Dalla Teoria del Caos al Tacco 12: Gli Studenti che Hanno (Ri)Disegnato il Futuro della Moda.

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Che tu sia un appassionato di moda, un inguaribile sognatore o semplicemente alla ricerca di un’ispirazione che ti faccia guardare avanti, preparati a saltare il presente.

Dimentica il Presente: Le Scarpe del Futuro Sono a Venezia! 🚀

Vi porto in un luogo dove la storia e l’avanguardia si fondono in modo spettacolare. A Palazzo Mocenigo, la splendida sede del Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume a Venezia, è in corso una mostra che ti lascerà a bocca aperta: “QUANTUM STEP: Skip the present”. Ma attenzione, non si tratta della solita esposizione! Questa è un’esplosione di creatività, una vera e propria visione firmata dai talentuosissimi studenti del Politecnico Calzaturiero di Vigonza, nata dalla preziosa collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia. Siamo al piano terra, pronti a immergerci nel futuro del fashion.


La Nuova Geometria del Desiderio

Il tema? Niente di meno che il futuro della calzatura. Questi ragazzi non hanno semplicemente disegnato scarpe; hanno esplorato concetti astratti—dall’Intelligenza Artificiale alla Teoria del Caos (il celebre Butterfly Effect), dallo Spazio profondo al dinamismo urbano. Le loro creazioni sono il risultato di una ricerca appassionata su materiali, forme e tecnologie che non temono di osare. E il risultato? Calzature che sono pura visione. Pensate a stivali ispirati all’eleganza aerodinamica delle concept car come le Artemisia, o sandali che sembrano usciti da un’epopea spaziale come Future in the Space, con borchie che rievocano bulloni da astronauta. C’è chi ha trasformato il caos in opportunità con ZAPHYRA e chi ha abbracciato la trasparenza come dichiarazione di verità con UNCAGED 22, dimostrando che la vulnerabilità è una forma di forza. Queste scarpe non sono solo accessori; sono manifesti che urlano coraggio, innovazione e consapevolezza.


Oltre la Moda: Un Oggetto che Cattura lo Sguardo

E fidatevi, l’esposizione è la parte che ti rapisce di più. Queste scarpe di “QUANTUM STEP” non sono solo prototipi, sono oggetti del desiderio puro, quelli che devi avere. Se le indossi (un giorno, incrociamo le dita!), saranno la tua armatura, il passo consapevole verso una te futura, più audace e senza filtri. Sono il tuo Quantum Step personale verso una vita nuova, piena di carica. Ma la cosa bella è che affascinano tutti, anche chi le guarda e basta. Le linee aggressive, i volumi inaspettati, quell’aria da ingegneria futuristica… esercitano un fascino pazzesco, un magnetismo che ti costringe a fermarti. Sono piccole opere d’arte che stimolano l’immaginazione e diventano subito il punto focale, icone di stile e potere che catturano lo sguardo di chiunque, uomo o donna che sia.

Vivi il Futuro, Adesso!

L’emozione e l’artigianalità che traspaiono da ogni prototipo sono palpabili. Questi giovani designer ci ricordano che il futuro non è qualcosa che subiamo, ma che costruiamo con ogni nostra scelta, con ogni passo (come recita il concept del BUTTERFLY EFFECT: Every step is a choice. Every choice creates the future.). Non perdere l’occasione di visitare questa incredibile mostra a Palazzo Mocenigo. È un viaggio entusiasmante, un’iniezione di fiducia nel talento italiano e uno sguardo privilegiato su cosa potremmo indossare domani. Prenditi il tuo momento, salta il presente e fai il tuo Quantum Step nel futuro della moda! Vieni a Palazzo Mocenigo !!


From Chaos Theory to the Stiletto Heel: The Students Who Have (Re)Designed the Future of Fashion.

Forget the Present: The Shoes of the Future are in Venice! 🚀

Whether you are a fashion enthusiast, an incurable dreamer, or simply looking for inspiration that makes you look ahead, get ready to skip the present. I’m taking you to a place where history and the avant-garde merge in a spectacular way. At Palazzo Mocenigo, the splendid home of the Centre for the Study of the History of Textiles and Costume in Venice, an exhibition is taking place that will leave you speechless: “QUANTUM STEP: Skip the present”. But be warned, this is not just any exhibition! This is an explosion of creativity, a true vision signed by the highly talented students of the Politecnico Calzaturiero di Vigonza, born from the valuable collaboration with the Fondazione Musei Civici di Venezia. We are on the ground floor, ready to immerse ourselves in the future of fashion.


The New Geometry of Desire

The theme? Nothing less than the future of footwear. These young people haven’t just designed shoes; they have explored abstract concepts—from Artificial Intelligence to the Theory of Chaos (the famous Butterfly Effect), from deep Space to urban dynamism. Their creations are the result of passionate research into materials, shapes, and technologies that are not afraid to dare. And the result? Footwear that is pure vision. Think of boots inspired by the aerodynamic elegance of concept cars like Artemisia, or sandals that look like they came out of a space epic like Future in the Space, with studs recalling astronaut bolts. Some have transformed chaos into opportunity with ZAPHYRA, and others have embraced transparency as a declaration of truth with UNCAGED 22, proving that vulnerability is a form of strength. These shoes are not just accessories; they are manifestos that shout courage, innovation, and consciousness.


Beyond Fashion: An Object That Captures the Eye

And trust me, the exhibition is the part that completely captures you. These “QUANTUM STEP” shoes aren’t just prototypes; they are pure objects of desire, the kind you have to own. If you wear them (one day, fingers crossed!), they will be your armour, the conscious step towards a future you—bolder and without filters. They are your personal Quantum Step toward a new, charged-up life. But the cool thing is they mesmerize everyone, even those who just look. The aggressive lines, the unexpected volumes, that air of futuristic engineering… they exert an amazing pull, a magnetism that forces you to stop. They are small works of art that stimulate the imagination and instantly become the focal point, icons of style and power that capture the gaze of everyone, man or woman alike.


Live the Future, Now!

The emotion and craftsmanship that shine through in every prototype are palpable. These young designers remind us that the future is not something we endure, but something we build with our every choice, with every step (as the concept of the BUTTERFLY EFFECT states: Every step is a choice. Every choice creates the future.). Don’t miss the chance to visit this incredible exhibition at Palazzo Mocenigo. It is an exciting journey, an injection of confidence in Italian talent, and a privileged glimpse into what we might be wearing tomorrow. Take your moment, skip the present, and take your own Quantum Step into the future of fashion! Come to visit Mocenigo Palace !!

Stop alle Tastiere! Il Museo Correr Riaccende la Magia Della Scrittura a Mano

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Amici, fermi tutti! C’è una mostra a Venezia che, credetemi, dovete assolutamente segnarvi in agenda. Se anche voi, come me, passate le giornate a fare tap-tap-tap sulla tastiera, relegando la penna a mero strumento per firmare ricevute o scarabocchiare la lista della spesa, preparatevi a riscoprire una magia che pensavamo perduta. Parlo di “CARATTERI. Calligrafia e tipografia: Corea del Sud e Stati Uniti” al magnifico Museo Correr, un appuntamento che non è solo un evento culturale, ma una vera e propria dichiarazione d’amore per il segno scritto a mano.

La Malattia della Dattilografia

Diciamocelo chiaramente: in un mondo dominato da WhatsApp, dalle email fredde e dai font standardizzati, la nostra calligrafia è diventata un lontano, quasi imbarazzante, ricordo. La “bella scrittura” è un concetto da museo. E chi si ricorda dei grafologi? Una volta, quegli esperti potevano svelarti l’anima, le paure e i talenti di una persona semplicemente guardando come tracciava una “g” o incrociava una “t”. Il tratto era il carattere. Oggi, chi siamo lo decide un emoji o l’algoritmo del correttore automatico. Abbiamo perso un pezzo fondamentale della nostra identità, l’espressione più intima e umana: il segno che lasciamo sul mondo.

“CARATTERI”: Quando la Scrittura Diventa Arte, Gesto e Meditazione

Ed è qui che l’esposizione al Correr ci risveglia! Fino all’11 gennaio 2026, la mostra ci sbatte in faccia la potenza e la bellezza del “carattere”, inteso sia come lettera che come personalità. Il cuore dell’esposizione è un dialogo sorprendente e affascinante tra due mondi solo apparentemente distanti: l’alfabeto coreano Hangeul e il nostro alfabeto latino. Pensateci: gli artisti coreani Kim Doo Kyung e Kang Byung-In non scrivono, dipingono l’Hangeul, trasformandolo in un gesto quasi spirituale, meditativo, dove vocali e consonanti diventano veicoli di emozioni e concetti cosmologici. Non è solo scrittura; è mente, respiro e arte in un unico segno. Dall’altra parte, il mondo occidentale è rappresentato da due maestri: Thomas Ingmire, che rinnova la nostra tradizione calligrafica esplorando il dialogo tra poesia e forma grafica, e l’esplosivo Amos Paul Kennedy jr., che usa la forza d’impatto della tipografia per lanciare messaggi sociali incisivi, trasformando la parola stampata in uno strumento collettivo di lotta per i diritti civili.

Un Ponte tra il Rinascimento e il Digitale

La cosa più incredibile è il confronto storico: la mostra mette a confronto questi artisti contemporanei con antichi documenti della Biblioteca del Museo, stabilendo un ponte tra il moderno Hangeul (sviluppato nel XV secolo per rendere la scrittura accessibile a tutti) e la nostra scrittura umanistica del Rinascimento, nata da precisi intenti culturali. È un viaggio che ci fa riflettere: dal monaco che tracciava la sua fede sulla pergamena, all’artista coreano che pratica la calligrafia come meditazione, fino a noi che, con un gesto del pollice, mandiamo un messaggio istantaneo. “CARATTERI” ci ricorda che, prima di essere un messaggio spedito, la parola è un gesto. È un’impronta unica, irripetibile. È l’ultima vera, bellissima, irrinunciabile traccia della nostra umanità. Se vi trovate a Venezia, fatevi un favore: andate al Museo Correr, entrate nella Sala delle Quattro Porte e lasciatevi travolgere da questa ode al segno. Magari, quando uscirete, avrete di nuovo voglia di prendere in mano una penna vera e di scrivere, anche solo una riga, ma con l’anima.

Dettagli Utili

  • Cosa: “CARATTERI. Calligrafia e tipografia: Corea del Sud e Stati Uniti”
  • Dove: Museo Correr, Sala delle Quattro Porte, Venezia
  • Quando: Dall’8 novembre 2025 all’11 gennaio 2026

Stop the Keyboards! The Correr Museum Reawakens the Magic of Handwriting

✍️ The Lost Art of the Line: Why the “CHARACTERS” Exhibition at Museo Correr is a Must-See

Friends, stop what you’re doing! There is an exhibition in Venice that, believe me, you absolutely must pencil into your schedule. If you, like me, spend your days tap-tap-tapping on a keyboard, relegating the pen to a mere tool for signing receipts or scribbling a grocery list, get ready to rediscover a magic we thought was lost. I’m talking about “CHARACTERS (CARATTERI). Calligraphy and Typography: South Korea and the United States” at the magnificent Museo Correr. This is not just a cultural event; it’s a genuine declaration of love for the handwritten mark.

The Typing Epidemic

Let’s be honest: in a world dominated by WhatsApp, cold emails, and standardized fonts, our handwriting has become a distant, almost embarrassing, memory. “Beautiful script” is a museum concept. And who even remembers graphologists? Those experts once claimed they could reveal a person’s soul, fears, and talents simply by looking at how they traced a “g” or crossed a “t.” The stroke was the character. Today, who we are is decided by an emoji or the algorithm of the spell checker. We have lost a fundamental piece of our identity, the most intimate and human expression: the mark we leave on the world.

“CHARACTERS”: When Writing Becomes Art, Gesture, and Meditation

And this is where the Correr exhibition wakes us up! Running until January 11, 2026, the show highlights the power and beauty of the “character,” understood both as a letter and as personality. The heart of the exhibition is a surprising and fascinating dialogue between two seemingly distant worlds: the Korean alphabet Hangeul and our Latin alphabet. Think about it: Korean artists Kim Doo Kyung and Kang Byung-In don’t just write—they paint Hangeul, transforming it into an almost spiritual, meditative gesture, where vowels and consonants become vehicles for emotions and cosmological concepts. It is not just writing; it is mind, breath, and art in a single stroke. On the Western side, the world is represented by two masters: Thomas Ingmire, who renews our calligraphic tradition by exploring the dialogue between poetry and graphic form, and the explosive Amos Paul Kennedy Jr., who uses the high-impact force of typography to launch incisive social messages, transforming the printed word into a collective tool for civil rights advocacy.

A Bridge Between the Renaissance and the Digital Age

The most incredible thing is the historical comparison: the exhibition juxtaposes these contemporary artists with ancient documents from the Museum’s Library, establishing a bridge between modern Hangeul (developed in the 15th century to make writing accessible to all) and our Renaissance humanist script, born from precise cultural intentions. It’s a journey that makes us reflect: from the monk tracing his faith onto parchment, to the Korean artist practicing calligraphy as meditation, right up to us sending an instant message with a flick of the thumb. “CHARACTERS” reminds us that before being a message sent, the word is a gesture. It is a unique, unrepeatable imprint. It is the last true, beautiful, indispensable trace of our humanity. If you find yourself in Venice, do yourself a favor: go to the Museo Correr, step into the Sala delle Quattro Porte, and let this ode to the sign wash over you. Maybe, when you leave, you’ll once again feel the urge to pick up a real pen and write, even just a line, but with your soul.

Useful Details

  • What: “CHARACTERS (CARATTERI). Calligraphy and Typography: South Korea and the United States”
  • Where: Museo Correr, Sala delle Quattro Porte, Venice
  • When: From November 8, 2025, to January 11, 2026

L’Ispirazione è in Partenza: Annalù Trasforma l’Aeroporto di Venezia nel Santuario delle Metamorfosi.

Questo articolo è stato scritto in italiano, in inglese e in francese. Per la traduzione, scorrere in basso, grazie !

This article was written in Italian, English, and French. For translations, scroll down. Thank you!

Cet article a été rédigé en italien, en anglais et en français. Pour les traductions, veuillez consulter la section ci-dessous. Merci !

L’Arte che ti Prende per Mano Prima di Volare: Annalù Incanta il Marco Polo

Ammettiamolo: l’aeroporto è il luogo delle grandi emozioni. C’è l’ansia dell’ultimo controllo, l’eccitazione per l’avventura che aspetta, la malinconia del saluto. Ma c’è un momento magico, quello in cui ti siedi nella hall delle partenze e, per un attimo, sei sospeso tra il “qui” e il “là”. Ebbene, proprio in questo limbo emotivo, l’Aeroporto Marco Polo di Venezia-Tessera ha deciso di farci un regalo, uno di quelli che nutrono l’anima: la mostra “Acchiappasogni. Metamorfosi Sospese” di Annalù.

Questa non è la solita esposizione da “guardare e passare oltre”. È un invito a fermarsi un istante, a respirare, a lasciarsi ispirare, ed è tutto merito di un’artista che, da veneziana DOC, sa bene cosa significhi l’acqua, la luce e l’effimero. Promossa dalla Galleria Ravagnan con la collaborazione di Gruppo SAVE, questa mostra è un abbraccio artistico proprio dove ne abbiamo più bisogno.

Gli “acchiappasogni” che Ti Riconnettono

(Con il consenso dell’artista e della galleria Ravagnan)

Al centro dell’esposizione, ci sono loro: i Dreamcatchers, gli acchiappasogni. Sono grandi sculture da parete che mi hanno subito fatto pensare: come è possibile che materiali così diversi convivano in un’armonia così eterea? Annalù usa il sacro vetro di Murano come un gioiello prezioso, lo combina con l’energia vibrante della resina, la delicatezza della carta e la fluidità degli inchiostri. Il risultato? Forme circolari che sembrano vortici, quasi fossero grandi occhi che guardano l’universo.

Ma la cosa più bella, quella che ti tocca nel profondo, è il loro significato. Al centro, il vetro soffiato ti parla delle tue radici, del tuo punto di partenza. E tutt’intorno, vedi questo turbinio di ali di farfalla e foglie di ginkgo che si muovono, si disgregano e si ricompongono. È il cambiamento fatto opera d’arte. È la vita che si trasforma in continuazione.

Annalù: L’Arte di Vivere Sospesi

Il lavoro di Annalù, che spesso gioca con la vetroresina per imprigionare il movimento e che, in altre serie, utilizza le radici per dare stabilità all’instabile, è un atto di fede nell’energia. Lei cerca quell’istante, quel “frammento sospeso” in cui tutto è possibile. Lei stessa lo dice in modo meraviglioso: vuole abitare l’attimo “prima del volo”, l’istante in cui “si sogna ad occhi aperti e si lascia che il cambiamento passi attraverso, come il battito d’ali prima del decollo, come l’istante preciso in cui si sogna e si vola.”

Quando guardi le sue opere, capisci che non si tratta solo di tecnica, ma di una filosofia di vita. Lei trasforma la materia per rendere visibile l’invisibile: il respiro del cosmo, la fragilità delle nostre speranze e la forza inarrestabile della metamorfosi.

Il Miglior Inizio per Ogni Viaggio

(Con il consenso dell’artista e della galleria Ravagnan)

Ed ecco perché avere questi capolavori proprio in un aeroporto è un’idea geniale e profondamente umana. Sei lì, magari con il cuore un po’ agitato, e all’improvviso gli acchiappasogni ti avvolgono. Sono lì per dirti: va bene essere in bilico. Va bene essere tra un capitolo e l’altro della tua vita. Lascia che il battito d’ali che vedi nell’opera diventi il tuo battito, una spinta gentile verso l’ignoto.

Prima di salire su quell’aereo, fermati. Fatti ispirare dalla luce che filtra nel vetro, dal movimento della resina. Cattura il tuo sogno, come suggerisce il titolo, e portalo con te. Non è solo un’attesa; è un preludio. È la tua arte personale del “pre-volo”, che ti insegna ad affrontare il viaggio (qualunque esso sia) con la leggerezza di chi sa che ogni decollo è una nuova, bellissima metamorfosi. Un’esperienza da non perdere, che trasforma la tensione del viaggio in ispirazione pura. Buona visione, e buon volo!

Inspiration is Departing: Annalù Transforms Venice Airport into the Sanctuary of Metamorphoses.


Art That Takes Your Hand Before You Fly: Annalù Enchants Marco Polo Airport

Let’s face it: the airport is a place of great emotions. There’s the anxiety of the final check, the excitement for the adventure that awaits, the melancholy of saying goodbye. But there’s a magical moment, the one where you sit down in the departure lounge and, for an instant, you are suspended between “here” and “there.” Well, it is precisely in this emotional limbo that the Marco Polo Airport in Venice-Tessera has decided to give us a gift, one of those that nourishes the soul: the exhibition “Dreamcatchers. Suspended Metamorphoses” by Annalù.

This is not your usual “look and walk by” exhibition. It’s an invitation to pause for a moment, to breathe, to be inspired, and it’s all thanks to an artist who, as a true Venetian, understands the significance of water, light, and the ephemeral. Promoted by the prestigious Ravagnan Gallery in collaboration with Gruppo SAVE, this exhibition is an artistic embrace right where we need it most.

The “Dreamcatchers” That Reconnect You

At the heart of the exhibition are the Dreamcatchers. They are large wall sculptures that immediately made me wonder: how is it possible that such different materials coexist in such an ethereal harmony? Annalù uses the sacred Murano glass like a precious jewel, combining it with the vibrant energy of resin, the delicacy of paper, and the fluidity of inks. The result? Circular shapes that look like vortices, almost like large eyes gazing into the universe.

But the most beautiful thing, the one that touches you deeply, is their meaning. In the center, the blown glass speaks to you of your roots, your starting point. And all around, you see this whirl of butterfly wings and ginkgo leaves moving, breaking apart, and reforming. It is change made into a work of art. It is life transforming continuously.

Annalù: The Art of Living Suspended

Annalù’s work, which often plays with resin-glass to imprison movement and, in other series, uses roots to give stability to the unstable, is an act of faith in energy. She seeks that single moment, that “suspended fragment” where everything is possible. She herself expresses it beautifully: she wants to inhabit the moment “before flight,” the instant when “one dreams with open eyes and lets change pass through, like the beat of wings before lift-off, like the precise instant in which one dreams and flies.”

When you look at her works, you understand that it’s not just about technique, but about a life philosophy. She transforms matter to make the invisible visible: the breath of the cosmos, the fragility of our hopes, and the unstoppable force of metamorphosis.

The Best Start to Any Journey

And that’s why placing these masterpieces in an airport is a stroke of genius and a deeply human gesture. You are there, perhaps with a slightly anxious heart, and suddenly the Dreamcatchers envelop you. They are there to tell you: it’s okay to be in limbo. It’s okay to be between one chapter and the next of your life. Let the wingbeat you see in the artwork become your own beat, a gentle push toward the unknown.

Before you step onto that plane, stop. Be inspired by the light filtering through the glass, by the movement of the resin. Catch your dream, as the title suggests, and take it with you. It is not just a wait; it is a prelude. It is your personal art of the “pre-flight,” which teaches you to face the journey (whatever it may be) with the lightness of one who knows that every takeoff is a new, beautiful metamorphosis. A must-see experience that transforms the tension of travel into pure inspiration. Happy viewing, and have a good flight!


L’art qui vous prend par la main avant de vous envoler : Annalù enchante Marco Polo

Soyons honnêtes : l’aéroport est un lieu d’émotions fortes. Il y a l’anxiété du dernier contrôle, l’excitation de l’aventure qui nous attend, la mélancolie des adieux. Mais il y a aussi un moment magique, celui où, assis dans le hall des départs, on est comme suspendu entre « ici » et « là-bas ». Eh bien, précisément dans ce moment d’incertitude, l’aéroport Marco Polo de Venise-Tessera a décidé de nous offrir un cadeau, un véritable baume pour l’âme : l’exposition « Attrape-rêves. Métamorphose suspendue » d’Annalù. Ce n’est pas une exposition classique où l’on se contente de regarder et de passer à autre chose. C’est une invitation à s’arrêter un instant, à respirer, à s’inspirer, et tout cela grâce à une artiste qui, en véritable Vénitienne, comprend la signification de l’eau, de la lumière et de l’éphémère. Organisée par la Galleria Ravagnan en collaboration avec le Gruppo SAVE, cette exposition est une bouffée d’air frais artistique là où nous en avons le plus besoin.

Les “Attrape-rêves” qui vous reconnectent

Au cœur de l’exposition, on les trouve : les Attrape-rêves, les capteurs de rêves. Ces grandes sculptures murales m’ont immédiatement interpellée : comment est-il possible que des matériaux si différents coexistent dans une harmonie si éthérée ? Annalù utilise le verre sacré de Murano comme un joyau précieux, l’associant à l’énergie vibrante de la résine, à la délicatesse du papier et à la fluidité des encres. Le résultat ? Des formes circulaires qui évoquent des vortex, presque comme de grands yeux contemplant l’univers. Mais le plus beau, ce qui vous touche profondément, c’est leur signification. Au centre, le verre soufflé vous parle de vos racines, de votre point de départ. Et tout autour, vous voyez ce tourbillon d’ailes de papillon et de feuilles de ginkgo qui s’animent, se brisent et se recomposent. C’est le changement érigé en œuvre d’art. C’est la vie en perpétuelle transformation. Annalù : L’art de vivre suspendu Annalù : L’art de vivre suspendu Annalù joue souvent avec la fibre de verre pour emprisonner le mouvement et, dans d’autres séries, utilise les racines pour stabiliser l’instable, est un acte de foi en l’énergie. Elle recherche cet instant, ce « fragment suspendu » où tout est possible. Elle l’exprime elle-même avec une grande beauté : elle souhaite habiter l’instant « avant l’envol », ce moment où « on rêve et où l’on laisse le changement nous traverser, comme le battement d’ailes avant le décollage, comme l’instant précis où l’on rêve et où l’on vole. »

Quand on observe ses œuvres, on comprend qu’il ne s’agit pas seulement de technique, mais d’une véritable philosophie de vie. Elle transforme la matière pour rendre visible l’invisible : le souffle du cosmos, la fragilité de nos espoirs et la force irrésistible de la métamorphose.

Le meilleur départ pour chaque voyage

Et c’est pourquoi avoir ces chefs-d’œuvre en plein aéroport est une idée brillante et profondément humaine. Vous êtes là, peut-être le cœur un peu battant, et soudain les attrape-rêves vous enveloppent. Ils sont là pour vous dire : c’est normal d’être dans l’équilibre. C’est normal d’être entre deux chapitres de votre vie. Laissez le battement d’ailes que vous voyez dans l’œuvre devenir votre propre battement de cœur, une douce impulsion vers l’inconnu.

Capturez votre rêve, comme le suggère le titre, et emportez-le avec vous. Ce n’est pas qu’une simple attente ; c’est un prélude. C’est votre art personnel de « l’avant-vol », qui vous apprend à aborder le voyage (quel qu’il soit) avec la légèreté de celui qui sait que chaque décollage est une nouvelle et magnifique métamorphose. Une expérience à ne pas manquer, qui transforme la tension du voyage en pure inspiration. Profitez du paysage et bon vol !

Il Grido Eterno: Come Munch Ha Inventato l’Arte che Ci Parla Ancora Oggi

Senti l’Urlo? Munch al Candiani: Il Viaggio Gratis che Connette l’Angoscia del ‘900 al Presente

Amici appassionati d’arte, segnatevi questa data sul calendario: il Centro Culturale Candiani di Mestre sta per regalarci un’esperienza che va dritta al cuore. Dal 30 ottobre 2025 al 1 marzo 2026, qui potremo immergerci in “MUNCH. La rivoluzione espressionista”, una mostra che è molto più di una semplice esposizione: è un vero e proprio viaggio attraverso l’anima e l’angoscia che ha plasmato l’arte moderna. E la notizia bomba? L’ingresso è gratuito, basta registrarsi online! 🎉

Dove il MUVE Incontra Mestre

Se siete di Venezia o dintorni, sapete bene che il Candiani non è un luogo qualunque. È il polo che la Fondazione Musei Civici di Venezia (MUVE), in collaborazione strettissima con la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, usa per portare a Mestre mostre di altissimo livello sull’arte moderna e contemporanea. L’obiettivo è chiaro: rendere accessibile e vitale l’enorme patrimonio delle collezioni veneziane. E quest’anno, si fa sul serio, partendo proprio da Edvard Munch.

La curatrice, Elisabetta Barisoni, ha avuto un’idea geniale: partire dalle opere di Munch già custodite a Ca’ Pesaro per capire come il suo segno, quel graffio sulla tela o sulla lastra, abbia di fatto inaugurato un modo nuovo di sentire e dipingere il mondo. Munch non ti racconta cosa vede, ma cosa prova. Ed è questo il segreto della sua rivoluzione. Il punto di partenza di questo viaggio è un nucleo preziosissimo di quattro opere grafiche esemplari di Munch, conservate proprio nelle collezioni di Ca’ Pesaro. Attraverso tecniche diverse – dalla puntasecca all’acquatinta, dall’acquaforte alla litografia – il Maestro norvegese ha saputo imprimere sulle matrici l’intensità del sentimento umano.

Parliamo di opere iconiche come l’“Angoscia”, “L’urna”, “La fanciulla e la morte” e “Ceneri”. Questi lavori non sono semplici stampe: sono la prova della ferocia e dell’espressività del segno di Munch, l’evidenza di come, per lungo tempo, egli sia stato noto in Europa quasi esclusivamente per la sua grafica potente. Da questi capolavori, che segnano l’inizio della rivoluzione, si dipana poi tutto il percorso espositivo.

  1. Angoscia – rappresenta l’angoscia esistenziale e la paura interiore che attanaglia l’uomo moderno. I volti deformati e i colori intensi traducono visivamente uno stato d’animo di ansia e smarrimento.
  2. L’Urna – riflette sul tema della morte e del lutto; l’urna funebre diventa simbolo della fragilità umana e della consapevolezza della fine, con un tono più meditativo che drammatico.
  3. La fanciulla e la morte – riprende un motivo simbolico diffuso fin dal Rinascimento: la giovinezza contrapposta all’inevitabilità della morte. In Munch diventa una scena intensa e psicologica, dove eros e thanatos si intrecciano.
  4. Ceneri – mostra la dissoluzione di un amore e il senso di vuoto che segue la passione. L’ambiente e i colori sottolineano la tensione emotiva tra desiderio, colpa e perdita.

Nel complesso, queste opere rispecchiano i temi centrali dell’arte di Munch: amore, angoscia, morte e solitudine, cioè le grandi emozioni umane filtrate attraverso una sensibilità profondamente espressionista.

Un Allestimento Luminoso e a 360 Gradi

E a proposito di “sentire,” la scelta della location è stata azzeccatissima! La mostra è ospitata al terzo piano del Candiani, proprio nell’area che per anni è stata la sede del prestigioso Premio Pittura Mestre. Qui, le sale espositive sono letteralmente baciate dalla luce naturale grazie alle ampie finestre. È un magnifico cambiamento rispetto alla penombra che spesso avvolge le mostre d’arte. Di giorno, la luce del sole esalta i colori e le incisioni di Munch; di sera, invece, le pareti vetrate offrono uno spettacolo mozzafiato su Mestre illuminata. Questa luminosità è un regalo, perché permette un’immersione nelle opere in un contesto aperto e dinamico, rendendo la visita un’esperienza visiva a 360 gradi. Finalmente !!

Il Fiume in Piena dell’Espressionismo

Ma la cosa che rende questa mostra imperdibile è il modo in cui ci mostra l’eco di quell’Urlo. Non ci si ferma al Maestro norvegese, anzi. La sua voce diventa il ponte verso un’arte che non ha paura di urlare il proprio disagio. Vedremo come quel senso di smarrimento si sia trasformato nella cruda, tagliente denuncia dell’Espressionismo tedesco. Troviamo artisti come Otto Dix e Max Beckmann, che con i loro volti deformati e i paesaggi lacerati ci sbattono in faccia il dramma della guerra e il caos della Repubblica di Weimar. È un’arte potente, di quelle che ti lasciano il segno.

Ma il viaggio non finisce qui! La mostra ci proietta fino al presente, facendoci capire che l’angoscia e la solitudine sono sentimenti, purtroppo, senza tempo. L’eredità di Munch risuona nelle installazioni perturbanti di Tony Oursler, nelle performance che mettono alla prova i limiti del corpo e della mente di Marina Abramović , e nell’arte di denuncia sociale di Shirin Neshat . È affascinante vedere come i “demoni” di Munch vivano ancora, assumendo nuove forme nel linguaggio contemporaneo.

Ma Perché Devi Assolutamente Andare?

Te lo dico chiaro: devi andarci perché questa mostra è un’occasione unica per capire davvero l’arte del Novecento e quella attuale.

1. È una Lezione con Vista sul Futuro: Raramente si ha la possibilità di vedere un dialogo così serrato tra i padri dell’Espressionismo (Munch) e i suoi eredi diretti (Dix, Beckmann) e spirituali (Abramović, Oursler). Ti fa connettere i puntini della storia dell’arte in modo brillante.
2. È Profondamente Umana: Se l’arte deve emozionare, questa mostra lo farà. Tocca i temi universali del dolore, della violenza, dell’amore malato. Ti farà uscire con la sensazione di aver compreso qualcosa in più, non solo sull’arte, ma su te stesso.
3. Arte di Qualità, Gratuita! Il fatto che una mostra di questo calibro sia offerta gratuitamente è un regalo da non lasciarsi scappare. Un plauso al MUVE per aver reso la grande arte così accessibile.

Insomma, non prendetela come una semplice “gita fuori porta”. Prendete il treno o la macchina e venite al Candiani a Mestre. L’Urlo di Munch non è solo storia, è ancora qui che risuona, potente, e aspetta solo di essere ascoltato. Ci vediamo in mostra! 👋