e al terzo piano, nella pinacoteca di Egidio Martini, possiamo ammirare il quadro Muzio Scevola davanti a Porsenna” di Bonifazio de’ Pitati.

La foto presente in quest’articolo, non rappresenta i due quadri menzionati. Quello presente al secondo piano, è molto grande, rispetto a quello del terzo, e si può vedere ogni minimo dettaglio della scena. Ma qual’è la storia di Muzio Scevola ?

Si racconta che nel 508 a.C., durante l’assedio di Roma da parte degli Etruschi guidati da Porsenna, in un momento in cui nella città cominciavano a scarseggiare i viveri, un giovane aristocratico romano, Muzio Cordo, presentò al Senato l’idea di uccidere il comandante etrusco. Non appena ottenne il consenso, si infiltrò nelle linee nemiche, grazie anche al fatto che egli era di origine e lingua etrusca, e armato di un solo pugnale, raggiunse l’accampamento di Porsenna, che stava distribuendo la paga ai soldati. Muzio attese che il suo bersaglio rimanesse senza difese e quindi lo pugnalò.

Ma sbagliò persona: aveva infatti assassinato lo scriba del lucumone etrusco.

Catturato dalle guardie del comandante, e portato al cospetto di Porsenna, il giovane romano non esitò a dire: «Volevo uccidere te. La mia mano ha sbagliato e ora la punisco per questo imperdonabile errore». Così mise la sua mano destra in un braciere dove ardeva il fuoco dei sacrifici e non la tolse fino a che non fu consumata del tutto. Da quel giorno il coraggioso nobile romano avrebbe assunto il nome di “Muzio Scevola” (Muzio il mancino).

Porsenna rimase così impressionato da questo coraggioso gesto che decise di liberare il giovane.

Muzio, allora, astutamente disse: «Per ringraziarti della tua clemenza, voglio rivelarti che trecento giovani nobili romani hanno giurato di ucciderti. Il destino ha stabilito che io fossi il primo e ora sono qui innanzi a te perché ho fallito. Ma prima o poi qualcuno degli altri duecentonovantanove riuscirà nell’intento».

Sempre secondo la leggenda, successivamente Porsenna prese la decisione di intavolare trattative di pace con i Romani, colpito positivamente dal loro valore.

Come dicevo, il quadro presente al secondo piano, del Giovanni Antonio Pellegrini, è molto più grande, per cui si possono godere, tutti i dettagli: il coraggio, il valore di Muzio Scevola, Porsenna che rimane visibilmente colpito, sembra quasi che parli e chiede al giovane di fermarsi prima che sia troppo tardi. Confesso che mi piace più questo quadro rispetto a quello del terzo piano, forse perché le dimensioni, mi permettono di cogliere tutte le emozioni della scena.

Vi invito a contemplarli tutti e due, e notare le differenze. Dove ? Ma a Cà Rezzonico, a Venezia ! Il Museo è chiuso il martedi, altrimenti siamo aperti tutti i giorni, domeniche comprese dalle 10.00 fino alle 18.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)

Vi aspettiamo !!!!!!!!!!

English Version

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Today I want to talk about the historical event, which was represented in many paintings, and that the Ca ‘Rezzonico Museum possesses, not one picture, but two! Yes, on the Portego of the second floor, we can admire the painting “Muzio Scaevola before Porsenna” by Giovanni Antonio Pellegrini, and on the third floor in the art gallery of Egidio Martini, we can admire the painting Muzio Scaevola before Porsenna “by Boniface de ‘ Pitati.

The pictures above in this article it’s not the one present in the museum. The one I am talking about, is  on the second floor; it’s very large compared to the one on the third floor, and you can see every detail of the scene. But what is the story of Muzio Scevola?

It is said that in 508 BC, during the siege of Rome by the Etruscan led by Porsenna, right at a time when the city began to feel the effects of lack of food; a young Roman aristocrat, Muzio Cordo, presented to the Senate the idea of killing Etruscan commander. As soon as he obtained the consent, he infiltrated into enemy lines, thanks to the fact that he was Etruscan of origin and he knew the Etruscan language. Armed with a single dagger, he reached the camp of Porsenna, who was distributing the pay to the soldiers. Muzio waited for his target remain alone,  defenseless and then stabbed him.

But he chose the wrong target! He had murdered the scribe of the Etruscan Lucumone, not Porsenna himself !

Captured by the guards of the commander, and brought before Porsenna, the young Roman did not hesitate to say: “I wanted to kill you. My hand has made the mistake and now I punish it for this unforgivable mistake. ” So he put his right hand in a brazier where the fire was burning,  and left it there until it was consumed entirely. Since that day, the brave Roman nobleman would assume the name of “Muzio Scevola” (Muzio the left-handed).

Porsenna was so impressed by this brave gesture that decided to free the young man.

Muzio, then, slyly said, “To thank you for your mercy, I want to reveal to you that three hundred young Roman nobles have sworn to kill you. The fate decided that I was the first and now I am here before you, because I failed. But sooner or later someone of the other two hundred ninety-nine will succeed. “

Also according to legend, after that Porsena made the decision to enter into peace negotiations with the Romans, impressed by their value.

As I said, the picture  on the second floor by Giovanni Antonio Pellegrini, is much larger, so you can enjoy all the details: the courage, the value of Muzio Scaevola, Porsenna that remains visibly impressed, it seems that he speaks and He asks the young man to stop before it is too late. I confess that I like more this painting than the other one on the third floor, maybe because the size, allow me to capture all the excitement of the scene.

I invite you to contemplate them both, and note the differences. Where ? But at Ca Rezzonico in Venice! The Museum is closed on Tuesdays, otherwise we are open every day, including Sundays from 10.00 until 18.00 (ticket office closes one hour earlier)

We are waiting for you with open arms !!!!!!!!!!

 

L’era delle Porcellane

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Finalmente nel bellissimo Museo di Cà Rezzonico è presente la mostra sulle porcellane di Geminiano Cozzi. E’ cominciata giusto il 19 marzo e finirà il 12 luglio. La mostra è stupenda, ed è collocata solo al primo piano, per essesere più specifici nelle “sale dell’allegoria nuziale”, “sala dei pastelli”, “sala del trono”, “Portego”, e nella “biblioteca”. Tuttavia, urge una precisazione, perché, sebbene la mostra come ho detto è collocata al primo piano, al secondo, nella “sala del Clavicemballo”, nelle vetrine, sono disposte altri modelli di ceramiche, non di Cozzi, ma di altri artisti, che erano già presenti all’interno del museo, alcuni sono stati spostati proprio qui, per fare spazio all’elevato numero di pezzi presenti in questa bellissima mostra.
L’arte delle porcellane è arrivata a noi dalla Cina, infatti per molto tempo, fu tenuto segreto dalle manifatture cinesi, e fece il suo ingresso in Europa nel secondo decennio del 18° secolo. I protagonisti principali della storia delle porcellane in Italia furono Giovanni Vezzi, che nel 1720 ha cominciato la sua produzione, il mercante Sassone Hewelcke, che nel 1757, scappò da Meissen per via della guerra dei sette anni. Geminiano Cozzi, il protagonista assoluto di questa mostra, e Giovanni Battista Antonibon.
Il periodo storico va collocato durante il rinascimento e l’illuminismo francese, questo perché il nuovo menù alimentare introdotto dai francesi, prevedeva durante il pranzo, molte portate di piccole porzioni, per cui, ecco che si va a creare nuovi tipi di oggetti che accompagno i principali pasti.
L’illuminismo è passato alla storia come il periodo dei lumi, dove negli affollati caffè si passavano ore a discutere su ogni argomento, basati sulla ragione, sul confronto, sullo scambio di idee. Ecco che tazze, tazzine, piattini, teiere,ect fanno la comparsa sulle tavole, ma anche sui tavoli, tavolini di questi luoghi. La passione per le bevande quali la cioccolata ad esempio, fu un’altro motivo per cui si ebbe un’incremento nella produzione delle ceramiche, oltre al fatto che esse erano veramente oggetto di prestigio, e che, per ogni personaggio di alto rango, rappresentava qualcosa da possedere assolutamente.
Geminiano Cozzi è nato a Modena il 7 febbraio del 1728, si trasferisce a Venezia, e nel 1759 egli possedeva una fabbrica che lavorava al corallo, probabilmente fu grazie ad essa che fu in grado di investire nell’impresa del mercante Sassone Hewelcke, ma poco tempo dopo, la società fallisce, costringendo il mercante Sassone a ritornare nel suo paese d’origine. Cozzi invece continua per la sua strada delle manifatture di porcellana, per conto suo, e nel 1765 chiede ai “5 savi della mercanzia” un’organo istituito dal senato veneziano intorno al 1507, che si occupava dei vari aspetti del commercio, l’esenzione dei dazi doganali e la sovvenzione da parte dello stato per la sua attività.
La sua attività continua tranquillamente, salvo casi di liti con gli Antonibon, dove si accusavano di tutto, dallo spionaggio, sabotaggio, alla concorrenza sleale. Geminiano Cozzi morì più o meno tra il 1797 e il 1798.
Una volta entrati all’interno del Museo di Cà Rezzonico, dopo la “sala da ballo”, si giunge nella “sala dell’allegoria nuziale” dove potete ammirare stupendi capolavori, ed apprendere le nozioni storiche del personaggio principale della mostra e delle porcellane.
Nella sala dei pastelli, insieme ai bellissimi capolavori di Rosalba Carriera, potrete vedere nelle vetrinette, delle bellissime statuine, che rappresentano personaggi, quali: contadini, artigiani, o maschere delle commedie dell’arte, di piccole dimensioni. Sono molti belli da guardare, molto ben dettagliati. Addirittura potrete vedere una serie di statuine di nani, alcuni ripresi in posizione scherzose, o di prese in giro, alcune in pose erotiche, tutte che rappresentano i vari stati dell’animo umano: le sue gioie, le sue debolezze ect.
Nella stupenda sala del trono, potete ammirare una tavola imbandita ! La tavola è apparecchiata sopra una bellissima tovaglia in merletto di Burano del 18° secolo, ci sono piatti da portata,zuppiere, piatti di servizio tondi, ovali, raviere.. E’ tutto bellissimo !! Mancano le posate è vero, ma dovete sapere che all’epoca, ai banchetti, gli ospiti si portavano da casa le loro posate, contenute in specifici astucci.
E finalmente si giunge al Portego ! Al suo interno ci sono 12 vetrine con dentro di tutto: dalle stupende statuine cinesi che vengono rappresentate come nel lontano Catai, ai magnifici oggetti creati per degustare le bevande esotiche come la cioccolata, quindi il porta tè, le cafettiere, le zuccheriere, le teiere ect. In particolare, mi voglio soffermare su una vetrina in particolare che mi ha colpito molto, dove si possono vedere alcuni idoli orientali, simili al Budda, denominati “i sette Pagò” Anche qui le statuine vengono rappresentano come delle caricature, delle parodie, come ad esempio la divinità Pu-Tai, simbolo della felicità, della vita spensierata e dei piaceri…
Passato il Portego, si giunge alla fine del percorso, dove si possono ammirare nelle vetrine il bellissimo vasellame creato con il decoro Imari, nella città di Arita. La mostra comprende più di 600 pezzi, e non riesco ad illustrare in questa sede, tutte i singoli pezzi. Ma vi invito a venire nel Museo di Cà Rezzonico per scoprirli voi stessi ! Dopo di che, potete salire al secondo piano, per ammirare gli altri capolavori, presenti nella sala del clavicembalo, per ammirare, studiare, comparare gli altri pezzi già esistenti,che appartegono al giro “naturale” del Museo.

English Version

The era of the Porcelains

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Finally, in the beautiful Museum of Ca ‘Rezzonico there is an exhibition on Geminiano Cozzi porcelain. It ‘just started on March 19 and will end on July 12. The exhibition is wonderful, and is placed only on the first floor, to be more specific in the “allegory rooms Wedding”, “pastels room”, “throne room”, “Portego”, and “library”. However, we need clarification, because, although the show as I said is located on the first floor, on the second in the “hall of Clavicemballo”, there are in the showcases, other ceramic models, not by Cozzi, but by other artists, porcelains which were already present in the museum, some have been moved here, to make room for the high number of pieces in this beautiful exhibition.
The art of porcelain came to us from China, in fact, for a long time, was kept secret by the Chinese manufactures, and made his way in Europe in the second decade of the 18th century. The main protagonists of the history of porcelain in Italy were Giovanni Vezzi, which in 1720 began its production, the merchant Saxon Hewelcke, that in 1757, escaped from Meissen because of the Seven Years’ War. Geminiano Cozzi, the protagonist of this exhibition, and Giovanni Battista Antonibon.
The historical period must be placed during the Renaissance and the French Enlightenment, this, because the new food menu introduced by the French, provided during lunch, several courses of small portions, so, here you go to create new types of objects that accompany main meals.
The Enlightenment is known to history as the period of Enlightenment, where the people crowded the cafes spending hours discussing each topic, based on reason, on the comparison, the exchange of ideas. Here mugs, cups, saucers, teapots, ect make their appearance on the tables, but also on the tables, of these cafes. The passion for beverages such as chocolate, for example, was another reason why they increase the production of potteries, besides the fact that they were truly prestigious object, and that, for each character of high rank, they represented something to possess absolutely.
Geminiano Cozzi was born in Modena on February 7, 1728, he moved to Venice, and in 1759 he owned a factory that worked at the coral, probably it was thanks to it that he was able to invest in the enterprise of the Saxon merchant Hewelcke, but little time later, the company goes bankrupt, forcing the merchant Saxon to return to his country of origin. Cozzi instead continues on his way of porcelain factories, on his own, and in 1765 asked the “five wise men of merchandise” an organ established by the Venetian senate around 1507, which was in charge of the various aspects of trade, the exemption of customs duties and subsidies from the state for its activities.
His business quietly continues, except in cases of disputes with Antonibon, where he accused him of everything from espionage, sabotage, unfair competition. Geminiano Cozzi died more or less between 1797 and 1798.
Once inside the Museum of Cà Rezzonico, after the “ballroom”, we reach the “allegory wedding hall” where you can see amazing masterpieces and learn the historical notions of the main character of the show and his porcelain.
In the room of pastels, along with beautiful masterpieces by Rosalba Carriera, you will see in glass cases, some beautiful statues, representing figures, such as farmers, craftsmen, or masks of art comedies. Many are beautiful to look at, very well detailed. Even you will see a series of statues of dwarfs, some taken in jest position, or mockery, some in erotic poses, all of which represent the various states of the human soul: their joys, their weaknesses ect.
In the beautiful throne room, you can see a table spread! The table is set on a beautiful tablecloth of Burano lace of the 18th century, there are platters, tureens, serving dishes round, oval, raviere .. It ‘s all beautiful !! Missing cutlery is true, but you should know that at that time, at banquets, the guests were brought from home their cutlery, contained in specific cases.
And finally we come to the Portego! Inside there are 12 showcases with everything in it: from the beautiful Chinese figurines that are represented as in the distant Cathay, to the magnificent objects created to taste exotic drinks like chocolate, so the door tea, the cafettiere, the sugar bowls, teapots ect. In particular, I want to dwell on one particular showcase that has impressed me a lot, where you can see some oriental idols, like the Buddha, known as “the seven Pagò” figurines Here are represented as caricatures, parodies, such as the Pu-Tai divinity, symbol of happiness, the carefree life and the pleasures …
Past the Portego, you reach the end of the path, where you can admire the beautiful pottery in the windows created with Imari decoration, in the town of Arita. The exhibition includes more than 600 pieces, and I can not explain here, all the individual pieces. But I invite you to come to the Museum of Ca ‘Rezzonico to discover them yourself! After that, you can go up to the second floor, to see the other masterpieces, present in the hall of the harpsichord, to admire, study, comparing the other existing pieces, which belong to the “natural” tour of the Museum.

 

Carnevale a Venezia

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Quale grossa opportunità voi avete se venite a Venezia per il carnevale. In qualunque momento, voi potete venire in questa città come semplice turista, ma quando mai vi capita di farlo nel periodo di Carnevale? Avete la possibilità di noleggiare un vestito, magari uno del settecento, e girare per la città ! Avrete così la possibilità di tornare per un breve periodo indietro nel tempo ! Non è fantastico !

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Io vi consiglierei poi, una volta noleggiato il vestito di andare nei Musei di Palazzo Ducale, Cà Rezzonico, Casa Goldoni, Palazzo Mocenigo, Cà Pesaro, dove potrete farvi delle foto negli ambienti che ricordano il passato !

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Carnival in Venice

What great opportunity you have if you come to Venice for the carnival. At any time, you can come to this city as a simple tourist, but when ever you happen to do during Carnival? You can rent a dress, maybe one of the eighteenth century, and going around the city! It will be for you, like to go back in time, even if for a short while ! Isn’t it fantastic !

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I would advise you, when you rent a dress, to go to the Doge’s Palace, Ca’Rezzonico Museum, Carlo Goldoni’s House, Mocenigo Palace, Ca’ Pesaro Museum, where you can make pictures of yourself  in the environments that recall the past !

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Omaggio a Ferruccio Mestrovich

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Entrata alla Collezione Ferruccio Mestrovich

Grandi tesori si possono ammirare nel museo di Cà Rezzonico a Venezia. La visita comprende due ali del palazzo, pieno di stupefacenti meraviglie. Da una parte, appena entrati  dalla calle, proveniente da campo S. Barnaba, troviamo l’incredibile scalone, che ci porta a visitare i 3 magnifici piani, dove possiamo trovare ogni cosa: quadri, affreschi, collezioni di porcellane e quant’altro. Ma è l’altra parte, quella che troviamo scendendo le scale, alla fine della visita dei tre piani, quando raggiungiamo il piano terra, e ci troviamo di fronte il mezzanino; ala che ospita la collezione di Ferruccio Mestrovich.

Ebbene, il mezzanino fu la casa dove visse Robert Wiedeman Barrett Browning. Figlio di Robert Browning e Elisabeth Barrett, egli comprò e restaurò il Palazzo, grazie anche al fatto che sposò Fannie Coddington, una agiata ereditiera americana, il cui padre, era un facoltoso mercante.

Ferruccio Mestrovich, amante della pittura, restauratore per passione, ha donato nel 2010 alla città di Venezia le sue 29 tele che spaziano dal 500 al 700, alla sola condizione che fossero esposti proprio nell’ala del mezzanino Browning del Museo del settecento Veneziano. E’ grazie a persone come lui, che la gente può ammirare simili capolavori.

Le sale del Mezzanino sono poche, ma ospitano opere importanti quali: “Cristo benedicente”  di “Benedetto Diana”, “Angelo  annunciante e Vergine  annunciata” di “Benedetto Carpaccio”, “Sacra Conversazione” di “Bonifaccio de’ Pitati, due stupende tele di “Jacopo Tintoretto”, I ritratti di due splendide Dame, ad opera di “Jacopo Amigoni”, un’opera del grande Maestro “Allessandro Longhi” e successivamente, una di “Francesco Guardi”.

Sembra incredibile, che in così poche sale, sono appese le opere dei più grandi maestri della pittura, Ferruccio Mestrovich, era veramente un esperto conoscitore, e collezionista. Molte sono le tele a temi religiosi, forse perché erano da lui preferiti, ma si può sicuramente affermare che la sua era una collezione di grande valore dal punto di vista pittorico.

Per quanto mi riguarda, mi sono soffermato spesso ad ammirare le due Dame, i ritratti di Jacopo Amigoni, così veri, così reali, pieno di dettagli specie negli abiti da loro indossati, negli sguardi.. Chi erano costoro ? Confesso che me lo sono chiesto parecchie volte, affascinato da questi personaggi, le ho ammirate per ore. Secondo me, sono le migliori tele qui esposte.

Così rapito da tali capolavori, che quasi mi dimentico, dell’unico oggetto esposto, che non sia un quadro o un affresco ma un Tavoliere per il “Gioco reale”. In fin dei conti, a Venezia come altre città, c’era il gioco d’azzardo: giochi con a carte, o con i dadi: quali ad esempio: “la bassetta”, “il faraone”, “il trenta e quaranta” e  tanti altri.

Questo gioco da tavolo, per le sue regole, ricorda quasi la classica roulette: Si faceva la puntata su numeri singoli ma anche sui gruppi pari e dispari, sulle file e sulle colonne. Esso, era una specie di tavoliere, o dipinto su tavola, o su tela; era comodo da portar via, perché si arrotolava. Era una specie di scacchiera, con 90 caselle numerate, e una figura in ciascuna di essa: stemmi nobiliari, animali, fiori ect. Ai lati delle caselle, c’erano due colonne, una a destra e una a sinistra con su scritto: “Dentro – Paro – Disparo – Fuori”.

Se passate da queste parti, venite, entrate, passate il tempo tra queste mure, ammirate i suoi capolavori, entrerete nella mente di questo grande personaggio: “Ferruccio Mestrovich”, potrete comprendere la sua sensibilità, il suo gusto dell’arte, la sua attenta selezione delle opere, la sua pazienza. Questa collezione, è un tributo di una persona eccezionale, una persona che amava molto Venezia, che non ha solo donato la collezione, ma anche parte della sua anima.

English Version:

Tribute to Ferruccio Mestrovich

Great treasures can be admired in the museum of Ca ‘Rezzonico in Venice. The visit includes two wings of the building, full of amazing wonders. On the one hand, as you enter from the street, from the St. Barnaba’s square, we find the amazing staircase, which takes us to the magnificent three floors, where we can find everything: paintings, frescoes, collections of porcelain and more. But it is the other wing, that we find down the stairs at the end of the visit of the three floors, when we reach the ground floor, and we face the mezzanine; wing that houses the collection of Ferruccio Mestrovich.

Well, the mezzanine was the former home of Robert Wiedeman Barrett Browning. Son of Robert Browning and Elizabeth Barrett, he bought and restored the building, thanks to the fact that he married Fannie Coddington, a wealthy American heiress, whose father was a wealthy merchant.

Ferruccio Mestrovich, lover of painting, restorer for passion, donated in 2010 to the city of Venice its 29 paintings ranging from 500 to 700, on the sole condition that they were exposed on the wing of the mezzanine Browning of the Venice’s Museum of the eighteenth century . it’s because of people like him, people can admire such masterpieces.

The rooms on the Mezzanine are few, but inside you can find  the  most important works such as: “Cristo benedicente” by Benedetto Diana, “Angelo  annunciante e Vergine  annunciata” by “Benedetto Carpaccio”, “Sacra Conversazione” by “Bonifaccio de’ Pitati, two wonderful paintings by Jacopo Tintoretto, portraits of two beautiful Dame, the work by Jacopo Amigoni, a work of the great master Allessandro Longhi and then, of  Francesco Guardi.

It seems incredible that so few rooms, hang the works of the great masters of painting, Ferruccio Mestrovich, he was truly an expert and collector. There are many paintings on religious themes, perhaps because they were his favorite, but you can definitely say that his was a collection of great value in terms of painting.

As for me, I paused often to admire the two Dame, the portraits of Jacopo Amigoni, so real, so full of details especially in the clothes worn by them, in the eyes .. Who were they? I confess that I have asked several times this question, fascinated by these people, I have admired them for hours. In my opinion, these are the best paintings exhibited here.

So charmed by these masterpieces, that I almost forgot, the only object on display, which isn’t a painting or a fresco but a Table game  “The Real Play”. After all, in cities like Venice, like many others there was gambling at the time: games in which you participated, with cards, or with dices: such as: “basset”, “Pharaoh”, “the thirty and forty “and many others.

This board game, for its rules, remembers almost the classic roulette: It was a bet on individual numbers but also on odds and evens, and on rows and columns. It was a kind of game board, or painting on wood or canvas; it was convenient to take-out because you could roll it up. It was a kind of chessboard, with 90 numbered boxes, and a figure in each of them: coats of arms, animals, flowers ect. On the sides of the boxes, there were two columns, one right and one left with the words: “Inside – Paro – Disparo – Out”.

If you pass here, come, pass the time between these walls, admiring his masterpieces, you will enter the mind of this great man: “Ferruccio Mestrovich”, you can understand his feelings, his taste for art, his careful selection of the works, his patience. This collection is a tribute to a great person, a person who loved Venice so much, who has not only donated his collection, but also part of his soul.