Roberto Bolle incanta Venezia

“Viva la Danza” illumina il Palazzo Ducale su Rai Uno

Una serata-evento per la Giornata Internazionale della Danza

Il 29 aprile 2025, in occasione della Giornata Internazionale della Danza, Roberto Bolle ha portato la magia della danza in prima serata su Rai Uno con la seconda edizione di “Viva la Danza”. L’evento, sostenuto dal Ministero della Cultura e prodotto da Rai in collaborazione con Ballandi e Artedanza srl, ha unito arte, emozione e spettacolo in una cornice unica: Venezia, con le sue calli, i suoi ponti, Piazza San Marco, il Teatro La Fenice, Ca’ d’Oro e soprattutto il magnifico Palazzo Ducale.

Danza e arte: un ponte tra Caravaggio e Venezia

Lo show ha visto Bolle esibirsi non solo tra gli scorci più iconici della Serenissima, ma anche tra le opere di Caravaggio nella mostra allestita a Palazzo Barberini a Roma. Ballare tra i capolavori del grande pittore, racconta Bolle, è stato “straordinario”, un’esperienza vissuta di notte, tra l’una e le tre del mattino, circondato dall’energia e dalla potenza delle tele di Caravaggio. “È stato qualcosa di indimenticabile”, ha dichiarato l’étoile internazionale, sottolineando come la danza possa dialogare con l’arte visiva e amplificarne le emozioni.

Una squadra di ospiti d’eccezione

La serata, condotta da Serena Rossi, ha visto la partecipazione di numerosi ospiti: Claudio Santamaria, Gianna Nannini come ospite musicale, Jacopo Veneziani e Geppi Cucciari, che hanno arricchito lo spettacolo con momenti di ironia e approfondimento culturale. Un vero e proprio viaggio tra le arti, pensato per avvicinare la danza al grande pubblico e superare i pregiudizi che spesso la relegano a un’arte d’élite.

Il messaggio di Bolle: la danza è di tutti

Roberto Bolle ha ribadito l’importanza di portare la danza fuori dai teatri e dalle accademie, rendendola accessibile a tutti. “Negli ultimi anni abbiamo fatto un bellissimo lavoro per cercare di avvicinarla al grande pubblico”, ha spiegato, sottolineando come eventi televisivi come “Viva la Danza” siano fondamentali per diffondere la passione e l’amore per questa disciplina. Bolle ha anche lanciato un appello per creare più opportunità di lavoro per i ballerini in Italia, in un momento storico in cui i corpi di ballo sono in diminuzione nonostante la grande diffusione delle scuole di danza.

Un sogno iniziato da bambino

Nell’intervista, Bolle ha ricordato i suoi primi passi nella danza, iniziati per curiosità a soli 6-7 anni, grazie a una compagna di scuola. Da lì, un percorso fatto di dedizione, studio e passione, che lo ha portato alla Scuola della Scala di Milano e poi a calcare i più grandi palcoscenici del mondo. “Aver avuto la possibilità di studiare alla Scala mi ha dato le basi per tutta la carriera”, ha raccontato con orgoglio.

Conclusione

La serata-evento a Palazzo Ducale non è stata solo uno spettacolo televisivo, ma un vero e proprio omaggio alla forza espressiva della danza e alla sua capacità di dialogare con la storia, l’arte e la bellezza di Venezia. Roberto Bolle, ancora una volta, ha dimostrato come la danza possa emozionare, coinvolgere e unire il pubblico di tutte le età, celebrando il suo ruolo universale di linguaggio senza confini.


Roberto Bolle Enchants Venice: “Viva la Danza” Lights Up the Doge’s Palace on Rai Uno

A Special Evening for International Dance Day

On April 29, 2025, to celebrate International Dance Day, Roberto Bolle brought the magic of dance to prime time on Rai Uno with the second edition of “Viva la Danza.” The event, supported by the Ministry of Culture and produced by Rai in collaboration with Ballandi and Artedanza srl, blended art, emotion, and spectacle in a unique setting: Venice, with its winding alleys, bridges, St. Mark’s Square, the Teatro La Fenice, Ca’ d’Oro, and above all, the magnificent Doge’s Palace.

Dance and Art: A Bridge Between Caravaggio and Venice

The show saw Bolle perform not only among the most iconic views of Venice, but also amidst Caravaggio’s masterpieces at the exhibition held at Palazzo Barberini in Rome. Dancing among the great painter’s works, Bolle described as “extraordinary”-an experience lived at night, between one and three in the morning, surrounded by the energy and power of Caravaggio’s canvases. “It was something unforgettable,” the international étoile declared, highlighting how dance can interact with visual art and amplify its emotions.

A Lineup of Exceptional Guests

The evening, hosted by Serena Rossi, featured numerous guests: Claudio Santamaria, musical guest Gianna Nannini, Jacopo Veneziani, and Geppi Cucciari, who enriched the show with moments of humor and cultural insight. It was a true journey through the arts, designed to bring dance closer to the general public and overcome the prejudices that often confine it to an elite art form.

Bolle’s Message: Dance Belongs to Everyone

Roberto Bolle reiterated the importance of taking dance outside theaters and academies, making it accessible to all. “In recent years, we have done wonderful work to try to bring dance closer to the general public,” he explained, emphasizing how television events like “Viva la Danza” are essential for spreading passion and love for this discipline. Bolle also called for the creation of more job opportunities for dancers in Italy, at a time when ballet companies are dwindling despite the widespread popularity of dance schools.

A Dream That Began in Childhood

In the interview, Bolle recalled his first steps in dance, which he began out of curiosity at just six or seven years old, thanks to a schoolmate. From there, a journey of dedication, study, and passion led him to the School of La Scala in Milan and then to the world’s greatest stages. “Having the opportunity to study at La Scala gave me the foundation for my entire career,” he recounted with pride.

Conclusion

The special evening at the Doge’s Palace was not just a television show but a true tribute to the expressive power of dance and its ability to engage with the history, art, and beauty of Venice. Once again, Roberto Bolle demonstrated how dance can move, involve, and unite audiences of all ages, celebrating its universal role as a language without boundaries.


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