GIACOMO MARASTONI E LA PRIMA ACCADEMIA UNGHERESE DI PITTURA – UN TESORO VENEZIANO A BUDAPEST
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Un Viaggio nel Tempo tra Venezia e Budapest
Se vi trovate a Budapest in vacanza, oppure ci vivete da expat o studenti, c’è un’occasione culturale che non dovreste assolutamente lasciarvi sfuggire: la mostra “Un Italiano a Pest”, dedicata al pittore veneziano Giacomo Marastoni, aperta presso l’Istituto Italiano di Cultura della capitale ungherese. Non è solo un evento artistico: è un vero e proprio ponte tra l’Italia e l’Ungheria, che celebra una figura ingiustamente dimenticata, ma fondamentale per l’evoluzione dell’arte ungherese del XIX secolo.
Questa esposizione rappresenta un’occasione unica per scoprire la figura affascinante di un nostro connazionale, un veneziano che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte ungherese. Nato a Venezia nel 1804, Giacomo – conosciuto in Ungheria come Jakab – Marastoni ha attraversato l’Europa per poi stabilirsi a Pest nel 1836. In un’epoca di fermento culturale e politico, divenne uno dei più importanti ritrattisti della scena ungherese, contribuendo alla nascita dell’identità artistica moderna del Paese. Ma il suo lascito più grande fu la fondazione, nel 1846, della prima scuola di pittura accademica in Ungheria, ispirata ai modelli italiani.
Un Artista Veneziano che Conquistò l’Ungheria
Dopo gli studi a Venezia e un periodo a Roma, Marastoni intraprese un viaggio attraverso l’Europa centrale che lo portò prima a Vienna, poi a Pozsony (l’attuale Bratislava) e infine a Pest, dove si stabilì definitivamente nel 1836. Qui divenne rapidamente uno dei ritrattisti più ricercati, lavorando per famiglie nobili e borghesi, immortalando con il suo talento i volti dell’alta società ungherese dell’epoca. Ma il suo contributo più significativo alla cultura ungherese fu la fondazione, nel 1846, della Prima Accademia Ungherese di Pittura (Első Magyar Festészeti Akadémiát), un’istituzione che ha gettato le basi per lo sviluppo dell’arte moderna in Ungheria Pensate: Marastoni investì tutta la sua fortuna in questo progetto, acquistando dall’Italia le necessarie riproduzioni, sculture in gesso e incisioni per equipaggiare la scuola, creando così un ponte culturale tra la tradizione artistica italiana e quella ungherese.
Una Mostra Straordinaria, Frutto di Sei Anni di Lavoro
La mostra che vi invito caldamente a visitare è il risultato di sei anni di meticoloso lavoro preparatorio, curata dal Dr. Péter Farbaky e da Eszter Molnárné Aczél. Un’esposizione che riunisce ben 240 opere d’arte provenienti da 28 collezioni pubbliche ed ecclesiastiche di quattro paesi, oltre a prestiti da collezionisti privati. Un vero e proprio tesoro artistico che ci permette di immergerci nella vita e nell’opera di questo straordinario artista veneziano. Tra le opere esposte, molte sono presentate a Budapest per la prima volta, come il grande ritratto di famiglia Scherz, preso in prestito dalla Galleria Civica di Bratislava, e circa 60 disegni di studio dalla collezione del Museo Kiscell – Galleria Municipale, mai esposti prima. Un’occasione irripetibile per ammirare questi capolavori e scoprire il talento di Marastoni come ritrattista, un artista capace di catturare l’essenza dei suoi soggetti con straordinaria sensibilità.
Il Contributo del MUVE – Fondazione Musei Civici di Venezia
Un aspetto che mi riempie di orgoglio come italiano e veneziano è la partecipazione attiva della Fondazione Musei Civici di Venezia (MUVE) a questa straordinaria esposizione. Il MUVE, che gestisce undici musei nella nostra città lagunare, tra cui Palazzo Ducale, il Museo Correr e Ca’ Rezzonico, ha contribuito in modo significativo alla realizzazione di questa mostra, prestando opere preziose dalle proprie collezioni.
La Fondazione, sotto la guida della Presidente Mariacristina Gribaudi, la Dott.sa Squarcina, la Dott.ssa Barisoni, ha dimostrato ancora una volta il suo impegno nella promozione della cultura italiana all’estero e nella valorizzazione degli artisti veneziani che hanno lasciato il segno nella storia dell’arte europea. Questo prestito si inserisce perfettamente nella missione del MUVE di tutelare, conservare e promuovere il patrimonio culturale veneziano, facendolo conoscere anche oltre i confini nazionali. La collaborazione tra il Museo Storico di Budapest e la Fondazione Musei Civici di Venezia rappresenta un esempio virtuoso di cooperazione culturale internazionale, che rafforza i legami storici tra l’Italia e l’Ungheria e testimonia l’importanza del dialogo interculturale nel panorama artistico europeo.
Un Invito Caloroso a Tutti gli Italiani a Budapest
Cari connazionali che vivete a Budapest o che vi trovate qui in vacanza, non perdete l’occasione di visitare questa mostra straordinaria. È un’opportunità unica per riscoprire un pezzo della nostra storia e del nostro patrimonio culturale, per sentirci orgogliosi di come l’arte italiana abbia saputo influenzare e arricchire la cultura di altri paesi europei.
La mostra “Un Italiano a Pest” si svolge nella splendida sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, un edificio storico situato in via Bródy Sándor 8, nel cuore di Pest, proprio di fronte al Museo Nazionale Ungherese . Progettato nel 1865 dall’architetto Miklós Ybl e un tempo usato come Parlamento ungherese (1865–1902), oggi ospita spazi espositivi eleganti e funzionali, tra cui un’ampia sala per mostre, un teatro, una sala cinema, aula-convegni e una ricca biblioteca . La location, oltre a offrire un contesto architettonico di grande prestigio, è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, ed è immersa in una zona ricca di attrazioni culturali: vicinissima alla Dohány Street Synagogue e alla vivace area del Palotanegyed, stupisce per la sua centralità e per il fascino di un edificio che racconta la storia stessa di Budapest. Un luogo ideale per accogliere un ponte culturale tra Italia e Ungheria, dove visitare questa mostra diventa un’esperienza immersiva anche dal punto di vista spaziale e architettonico.
Un Ponte Culturale tra Italia e Ungheria
Questa mostra non è solo un’occasione per ammirare opere d’arte di straordinaria bellezza, ma anche per riflettere sui legami culturali che uniscono l’Italia e l’Ungheria, due paesi con una ricca tradizione artistica e culturale. Giacomo Marastoni rappresenta perfettamente questo ponte tra le due culture: un artista italiano che ha saputo integrarsi nella società ungherese, portando con sé il bagaglio culturale della sua formazione veneziana e arricchendolo con nuove influenze e ispirazioni. La sua storia ci ricorda quanto sia importante il dialogo interculturale e come l’arte possa superare confini e barriere linguistiche, creando connessioni profonde tra popoli diversi. In un’epoca in cui l’Europa è sempre più unita, riscoprire figure come Marastoni ci aiuta a comprendere le radici comuni della nostra identità culturale europea.
Conclusione: Un’Esperienza da Non Perdere
Questa mostra non è solo per studiosi o appassionati d’arte ottocentesca. È un’occasione per conoscere un pezzo di storia comune che parla italiano, per sentirsi a casa in terra straniera e riscoprire il contributo silenzioso ma potente di tanti nostri connazionali che hanno costruito ponti culturali in Europa. È anche un invito a riflettere sul potere dell’arte come mezzo di integrazione, scambio e crescita reciproca. Fate un salto in questa piccola ma intensa mostra. Vi sorprenderà !
GIACOMO MARASTONI AND THE FIRST HUNGARIAN ACADEMY OF PAINTING – A VENETIAN TREASURE IN BUDAPEST
A Journey Through Time between Venice and Budapest
If you are in Budapest on holiday, or live there as an expat or student, there is a cultural opportunity that you absolutely should not miss: the exhibition “An Italian in Pest”, dedicated to the Venetian painter Giacomo Marastoni, open at the Italian Cultural Institute of the Hungarian capital. It is not just an artistic event: it is a real bridge between Italy and Hungary, which celebrates a figure unjustly forgotten, but fundamental to the evolution of 19th-century Hungarian art.
This exhibition represents a unique opportunity to discover the fascinating figure of one of our compatriots, a Venetian who left an indelible mark on the history of Hungarian art. Born in Venice in 1804, Giacomo – known in Hungary as Jakab – Marastoni travelled across Europe before settling in Pest in 1836. In an era of cultural and political ferment, he became one of the most important portraitists on the Hungarian scene, contributing to the birth of the country’s modern artistic identity. But his greatest legacy was the foundation, in 1846, of the first academic painting school in Hungary, inspired by Italian models.
A Venetian Artist Who Conquered Hungary
After studying in Venice and a period in Rome, Marastoni undertook a journey through central Europe which It took him first to Vienna, then to Pozsony (now Bratislava) and finally to Pest, where he settled permanently in 1836. Here he quickly became one of the most sought-after portrait painters, working for noble and bourgeois families, immortalising with his talent the faces of the Hungarian high society of the time. But his most significant contribution to Hungarian culture was the foundation, in 1846, of the First Hungarian Academy of Painting (Első Magyar Festészeti Akadémiát), an institution that laid the foundation for the development of modern art in Hungary. Just think: Marastoni invested his entire fortune in this project, purchasing from Italy the necessary reproductions, plaster sculptures and engravings to equip the school, thus creating a cultural bridge between the Italian and Hungarian artistic traditions.
An Extraordinary Exhibition, Fruit of Six Years of Work
The exhibition that I warmly invite you to visit is the result of six years of meticulous preparatory work, curated by Dr. Péter Farbaky and Eszter Molnárné Aczél. An exhibition that brings together 240 works of art from 28 public and ecclesiastical collections in four countries, as well as loans from private collectors. A true artistic treasure that allows us to immerse ourselves in the life and work of this extraordinary Venetian artist. Among the works on display, many are presented in Budapest for the first time, such as the large Scherz family portrait, loaned by theBratislava City Gallery, and about 60 study drawings from the collection of the Kiscell Museum – Municipal Gallery, never exhibited before. An unrepeatable opportunity to admire these masterpieces and discover Marastoni’s talent as a portraitist, an artist capable of capturing the essence of his subjects with extraordinary sensitivity.
The Contribution of MUVE – Fondazione Musei Civici di Venezia
One aspect that fills me with pride as an Italian and Venetian is the active participation of the Fondazione Musei Civici di Venezia (MUVE) in this extraordinary exhibition. MUVE, which manages eleven museums in our lagoon city, including Palazzo Ducale, Museo Correr and Ca’ Rezzonico, has contributed significantly to the realization of this exhibition, lending precious works from its collections.
The Foundation, under the guidance of President Mariacristina Gribaudi, Dr. Barisoni, has once again demonstrated its commitment to promoting Italian culture abroad and to enhancing Venetian artists who have left their mark on the history of European art. This loan fits perfectly with MUVE’s mission to protect, conserve and promote Venetian cultural heritage, making it known beyond national borders. The collaboration between the Budapest Historical Museum and the Fondazione Musei Civici di Venezia represents a virtuous example of international cultural cooperation, which strengthens the historical ties between Italy and Hungary and testifies to the importance of intercultural dialogue in the European artistic panorama.
A Warm Invitation to All Italians in Budapest
Dear compatriots who live in Budapest or are here on holiday, do not miss the opportunity to visit this extraordinary exhibition. It is a unique opportunity to rediscover a piece of our history and cultural heritage, to feel proud of how Italian art has been able to influence and enrich the culture of other European countries.
The exhibition “An Italian in Pest” takes place in the splendid venue of the Italian Cultural Institute of Budapest, a historic building located in Bródy Sándor Street 8, in the heart of Pest, right in front of the Hungarian National Museum. Designed in 1865 by architect Miklós Ybl and once used as the Hungarian Parliament (1865–1902), today it houses elegant and functional exhibition spaces, including a large exhibition hall, a theatre, a cinema hall, a conference room and a well-stocked library. The location, in addition to offering a highly prestigious architectural context, is easily accessible by public transport, and is immersed in an area rich in cultural attractions: very close to the Dohány Street Synagogue and the lively Palotanegyed area, it amazes with its centrality and the charm of a building that tells the story of Budapest itself. An ideal place to host a cultural bridge between Italy and Hungary, where visiting this exhibition becomes an immersive experience also from a spatial and architectural point of view.
A Cultural Bridge between Italy and Hungary
This exhibition is not only an opportunity to admire works of art of extraordinary beauty, but also to reflect on the cultural ties that unite Italy and Hungary, two countries with a rich artistic and cultural tradition. Giacomo Marastoni perfectly represents this bridge between the two cultures: an Italian artist who has been able to integrate into Hungarian society, bringing with him the cultural baggage of his Venetian education and enriching it with new influences and inspirations. His story reminds us of the importance of intercultural dialogue and how art can overcome borders and language barriers, creating deep connections between different peoples. In an era in which Europe is increasingly united, rediscovering figures such as Marastoni helps us understand the common roots of our European cultural identity.

